Piloti e team da tutta Italia a Varese per la presentazione della Dakar 2023

Lo stabilimento MV Agusta ha ospitato la cerimonia italiana alla presenza dei vertici del leggendario raid. Tra i presenti anche i piloti varesini l'ex iridato di ciclismo Paolo Bettini

Dakar 2023

Trentacinque anni fa, da queste parti, andava in cantiere un sogno di quelli che potevano sembrare irrealizzabili: vincere la Parigi-Dakar con una moto costruita a Varese, contro lo strapotere dei giapponesi e delle altre grandi Case motoristiche mondiali. Era il sogno dei fratelli Claudio e Gianfranco Castiglioni e del loro staff, una speranza che poi si tramutò in realtà grazie a Edi Orioli, vincitore nel ’90 e nel ’94.

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Il Rally Dakar 2023 “nasce” sulle rive del Lago di Varese 4 di 30

Da queste parti – siamo nel leggendario stabilimento MV Agusta che si affaccia sul Lago di Varese – stasera è iniziato il sogno di tanti italiani (piloti, navigatori, team manager, meccanici…) che si affacceranno alla prossima Dakar, quella del gennaio 2023, disegnata per il quarto anno sulle dune e gli sterrati dell’Arabia Saudita. Il più grande raid motoristico del mondo ha scelto proprio Varese per la sua presentazione italiana, con un allestimento speciale: negli spazi all’aperto di MV è stato allestito una sorta di “bivacco” nel quale hanno preso posto diversi team, con i loro mezzi e con gli uomini che dal 31 dicembre al 15 gennaio animeranno la gara.

All’evento, cui hanno preso parte tanti dakariani provenienti da tutta Italia, hanno partecipato anche i vertici del Rally Dakar: il direttore David Castera, il responsabile concorrenti Charles Cuypers e quello tecnico Thierry Viardot che hanno illustrato novità e regolamenti nel dettaglio.

«Rivedere qui i loghi della Dakar è estremamente emozionante. Siamo in un tempio storico delle moto, dove hanno trovato casa marchi come Cagiva, Husqvarna, Ducati e naturalmente ora MV Agusta – ha spiegato Filippo Bassoli, oggi direttore marketing della Casa della Schiranna – Ma soprattutto qui dietro, in un reparto dedicato, costruivamo le Elephant destinate alla Dakar con cui la Cagiva vinse due volte facendo la storia del raid. Ora noi in MV abbiamo un nuovo progetto che per il momento non ci permette di correre (le moto in corsa sono di cilindrata 450 ndr), ma vedremo in futuro».

«Due anni fa abbiamo pensato al progetto Lucky Explorer e siamo felici di riproporre un’offerta di moto nell’off-road, un nuovo mondo per noi che si affianca a quello delle MV tradizionali» ha aggiunto Timur Sardarov, l’imprenditore russo che da qualche anno è alla guida – come CEO – dell’azienda varesina.

Dakar 2023
Paolo Bettini

MV ha schierato in riva al lago le due moto “Lucky Explorer” presentate lo scorso novembre all’Eicma di Milano. Pensare a una partecipazione agonistica è troppo presto (le moto, di fatto, non sono ancora disponibili) ma l’azienda varesina sarà presente in qualche maniera con un team. Bassoli e Sardarov non hanno aggiunto altro, ma è probabile la sponsorizzazione di alcuni partecipanti cui sarà fornito l’abbigliamento tecnico griffato con il marchio della Schiranna. Un modo per tornare a prendere contatto con una gara tanto difficile ed estrema, quanto leggendaria e caratteristica nonostante abbia tenuto solo il nome antico e non il percorso.

Nel 2023 il tracciato, per il quarto anno consecutivo, è stato disegnato in Arabia Saudita attraversando da Ovest a Est il Paese degli sceicchi con partenza dal bivacco di Sea Camp e arrivo a Dammam. A sbirciare la presentazione anche gli specialisti di casa nostra, da Eugenio Amos (fermato nel 2022 dal covid prima del via: era tra i favoriti di classe T3) ad Andrea Alfano, “camionista” di Venegono che tornerà in gara con un camion Unimog per la graduatoria “classic”. E Ottavio Missoni, che delle due ruote off-road è uno dei massimi esponenti del Varesotto che ha potrebbe esordire alla Dakar ’23: «Già nel 2017 avevo provato e con il Merzouga Rally mi ero qualificato ma non l’ho mai corsa. Questo potrebbe essere l’anno buono e salvo inconvenienti sarò al via».

E alla partenza potrebbe esserci anche un fenomeno delle due ruote senza motore, Paolo Bettini, due volte campione del mondo di ciclismo su strada, ritiratosi dalle competizioni proprio con il Mondiale di Varese 2008. «”Avventura” è la parola giusta che mi spinge verso la Dakar: sono un appassionato di motori fin da ragazzino, ho corso nei rally e sentire tutte le testimonianze dei piloti dakariani (che hanno parlato in una conferenza stampa apposita ndr) mi stanno facendo capire quanto questa corsa sia affascinante». E chissà che Varese non possa fargli da trampolino di lancio.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 15 Giugno 2022
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