Franco Cardini: a Varese lo storico per raccontare “come si sta facendo la storia della guerra in Ucraina”
Intervista con l'assessore alla cultura Enzo Laforgia sull'incontro con il grande storico, previsto per mercoledì 20 al Castello di Masnago

«La presenza di Franco Cardini a Varese, prevista per mercoledì 20 luglio alle 18,15, al Castello di Masnago è una grande occasione per la città» a esordire così è l’assessore alla cultura del comune di Varese Enzo Laforgia, a proposito della presentazione del libro “Ucraina 2022. La Storia in pericolo”, scritto dal grande storico, evento organizzato dal Comune di Varese in collaborazione con l’Istituto di Studi Superiori dell’Insubria “Gerolamo Cardano”.
«Lo è innanzitutto per la statura del personaggio – sottolinea Laforgia – Franco Cardini è uno dei più grandi storici al mondo dell’età medievale ed ha un curriculum scientifico e professionale che è difficile riassumere in poche righe. Docente di Storia medievale presso gli atenei di Firenze e di Bari, è stato ospite e ha tenuto corsi nelle più prestigiose Università e nei più rinomati centri di ricerca: da Parigi a Berlino, da Gottingen a Harvard, da Burlington a Sao Paulo, da Amman, a Poitiers. Impossibile è anche dar conto degli incarichi che ha ricoperto e ricopre, come pure dei suoi numerosissimi premi e delle sue molte onorificenze: in tanti forse lo ricorderanno nel ruolo di membro del Consiglio d’Amministrazione della RAI tra il 1994 ed il 1996, ma qui ci piace almeno richiamare alla memoria i suoi ruoli di Directeur d’Etudes nell’Ecole d’Hautes Etudes en sciences Sociales (EHESS), a Parigi, di Fellow della Harvard University o di Gastprofessor nel Max-Planck-Institut di Gottingen».
Ad un così alto profilo scientifico, corrisponde ovviamente una bibliografia sterminata: «Per farne una raccolta utilizzabile, hanno dovuto raccoglierla e sistemarla in un libro apposito, edito nel 2011: “Bibliografia degli scritti di Franco Cardini 1957-2011”, a cura di a cura di Antonio Musarra, mentre il sito del professor Cardini si limita invece a proporre “solamente” l’elenco dei libri di cui è stato autore: ben 144».
In essi prevale l’oggetto di studio a cui ha dedicato tutta la vita: il Medioevo, «Affrontato in tutte le sue dimensioni e sempre con un approccio rigoroso e con interpretazioni che hanno fatto scuola: si pensi agli studi sulle Crociate, sui rapporti tra Occidente ed Oriente, su figure emblematiche quali quelle di Francesco d’Assisi, di Giovanna d’Arco, del Saladino, di Federico Barbarossa, su figure, ruoli sociali e riti tipicamente medievali, su luoghi-simbolo come il Castel del Monte, Firenze, Coblenza, Gerusalemme, Istanbul».
Date queste premesse, «L’incontro varesino sul tema della guerra in Ucraina e del modo in cui la comunicazione ufficiale ne ha restituito e ne restituisce una narrazione ed una interpretazione si preannuncia di grande interesse, perché propone una riflessione critica sulla narrazione che è stata imposta sulla guerra in Ucraina. È la stessa Storia, come scienza e disciplina, ad essere in pericolo».
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