I tempi della pittura: al Castello di Masnago i segreti del percorso creativo di Guttuso

Allestita partendo da foto e scritti inediti di Nino Marcobi, la mostra visitabile dal 17 giugno al 20 novembre svela dettagli, pensiero e nascita di alcune grandi opere di Guttuso

Guttuso I tempi della pittura al Castello di Masnago

«Come con la Guernica di Picasso al museo Reina Sofia di Madrid, la nuova mostra su Guttuso allestita al Castello di Masnago racconta passo dopo passo, grazie a fotografie e appunti dell’amico Nino Marcobi, la nascita della Vucciria e molto di più». Così l’assessore alla cultura Enzo Laforgia presenta “I tempi della pittura”, il nuovo percorso espositivo dei Musei Civici del Castello di Masnago, visitabile da domani, venerdì 17 giugno, a domenica 20 novembre.

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Guttuso inedito al Castello di Masnago: I tempi della pittura 4 di 17

Presentata in anteprima alla stampa, la mostra sarà inaugurata nel pomeriggio di oggi, giovedì 16 giugno alle ore 18 dai curatori, Serena Contini e Fabio Carapezza Guttuso, figlio adottivo dell’artista, assieme alle autorità locali, enti e collezionisti privati che hanno permesso di realizzare questo allestimento originale alla scoperta cronografica di alcune opere di Renato Guttuso dipinte a Velate.

La mostra infatti, oltre ad alcune opere della Fondazione Pellin e ad altre messe a disposizione da una mezza dozzina di collezionisti privati, esibisce e prende spunto dallo studio di foto e documenti contenuti nell’archivio di Nino Marcobi (fratello del partigiano Walter e grande amico di Guttuso), donato dagli eredi al Comune di Varese a dicembre.

Guttuso I tempi della pittura al Castello di Masnago

Ne emergono ulteriori aspetti di Renato Guttuso, come uomo e pittore, svelando per la prima volta le fasi di idealizzazione e realizzazione di alcune sue importanti opere grazie a un inedito corpus di testi manoscritti giorno per giorno da Marcobi mentre assiste al lavoro e alle attività quotidiane dell’artista, corredati da altrettanto unico e ragguardevole patrimonio di materiali documentari e fotografici, che permette di conoscere l’attività professionale e relazionale di Guttuso a Varese in maniera nuova ed approfondita, non priva di vivaci note ed aneddoti, stimolanti sia per il cultore dell’artista sia per l’appassionato e lo studioso d’arte.

Grazie alla registrazione giornaliera dei “diari di bordo” di Marcobi, è possibile seguire lo sviluppo degli studi grafici e la successiva stesura pittorica in progress, con modifiche e ripensamenti, di capolavori di grandi dimensioni realizzati a Velate, quali Giocatori di scopone (1981), Van Gogh porta l’orecchio tagliato al bordello di Arles (1978) e il monumentale telero di Spes contra spem (1982). Rimarchevole per quantità e contenuti è il materiale su La Vucciria, uno dei più famosi telieri di Guttuso dipinto nell’estate del 1974 con cui si concluderà il percorso espositivo: le centinaia di fotografie che sono state identificate e inventariate, consentono di ricomporre, come un puzzle, le singole fasi complesse e articolate della realizzazione del teliere.

Guttuso I tempi della pittura al Castello di Masnago

Per valorizzare e inquadrare al meglio la donazione e renderla fruibile al pubblico è stato elaborato un percorso tematico che, con continui rimandi, mette in relazione ogni singolo e differente materiale donato con altri dipinti, provenienti da collezioni private e dalla Fondazione Pellin.
Dal rapporto d’amore con il territorio di Varese alla passione per la femminilità, passando per la denuncia della violenza, quella dell’occupazione Nazista durante la seconda guerra mondiale e la repressione dei movimenti di fine anni ’60, fino ai grandi temi delle sue tele più famose di cui si è portati a scoprire dettagli e rimandi, tra citazioni e ripensamenti. 
La mostra sarà corredata da un catalogo e da eventi collaterali a sostegno quali conferenze, visite guidate ed eventi specificamente organizzati su richiesta.

«Varese rende nuovamente omaggio a Guttuso, un artista che ha vissuto a lungo nella nostra città, stabilendo con essa un profondo legame – spiega il sindaco Davide Galimberti – Una mostra che propone alcune opere iconiche, raccontando le fasi che hanno portato alla loro realizzazione, le modifiche in corso d’opera e i legami con il contesto di vita: sono testimonianze uniche del percorso artistico di un grandissimo esponente della pittura italiana, per una mostra che arricchisce ulteriormente la proposta museale della nostra città».

