Openjobmetis, lavoro intenso a Gressoney. Ross Pelligra atteso presto a Varese

Coach Brase sta ponendo le basi del gioco biancorosso: transizione, velocità e voglia di attaccare il ferro. In tribuna anche John Caniglia che annuncia il ritorno in città dell'imprenditore australiano. Intanto Jaron Johnson ha raggiunto il ritiro

Dal nostro inviato a Gressoney – Due ore e mezzo di allenamento intenso al mattino, con rare interruzioni “tattiche”, qualche breve pausa per bere e soprattutto tanto, tanto basket palla in mano e gambe in movimento. Una capatina alla Sport Haus di Gressoney-St-Jean, teatro per la terza volta del ritiro estivo della Pallacanestro Varese, permette di dare una prima occhiata alla squadra che sta nascendo, affidata all’americano Matt Brase.

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Le tre novità già in mostra si chiamano Colbey Ross, Markell Brown e Tariq Owens ai quali si è aggiunto martedì sera il quarto volto nuovo, Jaron Johnson, arrivato poche ore prima alla Malpensa e transitato da Varese per una prima valutazione da parte dello staff medico. E la prima impressione – a livello fisico – di chi lo ha incontrato è stata positiva: nonostante il lungo viaggio aereo Dallas-Atlanta-Milano il 30enne texano ha mostrato un’ottima condizione atletica, frutto anche del lavoro estivo a livello individuale. Il suo contatto iniziale con la squadra è stato con preparatore e fisioterapista ma da oggi – mercoledì – dovrebbe iniziare a toccare palla. (Foto in alto: Caruso, Ross e De Nicolao – Ossola/Pall. Varese)

Johnson ha raggiunto la Valle d’Aosta insieme a Luis Scola, con quest’ultimo che ha incontrato sulle tribune della Gressoney Sport Haus anche Giovanni “John” Caniglia, il manager italo-australiano che è stato uno dei principali tessitori dell’accordo tra il club biancorosso e il Pelligra Group. Lo stesso Caniglia ha osservato con attenzione l’allenamento del mattino seduto accanto al gm Michael Arcieri, spiegando come si stia dividendo tra Varese e Catania, sede dell’investimento calcistico del magnate australe. E aggiunge: «Nei prossimi giorni, lunedì, Ross Pelligra tornerà a Varese per incontrarsi di nuovo con Scola e parlare delle questioni che riguardano la società». Caniglia non entra – ovviamente – nei dettagli ma è presumibile che il vertice Pelligra-Scola possa riguardare l’assetto societario sia a livello di quote sia di ruoli all’interno del consiglio di amministrazione.

Sul campo intanto Brase – che lascia dirigere parte degli esercizi a Galbiati – ha cominciato a imprimere alla squadra le sue idee di basket. Tanta transizione, velocità, giro-palla e voglia di attaccare il ferro sia con penetrazioni sia andando alla ricerca dei lunghi da parte di Ross e De Nicolao, con la soluzione del “doppio play” utilizzata nelle partitelle “cinque contro cinque” con Denik a portare palla in attacco e a difendere sulla guardia in difesa. Curiosa anche la presenza di Joseph Jonathan Blair, figlio dell’ex pivot di Milano (che da allenatore ha lavorato con Brase) e del malnatese Manuel Veronesi che ha molto ben impressionato per “mano” e atletismo. Vediamo però qualche primissima impressione sui nuovi arrivati, con tutto il beneficio di inventario possibile e immaginabile.

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Jaron Johnson a Gressoney (foto Ossola-Pall. Varese)

Colbey Ross – Playmaker tascabile ma non un fuscello, in difesa dà l’impressione di non aver paura dei contatti e di voler accettare la sfida nell’uno contro uno. Rapido, rapidissimo, buon cambio di mano, se ha l’occasione di battere l’uomo e puntare il ferro non si tira indietro, anche perché spesso confida nel contatto falloso degli avversari.

Markel Brown – L’impressione è quella di un giocatore solido: nelle partitelle si è preso più di un tiro allo scadere dei 24, mettendo anche qualche bel canestro. Discreta presenza in area difensiva, qualche limite nel trattamento palla contro avversari scaltri e rapidi come Woldetensae.

Tariq Owens – Ha saltato l’ultima stagione per infortunio al ginocchio, ma a Gressoney ha disputato l’intera seduta da 2h30′ senza pause e al pari degli altri. Molto magro per il ruolo – ma si sapeva – ama giocare sopra al ferro anche perché i play gli stanno prendendo le misure. Negli esercizi di tiro ha messo in mostra una buona mano anche da lontano.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 25 Agosto 2022
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