I valori della persona saranno le fondamenta del lavoro del futuro

Secondo Massimo Rivoltini, imprenditore dolciario e presidente di Confartigianato Cremona, i valori della persona sono il minimo comune denominatore di tutto quello che si fa

Il lavoro del futuro

«I valori sono il fondamento della vita perché sono il minimo comune denominatore di tutto quello che tu fai. Ci sono valori, io sono molto credente, che travalicano i tempi e i luoghi e sono valori non trattabili, fissi. Sebbene il mondo cambi, le basi sono le stesse. Ci sono valori importanti che cerco di trasmettere alle persone che ho attorno, in primis ai miei figli, su cui una persona deve fondare la propria esperienza di vita», dice Massimo Rivoltini, titolare con i fratelli di una storica azienda dolciaria, la Rivoltini Alimentare Dolciaria srl di Vescovato (Cremona), e presidente di Confartigianato Cremona, del settore alimentare di Confartigianato Lombardia, di Confartigianato alimentazione e del settore dolciario di Confartigianato.
Quarta generazione di un’azienda che ora vede l’ingresso al suo interno della quinta e della sesta, Rivoltini è immerso nella realtà aziendale: «Ho avuto la grande fortuna di nascere nell’azienda e oggi ne sono la memoria storica».
Valori, una parola tanto semplice quanto dal significato complesso e profondo. I valori hanno guidato e caratterizzato la storia dell’umanità fin dai suoi albori, hanno segnato rivoluzioni, cambiamenti, comportamenti e speranze. I valori sono un qualcosa d’intrinseco dell’esistenza umana, caratterizzano ciascuna persona, ne guidano i comportamenti e le scelte.

IL LAVORO POGGIA SUI VALORI DELLA PERSONA

Quando si tratta di lavoro è comune parlare, anche nel dibattito pubblico, di mansioni, competenze, obiettivi, andando a guardare solamente il lato umano relativo alla produzione, all’efficienza, al saper fare. Sebbene questi temi siano fondamentali, è soprattutto oggi necessario, in tempi in cui la tecnologia riesce a sostituire l’atto del lavoro umano in molti campi, rivolgere lo sguardo più nel profondo, andare a indagare il lato umano del lavoratore e quindi porre sotto analisi il ruolo e l’importanza della sfera valoriale umana nel campo del lavoro.
Per delimitare il perimetro della materia è necessario tentare di dare una definizione di valori. Essi possono essere definiti come un insieme di virtù personali che guidano il modo con cui interagiamo con il mondo esterno, oppure come un insieme di capacità, doti, sia morali che intellettuali, in capo a un soggetto. Parlando di lavoro però, molto spesso i valori vengono considerati in secondo piano o nemmeno presi in considerazione. Analizzando infatti vari report, anche in quelli più accurati si pone principalmente attenzione alle variabili più materiali del lavoro, andando a escludere dal campo di ricerca la sfera più personale e intima degli individui. Questo porta quindi ad avere una visione non solo miope, ma che impedisce di cogliere la soggettività del lavoro.

PRENDERSI LE PROPRIE RESPONSABILITÀ

A tal proposito Rivoltini afferma: «Il lavoratore è una persona. Tu devi avere la sensibilità di capire che davanti hai un qualcuno. Devi cogliere la bontà dell’individuo, che non è solamente la capacità di fare il lavoro che deve svolgere, ma deve essere una persona seria, affidabile. Dopo di che, non bisogna valutare una persona in base alle proprie aspettative in un determinato momento, ma l’imprenditore deve essere in grado di spingere una persona a dare il cento per cento in base alle proprie attitudini e capacità».
I valori possono essere quindi definiti come il retroterra che sta alla base dell’agire delle persone, un qualcosa di innato, ereditato: «I requisiti sono sempre gli stessi, – sostiene Rivoltini – dopo vanno coniugati in base all’evoluzione del momento, ma secondo me i principi fondamentali di una persona sono gli stessi, come probabilmente lo erano duemila anni fa. I valori fondamentali dell’uomo, intesi come quelli veri, sono universali».
Viene dunque spontaneo chiedersi quali siano i valori fondamentali di una persona. Umiltà, astuzia, tenacia, generosità, empatia sono solo alcuni delle centinaia di termini nati per definire dei valori. Per Rivoltini tra i più importanti ci sono serietà e responsabilità: «Ognuno nella vita può fare quello che vuole, per fortuna. I giovani hanno la fortuna di poter permettersi di pensare di fare quello che vorranno perché hanno davanti tutte le possibilità, ma hanno anche la sfortuna di vivere in un mondo che offre molte meno opportunità. L’importante è essere responsabili delle proprie azioni e di quello che uno fa. Se uno è consapevole e quindi si assume la responsabilità di quello che deve fare, gli oneri e gli onori, è degno di rispetto e merita che le sue scelte vengano rispettate».