Guttuso I tempi della pittura al Castello di Masnago

«L’Archivio Nino Marcobi è uno straordinario libro aperto, ricco di documenti inediti e di testimonianze autentiche, sulla vita e sull’opera di Renato Guttuso nella sua amorevole e ispirata frequentazione trentennale del Sacro Monte e di Velate, nella dimora ereditata dalla moglie del grande maestro, Villa Dotti – dichiara Stefano Bruno Galli, Assessore all’Autonomia e Cultura di Regione Lombardia – Questa mostra rappresenta un’occasione unica e da non perdere per cominciare a prendere confidenza e a conoscere i tesori custoditi dall’Archivio generosamente donato dagli eredi Marcobi al Comune di Varese proprio allo scopo di valorizzare, raccontare e condividere l’esperienza artistica ed esistenziale di Renato Guttuso».

«Dopo due anni dalla mostra Renato Guttuso a Varese. Opere della Fondazione Pellin, con la quale il Comune di Varese ha celebrato il maestro di Bagheria in occasione del decimo anniversario della scomparsa di Francesco Pellin, prosegue l’impegno dell’Amministrazione nella rilettura della figura dell’importante testimone dell’arte del ‘900, nel solco della già avviata collaborazione con gli Archivi Guttuso – dichiara l’assessore alla cultura Enzo Laforgia – Per l’occasione, le tele dell’artista sono messe in dialogo con la recente donazione della famiglia Marcobi: Nino Marcobi è stato a lungo collaboratore di Guttuso quando era a Varese, diventandone segretario ed amico. Questo ci darà l’opportunità di scoprire il “dietro le quinte” della genesi di alcuni capolavori che presero vita a Velate». «Un’esposizione inedita e originale – conclude l’assessore – ove i quadri dell’artista sono messi in “comunicazione” con i documenti del segretario ed amico e, attraverso di essi, con i musei cittadini e il territorio».

Guttuso I tempi della pittura al Castello di Masnago

Fabio Carapezza Guttuso, responsabile degli Archivi Guttuso e curatore della mostra, spiega a proposito del titolo: «Il titolo di questa mostra – I tempi della pittura. Cronografia di alcune opere dipinte a Velate: l’archivio di Nino Marcobi – è stato scelto in maniera appropriata per sottolineare l’importanza e l’innovazione di questa mostra: non solo opere ma anche la storia della loro realizzazione e l’evoluzione dei pensieri del pittore. Accertare i tempi della pittura offre orizzonti inediti nella conoscenza dei capolavori guttusiani»

Serena Contini, responsabile della Ricerca e della Valorizzazione del patrimonio culturale e museale del Comune di Varese e curatrice della mostra illustra: «Lungo il percorso della mostra, che si snoda attraverso le suggestive sale del Castello, si possono riscoprire sotto una nuova luce, grazie ad una cospicua documentazione sia fotografica che letteraria, sinora inedita, la quotidianità varesina di Renato Guttuso e in particolar modo il suo rapporto con Nino Marcobi, suo confidente e collaboratore. La mostra si apre con una sala dedicata al suo relazionarsi con il paesaggio prealpino, che funge da stimolo incessante per il pittore e fu immortalato in numerose opere quali Tetti di Velate, Avigno e il Sacro Monte o Veduta del lago e del Monte Rosa. Attraverso materiali dell’Archivio Marcobi recentemente donato al Comune, si svelano sia gli aspetti più intimi della quotidianità dell’artista, sia per la prima volta le modalità pittoriche messe in atto in alcune delle sue opere più iconiche: infatti nei Giocatori di scopone era previsto inizialmente un ritratto dello stesso Guttuso poi cancellato; mentre in Spes contra spem, erano inizialmente presenti la figura dell’amico Picasso e un imponente drappo rosso, in seguito rimossi nella versione finale. Infine attraverso una collazione tra le fotografie e le carte, che verranno pubblicate integralmente nel catalogo, è possibile ricostruire giorno per giorno le procedure e le tempistiche della realizzazione de La Vucciria»

Lidia Romeo
lidiaromeo@gmail.com

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Pubblicato il 16 Giugno 2022
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