Automedica e posti letto: Artoni scrive all’assessore Moratti per l’ospedale di Luino

Il consigliere comunale di minoranza e presidente del “Comitato Ospedale 3.0“ chiede un incontro con la responsabile del welfare regionale

ospedale di luino

Senza automedica e con meno posti letto, turni massacranti per il personale e situazione difficile per il caldo: sono i temi della lettera inviata dal consigliere comunale di Azione Civica Furio Artoni alla vice presidente regionale e assessore al Welfare Letizia Moratti proprio sul tema sanità a Luino.

Artoni, che ricopre anche la figura di presidente del Comitato Ospedale di Luino 3. 0 stende quattro punti da sottoporre all’assessore chiedendo un incontro.

1) L’ auto medica è stata tolta, strumento indispensabile per intervenire per le patologie tempo dipendenti sopra tutto su un vasto territorio quale è quello del luinese. Il motivo è fornito è stato la sottrazione del medico rianimatore destinato a tale auto che ha costretto AREU a non poter sostenere il servizio, sembra adesso la rimettano ma questi atteggiamenti ondivaghi non migliorano la situazione;
2) molti posti letto dei sub acuti sono stati trasferiti all’ospedale di Angera, con una riduzione drastica della capacità d’accoglienza dell’ospedale luinese;
3) turni di anestesisti massacranti che non permettono agli operatori di svolgere con serenità il proprio lavoro.
4) reparti interi privi di aria condizionata con temperature interne superiori a 30 gradi che ultimamente hanno scatenato polemiche da parte degli utenti.

I temi non sono nuovi ma già al centro del dibattito pubblico di questi giorni innescatosi ai primi di luglio con la notizia dell’automedica non più operativa “h24” con rianimatore (servizio che il sindaco Enrco Bianchi ha spiegato rientrerà a pieno regime entro la fine del mese di luglio), e rilanciata durante l’ultimo consiglio comunale.

In mezzo anche alcuni episodi di cronaca che hanno avuto a che vedere con la richiesta di assistenza sanitaria urgente che da parte di Areu è stata puntualmente assicurata secondo i protocolli di assistenza ma su cui il consigliere comunale punta i riflettori.

«E’ recente infatti la notizia di una persona che ha subito un incidente in moto in Val Veddasca ed in assenza di un’ auto medica vicina, ha dovuto intervenire l’auto medica dell’ospedale di Varese quella di Varese distante circa 40 chilometri dal luogo dell’incidente, con il rischio dell’ amputazione della gamba», scrive Artoni.

«Questo è un caso che ma ve ne sono altri con patologie tempo -dipendenti, che possono succedere e l’assenza di un auto medica comporta gravi ed irreversibili conseguenze. Per tutte le premesse di cui sopra e molte altre che possono esserLe rappresentate dallo scrivente anche verbalmente, ritengo indisponibile un incontro pubblico con Lei Assessore, con tutti i sindaci del Piano di Zona e soprattutto ,con gli operatori dell’ospedale di Luino e le dirigenze amministrative», conclude il consigliere, specificando la particolare conformazione orografica del territorio che vede nel mantenimento dell’ospedale una pietra miliare della qualità della vita in quest’area che è ultimo lembo della Lombardia prima della Svizzera.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Luglio 2022
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