NUOVE IDEE E NUOVI MODI DI FARE IMPRESA

Bisogna però ammettere che, senza andare a ripercorrere la storia a noi più lontana, i grandi stravolgimenti politici, sociali ed economici che hanno segnato la storia dell’ultimo secolo hanno portato a significativi cambiamenti nelle persone. Questo, da un lato ha favorito la nascita di nuove idee, comportamenti e valori, mentre dall’altro ha portato allo scemare di altri. Tra i valori che si stanno perdendo, secondo Rivoltini, ci sono: «Il valore del sacrificio, il fatto del premiare e di trovare gratificazione nel viaggio e non solo nella meta, il problema del pensare a un’immediatezza di tutto, che tutto non sia figlio di un percorso, il fatto di avere perso un po’ il senso del gratificarsi dal fare bene. Sta un po’ scemando il discorso dell’impegno, della responsabilità, del senso del dovere; anche la fatica quotidiana è un valore».
È cambiato il modo di fare impresa, sono mutati obiettivi, strutture e dinamiche, ma il profilo produttivo del Paese è caratterizzato ancora da una forte connotazione familiare. È dunque importante, quando si parla d’impresa, di lavoro e di valori in Italia, considerare un altro valore fondamentale, quello della famiglia. Essa porta con sé un importante bagaglio di valori fortemente condivisi tra i suoi membri che vanno poi a riflettersi nell’attività lavorativa.
«L’azienda cambia e cambierà – sottolinea il presidente di Confartigianato Cremona – Le aziende a conduzione familiare stanno cambiando molto. C’è apertura in tutti i sensi: a fusioni, reti e altre tipologie societarie. Il valore dell’azienda familiare, intesa come monolite cambierà, ma il valore della forza delle componenti familiari in un’azienda resterà perché se si riescono a dettare regole corrette, una linea di azione condivisa, il fatto di avere la famiglia è importante. Il valore nell’impresa familiare è importantissimo e la famiglia continua ad essere una forza fondamentale a livello decisionale, anche se nel 2022 c’è un’evoluzione di come essere impresa familiare».

I VALORI GUIDANO LA PERSONA

In un mondo che muta, e che viene mutato dall’agire umano, i valori si pongono dunque come un punto fermo e stabile che guida le vite delle persone e delle aziende: «Confartigianato è nata 76 anni fa, dopo la guerra, sull’esigenza di una condivisione valoriale, che era quella della dottrina della Chiesa – conclude Rivoltini – L’associazione è nata da una serie di valori non economici, ma legati alla persona. Dieci anni fa Confartigianato ha creato l’azione di “lavorare sulla persona”, l’artigiano non solo come lavoratore, come soggetto economico, ma come persona».
È quindi forse la persona la chiave di volta del lavoro del futuro? L’uomo non solo come soggetto produttivo, creatore di beni e servizi, ma come insieme di valori. I valori, che sono il fondamento di ogni cosa, sono il vero motore che permette al genere umano, e alle aziende, di continuare a prosperare e innovare. I valori come lo spirito di sacrificio, il senso di appartenenza a un gruppo, la curiosità di esplorare campi del sapere sconosciuti, la voglia e il coraggio di mettersi alla prova, sono questi i valori che spingono le persone a dare il meglio e a essere poi lavoratori con competenze e obiettivi da raggiungere. L’uomo come insieme di valori, o forse è più opportuno parlare di valore dell’uomo? Quel valore che oggi e domani permetterà a lavoratori, artigiani e imprenditori di non farsi sostituire dalla tecnologia, ma di potersi riadattare, evolvere e farsi promotori di una nuova rivoluzione industriale e umana.

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Pubblicato il 03 Luglio 2022
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