Chi rappresenterà Varese e il Varesotto a Roma? I partiti al lavoro sui nomi in vista delle elezioni

Sono giorni decisivi per comporre le liste, con la riduzione dei parlamentari cambiano anche le circoscrizioni. Tra assemblee, direzioni e manovre sotterranee

senato

Chi rappresenterà il territorio della provincia di Varese in Parlamento? Per sapere quale sarà l’esito reale si dovrà attendere le elezioni del 25 settembre, ma intanto inizia lentamente a comporsi lo scenario dei nomi che i partiti candideranno per la Camera e il Senato.

Prima notizia: non sarà candidato nessuno dei sindaci delle città maggiori della provincia, che pure (almeno in parte) si era fatti tentare dall’idea di dimettersi per andare a Roma. Si è parlato, più o meno in modo fondato, di tutti e tre i sindaci delle maggiori città: il primo a sfilarsi è stato Davide Galimberti da Varese, che anzi ha incalzato i colleghi di Busto Arsizio e Gallarate chiedendo loro di non fare un passo indietro rispetto all’impegno appena assunto.

Sia a Varese che a Busto e Gallarate si è infatti appena votato, l’autunno scorso: i sindaci (essendo alla guida di Comuni con più di 20mila abitanti) avrebbero dovuto dimettersi prima delle elezioni, entro oggi, venerdì 29 luglio.

E alla fine nessuno ha voluto lasciare la carica in municipio per mettersi alla prova alle elezioni: il leghista Andrea Cassani ha confermato il suo impegno a Gallarate mercoledì, mentre l’ultima smentita ufficiale è stata quella di Emanuele Antonelli, sindaco di Busto e presidente della Provincia, che avrebbe potuto cercare un posto a Roma nelle file del suo partito, Fratelli d’Italia, grandi favoriti del voto (almeno stando ai sondaggi).

Collegi ridisegnati

Sgombrato il campo dalla questione-sindaci, ai partiti resta comunque ampio campo di trattativa, nell’individuare i nomi per Camera e Senato. C’è di mezzo infatti anche la ridefinizione dei collegi, seguita alla diminuzione del numero di parlamentari: cambia la “geografia” e si rimettono in discussione anche certi feudi.

I collegi uninominali della Camera – dove la coalizione di centrodestra vince senza patemi – si riducono da due a tre: uno che comprende la zona centrale della provincia (compresa Gallarate, però) e il Nord fino al confine con la Svizzera e uno che comprende il popoloso Basso Varesotto, la zona tra Busto e Saronno. Il collegio uninominale per il Senato è unico, con tutto il Varesotto e quattro Comuni comaschi (e anche questo è blindato per il centrodestra). 
Il collegio proporzionale – il “plurinominale” – della Camera assegna quattro parlamentari, mentre il collegio plurinominale per il Senato assegna sette senatori, ma comprende un terzo di Lombardia (tutta la zona pedemontana, con Brianza, Varese, Lecco, Como, più Sondrio).
In sostanza: in tutto il Varesotto potrebbe sette, otto parlamentari.

“Poi sceglie Roma”

In un quadro di trasformazione, la crisi è arrivata in modo inaspettato e gli stessi partiti sono un po’ spaesati, con poco tempo per riempire le caselle componendo esigenze del territorio, comunicarlo al livello superiore e arrivare all’immancabile «sceglie Roma», con cui alla fine si concludono i ragionamenti sulla spartizione dei posti.

La Lega alle elezioni 2018 era pigliatutto, si era presa due collegi uninominali sicuri su tre. Adesso gli equilibri cambiano un po’ e anche nelle file leghiste non tutti trovano posto: si è tirato fuori Leonardo Tarantino (ex sindaco di Samarate, che già aveva fatto intendere che cinque anni potevano essere abbastanza), Matteo Bianchi potrebbe invece cercare la riconferma. Giancarlo Giorgetti e Stefano Candiani sono pressoché certi, per il resto è ancora aperto il casting per eventuali altri posti. Ultima parola a Matteo Salvini, che sulle liste ha ancora ben saldo il timone. Un «sceglie Roma» un po’ diverso

Nelle file del Partito Democratico il nome sicuro è quello di Alessandro Alfieri, senatore uscente, che potrebbe trovare posto nell’una come nell’altra Camera. E il resto? Non è che il Pd abbia molte speranze di conquistare un secondo parlamentare, in un territorio che guarda più al centrodestra.
Questa sera, venerdì, l’assemblea degli iscritti selezionerà una cerchia di nomi, domenica ci sarà la direzione provinciale, poi si passa alla fase a Roma. Al di là di Alfieri si è parlato del nome di Gianni Corbo, il sindaco di Besnate che è anche segretario provinciale dem (essendo sindaco di un piccolo Comune non avrebbe bisogno di dimettersi prima), potrebbe giocarsela o attendere invece le prossime regionali.

E i favoritissimi di Fratelli d’Italia? Posto che non è detto “sfondi” in provincia, dentro al partito della Meloni vige la libera candidatura: si manda la propria disponibilità, poi – vedi un po’ – «sceglie Roma». 
Può aspirare a un posto in Parlamento Andrea Pellicini, che ha una storia di lungo corso nel partito e persino famigliare, essendo figlio di senatore. Per il resto emergono tanti nomi: Francesca Caruso ad esempio ha avuto una bella visibilità da amministratore a Gallarate, ma è radicata anche su Varese e tiene un po’ insieme le due metà della provincia, così diverse.

Parlando di un altro gallaratese, Giuseppe De Bernardi Martignoni almeno ufficialmente non è della partita, preferisce le regionali con la sfida non su listino bloccato ma cercando voto per voto. A Varese il partito è un po’ nella bufera degli scontri interni e rischia di pagarla ora nella selezione dei nomi (a proposito di non essere pronti alla crisi di Draghi).

Nelle file del Movimento Cinque Stelle si può dire solo che l’uscente è Niccolò Invidia, luinese, che era partito da una candidatura nata nel gruppo di expat a Bruxelles. A questo giro, per il Movimento, la partita è difficile. Invidia è al primo mandato e quindi – stando alle regole del Movimento ribadite da Beppe Grillo – potrebbe essere rieletto per un secondo. Anche se è bisogna vedere se l’interessato sarà davvero della partita, non è detto.

Aggiornamento:

Niccolò Invidia lascia il Movimento 5 Stelle. “Hanno distrutto tutto”

Si muovono anche le altre liste, Azione di Calenda, Italia Viva e anche L’Italia c’è, il movimento di Gianfranco Librandi che sta creando una grande lista civica nazionale con diversi esponenti del nostro territorio pronti a far parte della squadra, come i navigati ex sindaci di Busto Arsizio e Saronno Gigi Farioli e Pierluigi Gilli.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 29 Luglio 2022
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