Metamorfosi urbana a Varese: a sant’Ambrogio c’era una volta il ristorante Volta e dopo un secolo c’è ancora

La 69esima puntata della rubrica di Fausto Bonoldi racconta di un ristorante che, pur avendo cambiato nome, è in attività dal 1800

Metamorfosi urbana: sant'Ambrogio e il ristorante Volta

Ogni lunedì, con una passeggiata virtuale, la rubrica “Metamorfosi urbana” vi racconta le trasformazioni che ha subito Varese negli ultimi cento anni, da quando cioè è diventata capoluogo di provincia. A firmarla è Fausto Bonoldi, storica firma del giornalismo varesino che su questo argomento, che tratta da anni nel gruppo Facebook La Varese Nascosta,  ha scritto anche un libro edito da Macchione, dal titolo “Cara Varese come sei cambiata

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Metamorfosi urbana, sessantanovesima puntata:  a sant’Ambrogio c’era una volta il Volta e dopo un secolo c’è ancora

C’era una volta e c’è ancora: con il richiamo al nome storico è nato a nuova vita, dopo la parentesi cinese, il più antico ristorante, anche se non più albergo né pensione, di Sant’Ambrogio Olona.

Nella sua vita ultracentenaria, il Volta, già Ristorante delle Prealpi, ha vissuto gli anni migliori nell’età dell’oro della villeggiatura alle pendici del Sacro Monte, con la conduzione della famiglia Cella e ha continuato a prosperare anche quando la gestione è passata agli Stocchetti. 

Dall’altra parte della via Sacro Monte, a fargli concorrenza, un altro storico albergo, il Villa Prealpi della famiglia Boscarini. I due esercizi avevano press’a poco la stessa capacità di accoglienza: riporta la guida del Touring Club del 1954 che il Villa Prealpi poteva offrire sedici camere con 29 letti mentre il Volta quattordici camere con 24 letti. 

Metamorfosi urbana: sant'Ambrogio e il ristorante Volta

Abbiamo parlato di concorrenza ma tempo fa Cristina Boscarini ricordava che l’albergo chiamato dal nonno Villa Prealpi accanto al Volta già Prealpi collaborava con il concorrente, al punto che i due albergatori si passavano i clienti e che nelle sere d’estate, quando in piazza suonava la banda, il palco veniva montato tra i due edifici per il piacere dei villeggianti.

Dal punto di vista architettonico non si può non notare che, mentre l’edificio del Volta è stato rinnovato nel rispetto della tradizione, il bel palazzo che ospitava il Villa Prealpi è stato deturpato dalla ristrutturazione compiuta per farne la sede dell’istituto scolastico “Vico”. Nei pressi del Volta e dell’istituto “Vico” è stata compiuta, negli anni del “miracolo economico”, una mancanza di rispetto, una delle tante, a un Casa del Signore.  

Metamorfosi urbana: sant'Ambrogio e il ristorante Volta

Quando c’erano i tram, mandati in pensione nel 1950, la chiesa parrocchiale di Sant’Ambrogio Olona poteva giovarsi non solo di un ampio sagrato ma anche di una notevole zona di rispetto, che metteva in evidenza la pregevole architettura neoromanica lombarda dell’edificio sacro progettato nel 1880 dall’ingegner Paolo Cantù, a cui dobbiamo, solo per restare in tema di edilizia religiosa, la facciata della chiesa di San Vittore a Casbeno, la parrocchiale di San Silvestro a Cartabbia e la cappella del cimitero monumentale di Giubiano.

Metamorfosi urbana: sant'Ambrogio e il ristorante Volta

Il tempio santambrogino, che sostituì l’antica parrocchiale di via Sacro Monte, poi dimezzata e accanto alla quale è rimasto il campanile del rione, si caratterizza per la facciata a capanna a salienti e il grande rosone sovrastante il portale, considerato uno dei più pregevoli della diocesi ambrosiana. Sul lato della chiesa fiancheggiato dalla via dedicata al santo Padre Pio da Pietrelcina è murata una piccola targa di pietra che reca incisa, oltre alla qualifica,”inge/ri”, tra l’iniziale del nome, P., e il cognome Cantù anche una M. che sta a indicare la partecipazione al completamento della chiesa, nel 1927, del figlio di Paolo, l’ingegner Mario Cantù.

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Pubblicato il 18 Luglio 2022
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