Otto proposte per migliorare la sanità pubblica: il PD lancia una raccolta firme
La campagna partirà sabato prossimo, 9 febbraio, alla festa regionale di Melzo mentre da questa settimana i materiali saranno distribuiti in tutte le feste dell’Unità e in tutti i circoli perché durante il mese di luglio vengano fatti banchetti e gazebo su tutto il territorio lombardo
Otto proposte per una sanità pubblica migliore. Il Partito democratico lancia una raccolta di firme per un piano di sviluppo in 8 punti. L’obiettivo principale è quello di dare risposte semplici e tempestive a tutti coloro che hanno bisogno di un trattamento sanitario.
Una volta ottenute, le firme saranno poi portate in regione a Fontana e Moratti.
La campagna partirà sabato prossimo, 9 febbraio, alla festa regionale di Melzo mentre da questa settimana i materiali saranno distribuiti in tutte le feste dell’Unità e in tutti i circoli perché durante il mese di luglio vengano fatti banchetti e gazebo su tutto il territorio lombardo.
«”Prima è salute” è il titolo della campagna – come spiega il consigliere regionale e capogruppo del Pd in Commissione sanità Samuele Astuti – La salute è anche questione di tempo, una cura che arriva dopo mesi può incidere sull’esito della patologia e, comunque, comporta dover sopportare un disagio, una condizione di dolore fisico o anche uno stato di incertezza e magari di ansia molto a lungo. Questa situazione è ben nota a tutte le persone che entrano in contatto con il nostro sistema sanitario regionale, con l’aggravante che in Lombardia c’è sempre un’alternativa, ma a pagamento. Pagando si passa da attese di mesi ad attese di giorni, se non di ore, e questa è una situazione che le giunte Maroni e Fontana hanno lasciato incancrenire per anni. Bisogna intervenire, per la salute delle lombarde e dei lombardi, partendo dalla realizzazione di 500 case di comunità, che sono più del doppio di quelle che Fontana e Moratti si sono impegnati a realizzare con i soldi del PNRR. Nelle case di comunità ci dovranno essere gli specialisti in grado di fare anche gli esami diagnostici, e nel frattempo va potenziata la capacità degli ospedali di fare esami, con assunzioni, estensione dei tempi degli ambulatori più sostanziosa di quella, più simbolica che altro, messa in campo da Moratti. Il tutto, senza gravare sul personale attuale, che è già oberato e provato da due anni e mezzo di pandemia. Le liste d’attesa vanno tagliate nettamente, ne va della salute dei lombardi».
La campagna sulle liste d’attesa segue quella sulla carenza di medici di medicina generale, che nel frattempo ha raccolto oltre 15mila firme di cittadine e cittadini che si trovano a dover fare i conti con il fatto di essere senza medico perché, nella maggior parte dei casi, il precedente è andato in pensione e nessun medico ha disponibilità per accogliere nuovi pazienti.
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