Il Ceresio sempre più fruibile: nuovi tratti di costa accessibili nel rispetto degli habitat
Presentati alla presenza delle autorità i risultati dei lavori di riqualificazione che hanno interessato le sponde lacustri di Brusimpiano e Lavena Ponte Tresa
Venerdì 29 luglio, a bordo di un battello elettrico messo a disposizione dalla Società Navigazione Lago di Lugano e alla presenza degli amministratori dei comuni rivieraschi, sono stati mostrati i risultati degli interventi di riqualificazione partiti nel luglio del 2019. Oltre ai sindaci sono intervenuti l’assessore all’Ambiente di Regione Lombardia Raffaele Cattaneo, il direttore dell’Autorità di Bacino Maurizio Tumbiolo e l’ingegnere Sartorelli di Graia, la società che ha realizzato fisicamente i lavori.
Nel comune di Lavena Ponte Tresa la località interessata dalla riqualificazione è quella che dallo stretto di Lavena arriva alla rotonda che porta verso Brusimpiano: qui è stato realizzato un canale alle spalle del canneto che consente a quest’ultimo un migliore ricircolo dell’acqua. Non solo, la zona è stata resa accessibile grazie alla consistente rimozione del “Poligono Giapponese”, una pianta fortemente infestante che aveva invaso il prato adiacente il lago e che ora è stata sfalciata con il primo, di una serie, di interventi.
il canale realizzato dietro il cannetoGrande la soddisfazione di Raffaele Cattaneo, « Abbiamo emesso una delibera tre anni fa con cui veniva autorizzato e finanziato in parte il progetto, a cui Regione Lombardia ha contribuito con 150mila euro, e oggi siamo qui a vedere i risultati concreti. Per quanto già nella mente del CIPAIS, la commissione internazionale per la protezione delle acque italo-svizzere, dal 2017, siamo orgogliosi di poter dire che Regione Lombardia e i comuni del territorio sono arrivati prima. Due ragioni alla base di quanto è stato fatto: ambientali e turistiche.
C’è una concezione che tende a dire che l’ambiente va bene quando intoccabile, io penso che la mano dell’uomo sia necessaria. Dal punto di vista culturale è un passaggio importante e lo dimostrano i risultati raggiunti oggi: la passeggiata è meravigliosa. La fruizione è stata accompagnata da opere importanti per l’ambiente quale il canale che favorisse l’habitat canneto e le specie avifaunistiche. Esempio di come metter insieme le due cose, senza farle confliggere.
La fauna, e in questo caso la fauna ittica più nello specifico, si è molto modificata negli ultimi 30 anni. Al posto delle alborelle ci sono oggi i siluri e i gardon. Un fatto che si inserisce in un quadro più ampio di perdita di biodiversità, che per l’Agenzia di Protezione dell’Ambiente potrebbe portare a rischi peggiori del cambiamento climatico. Interventi quindi sia per la fruizione che per la tutela della biodiversità. Queste opere danno la misura che un connubio dei due aspetti è possibile».
Un altro grosso pezzo del progetto ha riguardato la sponda del comune di Brusimpiano, che ha guadagnato un nuovo pezzo di tratto pedonale e accessibile che prosegue la passeggiata che prima conduceva alla spiaggia di Montelago. Grazie a questo nuovo tratto si uniscono il tratto lungolago agli itinerari che riguardano il centro storico, i sentieri (di recente oggetto di lavori di riqualificazione) e il centro di Brusimpiccolo, fino alla chiesetta del San Martino e al porto antistante.
«Puntualizzo che fatti e concretezza portano al risultato – ha dichiarato Fabio Zucconelli, primo cittadino di Brusimpiano – Qui abbiamo diversi enti coinvolti e con tutti stiamo condividendo un percorso di rilancio, coniugandolo all’attenzione per l’ambiente. Gli interventi fatti a Brusimpiano per il completamento della rete sentieristica, le colonnine per le e bike di Comunità Montana del Piambello, la cura delle rive di Autorità di Bacino, fanno portare a casa risultati importanti. Quando si lavora ad un unico obiettivo concreto, i risultati arrivano. Anche la posa delle fascine va a integrare l’opera portata avanti con passione negli anni dall’Unione Pescatori del Ceresio di concerto con i tre comuni rivieraschi della sponda varesotto del Ceresio».
A queste parole si sono aggiunte quelle di Marco Prestifilippo, sindaco di Porto Ceresio e di Valentina Boniotto, vicesindaca di Lavena Ponte Tresa con delega al turismo. Il primo ha sottolineato che, nonostante nessuno dei due interventi riguardasse direttamente il suo comune, azioni del genere devono essere sempre supportate perché vanno a migliorare l’immagine generale del Lago Ceresio su cui i comuni affacciano: «Mi unisco a quanto detto dai colleghi, negli ultimi anni si sta lavorando nella direzione giusta con l’intento di valorizzare un lago. Un progetto come questo aggiunge e valorizza un territorio, fa bene a tutto il lago e avvantaggia tutti i comuni del lago. È doveroso lavorare insieme su interventi di questo tipo che danno un valore aggiunto e che non ci resta che portare avanti».
Di seguito è intervenuta Boniotto, «Mi è piaciuta l’affermazione dell’Assessore Cattaneo circa l’intervento della mano dell’uomo che può valorizzare la natura, anche per superare la mentalità un po’ passata di valorizzazione dell’ambiente in prospettiva futura. Oltre al lago abbiamo anche boschi e montagna magnifici tutt’intorno, speriamo che in futuro sia questo il trend che li vede più fruibili, tutelandoli».
E a proposito dei boschi che circondano il lago, l’intervento conclusivo è toccato proprio al presidente della Comunità Montana del Piambello Paolo Sartori, che ha ricordato i tanti interventi e i tanti finanziamenti ottenuti negli ultimi anni da questo pezzo di territorio: «Come Comunità Montana rappresento anche il consiglio di amministrazione dell’ATO e penso sia fondamentale ricordare che tutto ciò che si sta facendo non sarebbe possibile se la qualità delle acqua di questo lago non stesse migliorando costantemente. Per farlo ci sono stati investimenti importanti:
- 2 milioni di euro sono arrivati dall’Interreg che vede capofila la Provincia di Varese;
- 2 milioni di euro da Alfa;
- 5 milioni di euro da un bando regionale per operare la suddivisione delle acque chiare da quelle scure;
Fanno 9 milioni di euro di investimento sul territorio dei comuni rivieraschi, e quelli immediatamente alle spalle, per l’efficientamento delle condotte fognarie e della depurazione. Sono cifre importanti e mai viste a questo livello. Se aggiungiamo gli altri 2 milioni di euro dell’Interreg che riguarda il Fiume Tresa, si capisce che le cose che vanno in cantiere sono tutte consequenziali».
La chiusura della mattinata, conclusasi presso la sala studio nel centro storico di Lavena Ponte Tresa, è toccata al sindaco Massimo Mastromarino nella doppia veste di primo cittadino e di presidente dell’Autorità di Bacino del Ceresio: «Ringrazio l’Autorità che rappresento, il direttore Tumbiolo e il responsabile del procedimento che ha seguito il progetto. L’autorità è nata da un’intuizione di Regione Lombardia per far sì che fosse il lago a gestire le sponde: da autorità che si occupava solamente di gestire i posti barca siamo diventati negli anni il soggetto che si è prodigato nella cura dell’ambiente e nella promozione turistica in ottica di sussidiarietà e di appoggio ai comuni. E la Società Navigazione Lago di Lugano è ormai un partner storico del nostro ente».
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