Siccità, Cattaneo: “L’acqua è un bene limitato e prezioso: servono interventi profondi e la consapevolezza di tutti”

L'assessore regionale ad Ambiente e Clima: "Ci troviamo di fronte a segnali gravissimi di allarme. Il problema chiama in causa tutti, non solo le istituzioni"

raffaele cattaneo

«La siccità che stiamo vivendo è l’ennesimo segnale, inequivocabile, di come il cambiamento climatico sia una realtà con la quale dobbiamo fare i conti». Raffaele Cattaneo, assessore regionale all’Ambiente e Clima non usa mezzi termini per delineare i contorni della sfida che ci attende.

In questi giorni anche Regione Lombardia è chiamata ad affrontare la situazione e a prendere molte decisioni di tipo tecnico per far fronte all’emergenza determinata dalla scarsità d’acqua. Dal servizio idrico integrato alla gestione dei sistemi agricoli e di montagna sono diversi gli assessorati impegnati sulla partita ma qui Cattaneo affronta un punto prettamente politico: «Gli interventi da mettere in atto saranno tanti e strutturali. Il problema chiama in causa tutti, non solo le istituzioni».

Il cambiamento questi giorni è sotto gli occhi di tutti: «Abbiamo già affrontato condizioni di siccità in passato – spiega l’assessore all’Ambiente -. sapevamo però che si trattava di fasi transitorie mentre oggi ci troviamo in una condizione nella quale non esistono certezze: possiamo attraversare periodi lunghissimi di siccità come quello attuale così come un cambiamento repentino fatto di fenomeni climatici acutissimi: pensiamo alle bombe d’acqua e alle tempeste tropicali che abbiamo visto anche di recente in provincia di Varese. Fenomeni che per di più si abbattono su un territorio inaridito dalla scarsità di pioggia provocando smottamenti e dissesto idrogeologico».

Sono tanti gli interventi tecnici che andranno messi in campo, spiega Cattaneo, ma è necessario muoversi in due direzioni: «da un punto di vista collettivo serviranno interventi tecnici strutturali profondi. Faccio solo degli esempi: bisognerà cominciare a realizzare più invasi che trattengano l’acqua sul territorio, favorire forme di irrigazione idroponica come hanno fatto in Israele, bisognerà di rivedere la qualità della rete idrica, aumentare la depurazione dell’acqua che abbiamo già usato e tante altre cose».

Il secondo punto è individuale: «Non voglio essere eccessivamente allarmista – spiega Cattaneo – ma già oggi siamo in una situazione in cui 175 comuni in Lombardia hanno emesso ordinanze per la riduzione dell’utilizzo dell’acqua, 22 in provincia di Varese. Sono segnali di allarme: dobbiamo renderci conto che l’acqua è una risorsa preziosa cambiando anche tante piccole abitudini: non si può stare sotto la doccia mezz’ora o usare l’acqua potabile per lavare la macchina tutti giorni. Senza un cambiamento dei comportamenti di tutti queste crisi si complicheranno. L’acqua non è infinita».

Tomaso Bassani
tomaso.bassani@varesenews.it

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Pubblicato il 23 Giugno 2022
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  1. Avatar
    Scritto da Felice

    L’acqua è importante e non ci voleva un esperto climatico per prevedere che saremmo arrivati a questo punto ….ma dobbiamo anche utilizzare le giuste leve di sensibilizzazione e non lanciare semplicemente appelli o ordinanze perchè anche che sacrosanti verranno ascoltati solo da chi virtuoso lo è già.
    Facciamo qualche esempio….sappiamo benissimo chi fa uso di un quantitativo smodato di acqua…basta che il gestore filtri per consumo ed importi. Una bella lettera a casa di queste utenze che li invita a “moderare” i consumi sarebbe già una bella iniziativa. Un’altro sarebbe quello di aumentare il costo dell’acqua dopo una certa soglia di metri cubi consumati.
    Altra cosa…..i maggiori centri del fai da te vendono scontate piscine gonfiabili/montabili fuori terra alcune con litraggi imbarazzanti visto la siccità ormai cronica …non vi sembra un messaggio controproducente?

  2. Alberto Gelosia
    Scritto da Alberto Gelosia

    Visto che:
    1) l’acqua è un bene prezioso e non bisogna sprecarlo
    2) gli acquedotti perdono almeno il 40% dell’acqua
    3) questa è la peggiore siccità degli ultimi 70 anni
    4) in questi anni la capacità degli invasi di raccolta è diminuita del 11%
    5) la gestione dell’acqua è diventata compito di “aziende”
    ne consegue:
    la necessità di applicare la logica aziendale e quindi licenziare chi le dirige le aziende per manifesta incompetenza.

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