Un anno per le Officine dell’Acqua di Laveno: “Realtà unica in Europa e il progetto continua”

Gli ex magazzini ferroviari, oggi un punto di riferimento per le acque interne a livello nazionale, sono in continua evoluzione: "Entro l'anno tre nuove aree e il titolo di scuola di Maestri D'Ascia"

Le Officine dell'Acqua di Laveno Mombello - Un anno dopo

Le Officine dell’Acqua di Laveno Mombello sono pronte a diventare più grandi e a rilanciare con progetti e nuove idee. Ad un anno dall’apertura – sabato si è tenuto un convegno per l’occasione – l’ex magazzino ferroviario trasformato in uno spazio culturale, formativo ed espositivo ha fatto passi avanti ed è in continua evoluzione. «Quando abbiamo aperto ci davano per dei pazzi e in effetti un po’ lo siamo», commenta Paolo Sivelli, dell’AVEV, Associazione Vele d’Epoca Verbano che ha dato inizio al progetto. «Siamo partiti da zero, è stato un anno faticoso ma non ci siamo mai fermati».

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Un anno per le Officine dell’Acqua di Laveno Mombello 4 di 10

Sivelli spiega che lo spazio – di proprietà di Ferrovie Nord, dato in concessione al comune e in subcomodato alle Officine per 30 anni – è unico in Italia e in Europa per la sua connotazione: non solo è custode di cultura e tradizioni delle acque dolci, ma è anche un luogo dedicato allo studio, alle arti e ai mestieri.

Le Officine dell'Acqua di Laveno Mombello - Un anno dopo

E lanciando lo sguardo sui prossimi mesi, Sivelli spiega: «Abbiamo iniziato il percorso per avere il riconoscimento di museo regionale e nazionale, ma vogliamo continuare a pensarlo come uno spazio dinamico, come è già ora, capace di contenere al suo interno la parte didattica che già svolgiamo in collaborazione con l’Università degli Studi di Genova per i corsi di restauro di barche d’epoca. Il vero obbiettivo però è un altro: entro il 2023 vorremmo avere il titolo di scuola di Maestri d’ascia». Inoltre, è già stato approvato il progetto che prevede la sistemazione di altri spazi della struttura: «Oggi stiamo utilizzando circa metà della superficie disponibile, entro l’anno verranno aperte tre nuove aree: una esterna, al posto del parcheggio verrà messo del prato e delle piante, al primo piano del secondo padiglione dove ci sarà un’area espositiva e per congressi, mentre la parte centrale, chiamata “cambus”a, diventerà un’area ristoro con bar e bancone, per portare avanti tutti i progetti dedicati alla cucina tradizionale». Come già avvenuto in passato, sarà un modo per spiegar come pulire e cucinare il pesce di lago, «degli show cooking – a cura di Pierre Lay – che saranno realizzati grazie al bando “Master Fish” di Ersaf».

Durante il primo anno di apertura lo spazio ha ospitato circa venti eventi, tra mostre, esposizioni d’arte, attività didattico e culturali. Inoltre, «Durante i mesi primaverili abbiamo avuto la visita di 387 bambini grazie alle attività didattiche che abbiamo avviato con le scuole del territorio. L’idea è quella di ampliare sempre di più questa attività». Ma non solo.

Quando si parla di lago è indispensabile pensare anche alle attività sull’acqua. E Sivelli spiega: «Vogliamo ampliare l’offerta turistica e culturale per il pubblico, con la possibilità di affittare della Lancette di legno a remi, fare giri in barca d’epoca sul Maggiore come già avviene nei comuni di Laveno Mombello e Angera e da quest’anno anche a Ispra». E poi un sogno: «Quello di trovare i fondi per restaurare due battelli degli anni Venti, in versione elettrica, assolutamente green».

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Ad un anno dall’apertura dunque, i volontari delle Officine dell’Acqua possono sentirsi soddisfatti, così come hanno ribadito durante il convegno che si è tenuto sabato: «Siamo un punto di riferimento per il Lago Maggiore, ma anche per tutte le acque interne. Una struttura del genere non esiste in Italia, ma neanche in tutta Europa, siamo uno spazio nato per custodire una memoria storica».

Oltre al sindaco di Laveno Mombello, Luca Santagostino, e al vicesindaco Mario Iodice, al convegno di sabato sono intervenuti l’europarlamentare Isabella Tovaglieri, la vicepresidente del consiglio regionale Francesca Brianza. E ancora Fulvio Caradonna di Ferrovie Nord che ha sottolineato l’importanza di aver riqualificato un edificio prima in disuso da almeno trent’anni. Presenti anche diversi  rappresentanti delle istituzioni locali e dell’Autorità di bacino.

Le foto sono di Rebecca Grossi 

La diretta del pomeriggio tramesso sulla pagina de Le Officine dell’Acqua

Adelia Brigo
adelia.brigo@varesenews.it

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Pubblicato il 28 Giugno 2022
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