L’ultimo saluto a Valentina: “Violenza cieca e ingiustificata. Ricorderemo il suo sorriso contagioso”
I funerali si sono tenuti nella Chiesa San Carlo Borromeo a Varese, città di origine della giovane varesina uccisa a coltellate dal compagno. Fuori dalla chiesa il dolore di chi la conosceva: "Era un angelo"
In tanti hanno partecipato ai funerali di Valentina Di Mauro, la giovane varesina uccisa a coltellate dal compagno. Le esequie si sono tenute nella Chiesa San Carlo Borromeo a Varese, città di origine delle donna di 33 anni che si era trasferita a vivere nel comasco con Marco Campanaro, l’uomo che lunedì scorso, all’alba, le ha tolto la vita. “Davanti alla violenza cieca, ingiustificata e improvvisa ci sentiamo impotenti”, ha detto Don Marco Casale durante l’omelia ricordando il sorriso e la gentilezza di Valentina, “un sorriso contagioso ed è così che la vogliamo ricordare oggi. Ci sarà poi il momento di trovare giustizia”.
Il parroco, davanti ai presenti, ha ricordato il legame di Valentina Di Mauro con la comunità di San Carlo, quartiere di Varese dove la donna è cresciuta. “Si faceva voler bene da tutti, trovava sempre un momento per gli altri e non si dimenticava mai dei suoi cari. Il suo sorriso l’ha sempre preceduta e chiediamo a Gesù che conservi tutto il bello e il buono della vita di Valentina nei ricordi di ognuno di noi”. E ancora: “La ricordo al battesimo della sorella, era un giorno bello e luminoso come quei giorni da non dimenticare. Voglio ricordarla poi nella sua attenzione affettuosa per il nipote o quella per i bambini ai quali faceva da baby sitter. Ricordo la gentilezza e l’amorevolezza con la quale abbracciava la mamma”.
All’uscita dalla chiesa la bara è stata accolta dagli applausi e dei palloncini bianchi sono stati lasciati volare in cielo. “Era un angelo”, ha gridato più la madre davanti alla bara della figlia, stretta dell’abbraccio dei parenti più stretti. E poi parole di dolore e rabbia verso l’uomo che ha ucciso la giovane donna, portata via troppo presto ai suoi cari. Al funerale hanno partecipato anche i rappresentanti delle due istituzioni comunali travolte dalla tragedia, Paolo Clerici, il sindaco di Cadorago, il comune in provincia di Como dove la donna si era trasferita a vivere con il compagno e il vicesindaco di Varese, Ivana Perusin.
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