L’emergenza Covid ha cambiato l’assistenza ospedaliera in Lombardia: dedicato un letto su tre

Nell'annuario statistico del Servizio sanitario si evidenzia l'impatto che nel 2020 ha avuto l'arrivo del coronavirus. Nella fotografia anche l'invecchiamento della classe medica

ospedale di varese covid foto di asst sette laghi

Il 15% dei reparti ospedalieri in Lombardia è stato dedicato al Covid e così un letto su tre dei posti di degenza ordinaria. La fotografia dell’emergenza coronavirus, che ha travolto le corsie degli ospedali italiani pubblici e privati, è stata pubblicata dal Ministero della Salute nel report delle attività relative il 2020.

IL COVID HA CAMBIATO L’ORGANIZZAZIONE DEI REPARTI OSPEDALIERI

L’annuario analizza come i diversi presidi si siano dovuti riorganizzare per fronteggiare l’impennata di richieste di soccorso. Nella nostra regione, su 2378 parti ospedalieri totali, sono stati 360 quelli che hanno subito la completa trasformazione in degenza covid positivo. Una quota che rappresenta il 15% del totale. La situazione appare ancora più complicata se si analizza la percentuale di letti di ricovero dedicati alla pandemia: dei 50.996 letti ospedalieri lombardi ben 16.374 hanno avuto una destinazione esclusiva al Covid, circa il 32% del totale. I più coinvolti sono stati sicuramente i reparti di medicina, pneumologia e malattie infettive.

LETTI DI DEGENZA E TASSO DI OCCUPAZIONE

Nel 2020 la nostra regione contava su 40.320 letti di degenza ordinaria nel pubblico ( a cui aggiungerne 654 in solvenza). A questi si sommano i 758 posti di Day Hospital e i 1082 della day Surgery per un’offerta di ricovero nel pubblico di 42.814 letti per una media di 4,3 posti ogni 1000 abitanti.  

I letti accreditati nel privato, invece, sono 10.676 a cui sommare i 143 posti di day hospital e i 358 di day Surgery per un’offerta media di 1,1 letti ogni 1000 abitanti. 

Il tasso di occupazione dei posti ospedalieri in Lombardia è stato 72% con oltre 5 milioni e 740.000 giornate di degenza e un’indice di ospedalizzazione di 69 ricoveri ogni 1000 abitanti e una degenza media di 8 giorni. Meno intensa è stata l’attività di ricovero nel privato accreditato che ha registrato un tasso di occupazione del 40,2%, un’indice di ricovero di 13 degenti ogni 1000 abitanti e 780.976 giornate di degenza. 

ATTIVITA’ DI PRONTO SOCCORSO

Per quanto riguarda l’attività dei pronto soccorso, nel 2020 in Lombardia si sono presentate  2.391.614 persone ( una media di 240 accessi ogni 1000 abitanti). I ricoverati sono stati 410.807 ( il 17,2% degli accessi) di cui 10.228 deceduti . Il dato che balza all’occhio è che, nell’anno di inizio della pandemia, si è registrato un netto calo di accessi ( ( da una media di 340 tra il 2014 e il 2019 si è arrivati a 229 nel 2020) mentre c’è stato un aumento della percentuale di ricoverati passata dalla media del 14% degli accesi prima del 2020 al 17% di due anni fa. 

AUMENTA L’ETA’ MEDIA DEI MEDICI

Nel report viene indicata anche una fotografia del personale: nell’anno di inizio della pandemia c’erano 88.357 dipendenti del servizio sanitario lombardo tra cui 13.421 medici, 35.859 infermieri, 16.804 tecnici e 10.399 amministrativi.

Il report evidenzia anche l’invecchiamento della classe medica in Italia. In 10 anni gli specialisti con oltre 27 anni di servizio sono aumentati di 10.000 unità passando da 22.422 a 32.360 mentre si sono ridotti di tre quarti quelli tra i 20 e i 27 anni di anzianità passati dai 16.000 del 2009 ai 4859 del 2020. Sta crescendo, però, il drappello di specialisti più giovani con un’esperienza tra 0 e i 13 anni : dai 2545 del 2020 ai 936 di un decennio fa.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Luglio 2022
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