Truffa al telefono a Varese: si fingono medico e infermiera e portano via più di 20 mila euro ad un’anziana
Un’altra truffa al telefono ai danni di due persone anziane, con l’aggravante odiosa del tentativo di reiterare l’inganno a distanza di una settimana
Un’altra truffa al telefono ai danni di due persone anziane, con l’aggravante odiosa del tentativo di reiterare l’inganno a distanza di una settimana.
Dopo quella raccontata a Travedona Monate, un secondo caso si è verificato a Varese lo scorso mercoledì 22 giugno. La modalità è sempre la stessa: una telefonata sul numero fisso di una persona che si qualifica come medico e chiede denaro per le cure mediche della figlia, in vacanza in Toscana. La scusa è l’acquisto di medicinali rari e costosi, acquistabili in Svizzera.
La vittima della truffa, una donna di 84 anni, in casa col marito coetaneo. La signora è stata anche chiamata contemporaneamente sul telefono cellulare: dall’altro lato della “cornetta” una voce femminile che ha finto di essere la figlia della donna, in ospedale, con la mascherina dell’ossigeno, difficoltà ad esprimersi con chiarezza e la voce rotta dal pianto.
Il risultato è stato che la donna è caduta mani e piedi nell’inganno e, dopo 40 minuti di telefonata, ha consegnato ai truffatori 5 mila euro in contanti e circa 350 grammi tra oro e gioielli che aveva in casa, per un valore complessivo che si aggira intorno ai 25 mila euro. Non si tratta di una persona con difficoltà, anzi: è una donna molto lucida, che conosce questo tipo di tentativi per averne parlato con i figli. È stata convinta a consegnare i soldi con un trucco psicologico che l’ha completamente obnubilata, puntando sulla condizione di salute della figlia: è andata nel panico, ha perso il controllo e non ha avuto la prontezza di spirito di provare a chiamare l’altro figlio col telefono del marito.
La famiglia ha sporto denuncia immediatamente. C’è il sospetto che questo tipo di truffatori abbia trovato un escamotage per risalire ai dati personali delle vittime: sia in questa circostanza che in quella di Travedona Monate la storia raccontata dai truffatori era non solo verosimile, ma è andata a toccare aspetti sensibili e intimi.
Oltre alla mortificazione e al senso di colpa, adesso c’è anche la paura che possano riprovarci: questa mattina, martedì 28 giugno, la stessa voce ha chiamato sul telefono fisso della signora, che questa volta non si è fatta abbindolare e ha passato subito l’apparecchio alla figlia. Non appena hanno sentito una voce diversa, il tentativo di truffa è stato interrotto. L’invito a tutti è quello di porre la massima attenzione, avvertire i propri cari, soprattutto le persone anziane, per evitare spiacevoli episodi che lasciano strascichi dolorosi.
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L’ho già scritto in un’altra occasione di articolo su questo tipo di truffa ossia che motivo c’è per tenere tanto contante in casa. Penso che 2/300 euro a disposizione siano più che sufficienti per piccole medie spese. Anche i gioielli, che per la maggior parte non si usano è meglio tenerli in una cassetta di sicurezza in banca che oltretutto ha un costo accessibile, la mia banca chiede circa 50 euro all’anno che vale la pena di spendere. Spero che questo tipo di truffatori vengano presi e condannati ma credo purtroppo che la faranno franca.