Lo fermano dopo la fuga al posto di blocco di Arcisate e finisce in carcere con l’accusa di incendio

Il ragazzo fermato il 3 luglio accusato del rogo che distrusse 10 automezzi per la raccolta rifiuti della "Eco Seib" a fine marzo

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Scacciacani  e lama in auto non si ferma all’alt, sperona un’auto e alla fine viene portato via in manette ad Arcisate a inizio luglio, ma su di lui maturano gravi indizi per un incendio a marzo, e dunque rimane in carcere.

L’uomo, 22 anni, italiano, era stato fermato per resistenza a pubblico ufficiale la sera del 3: non si è fermato all’alt e ha proseguito la sua folle corsa a bordo di una Opel Astra finita contro una Seicento e poi raggiunta al parco Lagozza dai militari che lo hanno identificato e portato in caserma. Nella macchina vengono trovati una scacciacani (quindi a salve) senza tappo rosso, pistola semiautomatica scacciacani, priva di tappo rosso, un coltello della lunghezza
complessiva di 22 centimetri messo sul tappetino del sedile anteriore lato conducente e un tubo in ferro di lunghezza complessiva di quasi mezzo metro custodito nel portabagagli posteriore.

Il giovane viene arrestato e portato ai Miogni.
Ma all’esito dell’udienza di convalida il colpo di scena: il g.i.p. del Tribunale di Varese, su conforme richiesta del P.M. della Procura della Repubblica di Varese titolare delle indagini, ha applicato all’arrestato la misura cautelare della custodia in carcere anche in ordine al reato di incendio, in quanto ritenuto responsabile dei fatti verificatesi nella sera del 27 marzo sempre ad Arcisate presso la ditta “ECO S.E.I.B..

Le attività investigative, scaturite a seguito dell’incendio presso il capannone, sede operativa della ditta, in cui rimasero coinvolti 10 automezzi aziendali per la raccolta dei rifiuti con danni anche alla struttura, condotte dal Nucleo Operativo e Radiomobile di Varese con l’ausilio della Stazione Carabinieri di Arcisate e svolte mediante acquisizioni testimoniali, analisi di filmati di video-sorveglianza ed operazioni di perquisizione, consentivano di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dell’uomo che aveva appiccato il fuoco.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Luglio 2022
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