In trecento alla Belvedere, la “ciclostorica” che ogni anno fa scoprire il Mendrisiotto
Vigneti, colli e viste sul Ceresio sono ingredienti di ogni edizione, ma di anno in anno viene proposta una "ricetta" sempre diversa. Un evento molto curato diventato un classico d'estate per ciclisti d'epoca ticinesi e italiani
Ogni anno un percorso nuovo. Non è facile, nel (tutto sommato) ristretto territorio del Mendrisiotto, ma quelli della Belvedere a ogni edizione riservano qualche sorpresa: domenica 21 agosto trecento pedalatori hanno partecipato alla Belvedere 2022, con un percorso ampiamente rinnovato, grazie a nuovi passaggi inediti e ristori mai provati prima.
La formula della Belvedere è quella “classica” delle Ciclostoriche, le manifestazioni in bici d’epoca che propongono percorsi panoramici, passaggi su strade sterrate e buoni sapori ai punti di ristoro.
La Belvedere è diventata ormai un classico del mese d’agosto, frequentato da italiani e ticinesi, ma anche dalla Svizzera interna. Partenza, come ormai da qualche anno, dall’osteria Vignetta in centro a Mendrisio. Dopo il primo ristoro a Loverciano, quest’anno il percorso ha offerto molti passaggi inediti, in particolare nella zona di Novazzano, ad accompagnare fino a Monte Morello, al ristoro curato dalla famiglia Nespoli.
La salita di via Pauzella a NovazzanoTra le salite più impegnative la Val di Muggio per il percorso più lungo, lo strappo con fondo in acciottolato sul Colle degli ulivi e ancora la breve ma dura rampa di Montalbano: in cima come sempre i ciclisti sono stati premiati da ricco ristoro, buon vino e immancabile, pittoresca presenza dei corni svizzeri. Dopo la breve incursione in territorio italiano a Clivio (che rende la Belvedere l’unica ciclostorica internazionale), ecco un’altra sorpresa di quest’anno: il passaggio al grotto Grassi, con tavoli nel bosco e vista sul lago di Lugano. I corni svizzeri a Montalbano
“Tradizionale” poi l’ultimo posto-tappa alla Masseria La Tana, prima del traguardo all’osteria Vignetta. Ogni ristoro è caratterizzato da particolari produzioni del territorio, da assaporare con calma.
Il percorso è comunque impegnativo e offre occasioni per mettersi alla prova, in particolare quello lungo caratterizzato dalla salita della val di Muggio, quest’anno impegnata dal versante più duro.
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