Maccagno con Pino e Veddasca

Il Lago Maggiore nella letteratura e nell’arte: una mostra tributo al Museo Parisi Valle di Maccagno

L’esposizione, curata da Federico Crimi, presenta opere selezionate grazie ad appassionati collezionisti privati, circa la metà inedite.Tra queste, una rara e preziosa Veduta di Cannero di Massimo d’Azeglio. Inaugurazine sabato 2 luglio alle 17,30

02 Luglio 2022 - 23 Ottobre 2022

Inaugura domani, sabato 2 luglio, alle 17,30 al Museo Parisi Valle di Maccagno, la mostra “Il Grande Lago. Tributo al Lago Maggiore nella letteratura europea e nell’arte (l’età del viaggio)”.

Realizzata con la collaborazione della Quadreria dell’800 di Milano e della Galleria Ottonovecento di Laveno, con il prezioso supporto di AmaLago (Associazione per la promozione artistica e culturale del Lago Maggiore) e con il contributo di Marco Dozzio (già impegnato con il Museo per le retrospettive sui pittori Salvini e Zanieri), l’esposizione, curata da Federico Crimi, presenta opere selezionate grazie ad appassionati collezionisti privati, circa la metà inedite.Tra queste, una rara e preziosa Veduta di Cannero di Massimo d’Azeglio (1856-66).

Come suggerisce il sottotitolo, la mostra è dedicata al viaggio che ha fatto scoprire e apprezzare luoghi sconosciuti e, sperano gli organizzatori, porti a riaprire gli occhi di tutti su uno dei panorami più belli del mondo.

Il titolo “Il Grande Lago” è invece tratto dal “Guglielmo Meister” di Goethe, un romanzo in varie versioni e universalmente noto per i versi: “Conosci tu la terra dove fioriscono i limoni?”, ispirati anche al Lago Maggiore.

Attraverso un suggestivo itinerario suddiviso in nove stanze, gli ospiti potranno apprezzare e conoscere 40 quadri, frutto di una selezione accurata tra disegni di viaggio, acquerelli e dipinti a olio, in prevalenza italiani. Alcune delle più famose pagine della letteratura e dell’arte europea ambientata sul Lago Maggiore, tratte dai diari di viaggio e dai cahiers di autori a cavallo tra gli ultimi decenni del’700 e gli anni Trenta del ‘900.

Le stanze altro non sono, metaforicamente, che porte: si parte da nord, in omaggio ai visitatori stranieri; per proseguire poi verso il centro, che rappresenta il fulcro della letteratura europea. Infine si approda a sud, ad Angera e Arona e risale a Pallanza, Cannero e alla Madonna del Sasso di Locarno.

Si potranno ammirare da una parte gli artisti italiani, per lo più appartenenti al Vedutismo tra Ottocento e inizi Novecento. Oltre a Massimo d’Azeglio: Federico Ashton; Carlo Jotti che, con l’inedito panorama di Maccagno Inferiore, ne celebra l’ingresso tra le tappe del Grand Tour. Eugenio Gignous; Giovan Battista Ferrari (è sua l’immagine della locandina della mostra); Riccardo Pellegrini.

A questi si aggiungono alcune opere di altri autori quali Giovanni Cappa Legora, Ercole Magrotti e Alfredo Belcastro, che attendono una rivalutazione da parte del pubblico. Dall’altra parte, gli stranieri che, dalla fine del Settecento, hanno realizzato i loro lavori direttamente sul posto o li hanno rielaborati dopo essere tornati a casa: William L. Leitch; James Duffield Harding; John Ruskin e William Turner; Artur Meadows e uno schizzo, presumibilmente attribuibile alla cerchia di Edward Lear.

Tra gli inediti, una veduta di Luino da via Lugano, la più antica che si abbia, firmata da Albert Christoph Dies (1755-1822), pittore, compositore e biografo tedesco (grande ammiratore di Franz Joseph Haydn, scrisse una sua biografia). È un acquerello del 1778, color seppia, una copia di quello realizzato da Philip Hackert, considerato l’occhio di Goethe in Italia: con le sue vedute ha permesso ai tedeschi di farsi un’idea del nostro Paese.

La mostra sarò inaugurata sabato 2 luglio alle 17,30 e proseguirà fino al 23 ottobre.

Orari: il venerdì dalle 15 alle 19  – Sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19.

“Notte al museo”: sabato 16, 23 e 30 luglio / 6 e 13 agosto: dalle 20.30 alle 23.

1 Luglio 2022
Redazione VareseNews
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