È morto l’uomo rimasto ferito nell’incendio di Brenta del 29 luglio

Il decesso avvenuto nella serata di martedì al centro grandi ustionati di Genova. L'uomo era stato soccorso venerdì all'alba. Ancora inagibile la casa, indagini in corso

incendio brenta 29 luglio 2022

Non ce l’ha fatta Aristide Bagarella, 47 anni, l’uomo rimasto ferito gravemente nell’incendio della casa in cui abitava a Brenta in vicolo Nuovo, nel centro storico del paesino della Valcuvia.

Bagarella è morto al reparto grandi ustionati di Villa Scassi a Genova per le gravissime ferite riportate nel rogo nel quale era rimasto coinvolto all’alba di venerdì 29 luglio quando una residente nel quartiere che si torva a non molta distanza dalla strada statale 394 all’altezza dell’ex conceria Fraschini aveva visto il fuoco sprigionarsi dall’abitazione, un complesso datato e su più livelli dove i vigili del fuoco accorsi con ben cinque mezzi hanno faticato non poco a domare le fiamme.

Il fuoco aveva divorato gran parte del tetto e dell’ultimo piano e il personale del soccorso tecnico aveva collaborato coi sanitari per portare in salvo il Bagarella, l’unica persona rimasta ferita nell’incendio: aveva inalato molto fumo, vie aeree superiori particolarmente compromesse per il calore, era stato trasportato in elicottero a Varese, poi a Bergamo e da lì era finito a Genova, dove martedì sera è mancato.

Generico 01 Aug 2022

L’intero immobile è rimasto inagibile anche per via del cospicuo volume di acqua impegnato per lo spegnimento, difatti oltre all’appartamento distrutto sono state dichiarate inagibili tutte le unità immobiliari di cui è composto il fabbricato e le famiglie che lo abitano hanno trovato una sistemazione provvisoria altrove, supportate dal Comune, come ha confermato il sindaco Gianpietro Ballardin che nel dirsi a nome dell’amministrazione «particolarmente dispiaciuto per l’accaduto» spiega che «stiamo cercando una sistemazione per entrambe le famiglie rimaste senza casa: si tratta di due nuclei famigliari piuttosto numerosi». Ballardin ringrazia anche la signora che per prima ha dato i soccorsi: «Un gesto importante, e di attenzione verso i vicini e l’intera comunità».

La vittima era conosciuta in paese: separato, con una figlia, viveva solo all’ultimo piano della palazzina colpita dall’incendio.

Sulle cause i vigili del fuoco non hanno ancora sciolto la riserva. Le indagini sono in mano ai carabinieri della compagnia di Luino, stazione di Laveno Mombello: non è escluso che la procura disponga l’autopsia sul corpo dell’uomo, anche se non sembra dai primi rilievi che possano ascriversi per l’accaduto responsabilità di terzi.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 03 Agosto 2022
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