Rapimenti e coltelli, la faida della trap a Milano porta in carcere nove persone
Secondo la Procura lo scontro avrebbe provocato una serie di azioni e ritorsioni sempre più gravi, dalle botte all'uso di armi da taglio, fino al sequestro di uno dei due trapper
Nove giovani in carcere, con accuse gravi: sequestro di persona, rapina e lesioni aggravate. Tutto nel quadro della faida tra trapper. I Carabinieri del Comando Provinciale di Milano sono entrati in azione stamattina (venerdì 29 luglio) nelle province di Bergamo, Como e Lecco, per eseguire l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale del capoluogo lombardo
Le indagini, svolte dalla Compagnia Carabinieri Milano Duomo e coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano hanno ricostruito il quadro che contrappone da ormai diversi mesi tra due bande giovanili che farebbero capo ai trapper Simba La Rue e Baby Touché, governate secondo la Procura – da regole di fedeltà reciproca e di omertà e resesi protagoniste di reiterati episodi di violenza conseguenti all’aspra conflittualità determinata dalle rivalità nella diffusione delle rispettive produzioni musicali.
Con armi e atteggiamenti ostentati sui social, i due gruppi hanno dato origine a una serie di aggressioni a “cascata”: i soggetti che aggrediscono, nel giro di pochi giorni, diventano aggrediti, in una spirale di aggressioni-ritorsioni-aggressioni che si autoalimenta e che, con il passare del tempo, ha prodotto crimini sempre più cruenti e pericolosi (dalle lesioni anche con armi da taglio, alla rapina e al sequestro di persona). Del resto, dice l’ordinanza, tutto il meccanismo pubblicitario costruito intorno ai comportamenti e alle azioni delle bande, attraverso le canzoni, i video e anche i social network, punta alla “imitazione” e alla “glorificazione” delle azioni delittuose moltiplicando gli effetti pericolosi delle azioni stesse ed è, inoltre, finalizzata ad acquisire, nell’ambiente trap, visibilità e potere.
L’odierna operazione scaturisce dagli esiti delle attività tecniche e di analisi dei tabulati telefonici e di decine di profili social dei personaggi coinvolti, che hanno consentito di ricostruire, in primo luogo, le circostanze di una rapina avvenuta a Milano, in via Settala, la notte del 1° marzo scorso, allorquando alcuni malviventi, con il volto travisato, avevano aggredito in strada un 22enne italiano e un 27enne pugile tunisino, sottraendo loro uno smartphone: i due erano stati colpiti con calci e pugni e il pugile era stato anche accoltellato alle gambe. Secondo la tesi della Procura gli autori della rapina sarebbero sette appartenenti al gruppo di “Simba La Rue”, di cui 6 maggiorenni e un minorenne. E appunto in questo caso il movente sarebbe stata una precedente aggressione avvenuta in danno di un membro del gruppo, il quale, il 14 febbraio scorso, mentre si trovava nei pressi della stazione ferroviaria di Padova, era stato circondato e ripetutamente colpito da una decina di giovani.
È stata inoltre chiarita la dinamica di un sequestro di persona in danno dello stesso trapper “Baby Touché”, rapito il 9 giugno scorso a Milano da quattro membri del gruppo di “Simba La Rue” che, dopo averlo aggredito e costretto a salire su un’autovettura, lo avevano fatto oggetto di vessazioni e umiliazioni, poi pubblicate sui profili social, rilasciandolo dopo alcune ore in provincia di Lecco.
Nei confronti del minorenne, già detenuto al “Beccaria”, appartenente alla banda di “Simba La Rue” e la cui partecipazione alla rapina del 1° marzo è stata ampiamente dimostrata dalle indagini, la Procura per i Minorenni di Milano ha emesso un decreto di perquisizione domiciliare, eseguito contestualmente ai provvedimenti restrittivi.
Nelle scorse settimane, i Carabinieri avevano già arrestato il minorenne, in quanto destinatario di un ordine di esecuzione per la carcerazione (deve scontare un anno e quattro mesi di pena per tentata estorsione, rapina, atti persecutori e minaccia), e avevano denunciato due soggetti appartenenti al gruppo di “Simba La Rue” per porto di armi od oggetti atti ad offendere e detenzione abusiva di armi e munizioni, in quanto trovati in possesso, nel corso di un controllo su strada a bordo di un veicolo, di un coltello e di una pistola “scacciacani” priva del tappo rosso con sedici munizioni.
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