“Prof senza laurea”, verso la messa alla prova per l’insegnante di Varese
La donna, accusata di aver contraffatto una laurea in biologia, al centro di un’indagine della Finanza. Il provvedimento, se accettato, consisterà in un percorso riabilitativo

Incensurata, e, a detta di molti studenti e colleghi, pure una valente docente di supplenza in materie scientifiche. Ma, secondo le indagini della Finanza di Varese la donna originaria della Valcuvia, classe 1971 è stata colta con le mani nel sacco perché accusata di «truffa ai danni dello Stato» e «uso di atto pubblico» dal momento che avrebbe insegnato senza averne il titolo: la sua laurea non è mai stata conseguita.
Per questi motivi la donna che ora abita a Varese venne colpita da un decreto di sequestro preventivo eseguito dalle fiamme gialle e la novità riguarda, come riporta il quotidiano la Prealpina, la richiesta presentata dal difensore Giovanni Grassi, per una «messa alla prova» a fronte della notifica di decreto di giudizio immediato presentato dal pubblico ministero che ha eseguito le indagini, Lorenzo Dalla Palma.
«Il fatto si sta avviando verso una definizione extra processuale dal momento che abbiamo presentato richiesta di messa alla prova, che di fatto entro i termini di legge sospende l’esecuzione del rito immediato», cioè la possibilità di arrivare a giudizio saltando l’udienza preliminare, spiega lo stesso legale della donna.
«L’esito positivo della messa alla prova estingue il reato, ma revoca anche il provvedimento di sequestro», che a gennaio aveva portato gli investigatori a quantificare in 324.346 euro per gli stipendi erogati, e 28.066 a titolo di indennità di trattamento di fine rapporto indebitamente percepite. «Si tratta di un rito deflattivo volto a evitare di subire condanne», ha spiegato l’avvocato. Ora la palla passerà al giudice per le indagini preliminari che ha fissato la data della prossima udienza per il 18 novembre dove verrà deciso se il programma di messa alla prova definito dall’ufficio esecuzione penale esterna sarà da ritenersi accettabile.
Con l’esito positivo della messa alla prova – un istituto mutuato dal diritto processuale minorile di valore riabilitativo – sarà possibile attuare anche il dissequestro dei beni (una cospicua somma di danaro oltre a proprietà e terreni) non prima di aver proceduto al risarcimento dei ministeri interessati, vale a dire Miur e Finanze (per quanto concerne l’asserita violazione della «fede pubblica»). Di quanto saranno i risarcimenti? Il legale non scende ne dettagli «ma siamo nell’ordine delle decine di migliaia di euro».
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Buona sera,sto leggendo, da quando ne son venuto a conoscenza,in merito all’insegnante truffatrice nel varesotto, commenti di persone e mamme di alunni passati sotto le mani di questa falsa insegnante che quasi giustificano e idolatrano questa persona che per 20 anni ha dato lezioni ai loro figli..Lezioni di come si possa truffare lo stato e le famiglie ? e ancor peggio lezioni di come truffare e mentire ai bambini in un momento importantissimo della loro formazione e crescita culturale? Perche’ mi sembra che pochi stiano capendo la gravita’ di tale comportamento e per di piu’ protratto per 20 anni. Senza scrupoli e sensi di colpa questa falsa insegnate ha mentito a tutti, immagino anche ai suoi familiari e ai suoi stessi figli..e questo comportamento e’ da giustificare? O semplicemente risolvere con un “poverina”, o peggio ancora, ” pero era una brava insegnante”..quindi invece di condannare un comportamento spregevole per di piu’ tenuto nei confronti di bambini che ancora devono imparare le basi di un’educaziobe civica lasciata nelle mani di una falsa insegnante l’opinione pubblica semplicemente la giustifica..¿?
e poi ci lamentiamo se le nuove generazioni mancano di educazione e rispetto quando la prima persona che deve insegnare tutto cio’ e’ un falso?
Bell’esempio ha dato questa falsa insegnante che se solo avesse avuto un minimo di senso di colpa avrebbe avuto tutto il tempo di finir l ‘universita’, mettere in regola la sua posizione e invece ha continuato ad approfittarsi della buona fede di famiglie e dei loro figli..e dello stato menegregandosene altamente..triste, molto triste tutto cio’..soprattutto se questo falso non verra’ condannato come merita e semplicemente se la cavera’ con una multa..Le famiglie truffate dovrebbero unirsi e chiedere un risarcimento danni all insegnante truffa..e se non mi sbaglio tutti i diplomi rilasciati dalla stessa non dovrebbero essere validi in quanto approvati da un persona che non ne aveva algun titolo e potere di farlo..grazie
In merito all’insegnante truffa del Varesotto:non oso immaginare il dolore,la delusione e l’estrema amarezza dei genitori della falsa insegnante, i primi truffati dalla propiria figlia bugiarda,convinti di aver avuto in casa un angelo,laureata con 110 e lode, a cui immagino non abbiano fatto mancare mai nulla meno i mezzi per studiare e vivere da principessa..perche’ i terreni e il conto in banca di 300mila e passa euro non penso siano frutto del lavoro da falsa insegnante delle medie..e far del male ai propri genitori non trova soluzione in una multa e in un accordo extraprocessuale
Il giudice dovrebbe dar una pena esemplare a questa falsa insegnante solo per il dolore provocato ai suoi genitori e soprattutto truffato generazioni di bambini