Da Cavaria a New York: l’arte NFT di Andrea Crespi vola a Times Square
Fino al 11 settembre sul grande mega schermo di New York è esposta l'opera “Propaganda”
La grande scritta “War Is For The Stupid” colpisce e stupisce. Nel centro di Times Square a New York è una presa di posizione contro l’indifferenza e al tempo stesso un omaggio alla brillantezza infantile cara a Pablo Picasso. L’opera d’arte NFT “Propaganda”, che campeggia sul mega schermo dallo scorso 5 settembre, è firmata dall’artista varesino Andrea Crespi che da Cavaria giunge direttamente nel cuore della grande mela.
Un nuovo tassello nella carriera dell’artista che rimarrà esposta fino al 11 settembre, supportata da Art Innovation Gallery e Cryptoartusa. Tra le onde e illusioni ottiche ormai diventate il suo marchio di fabbrica si crea uno spazio quasi digital-desertico dove fa capolino una frase tanto semplice quanto evocativa: “War Is For The Stupid”.
«Non sono certo di avere sentito la frase pronunciata da un bambino, di averla detta io stesso quando lo ero o di averla immaginata». Questa fusione tra immaginazione e realtà rende l’evocazione ancora più senza tempo e rispecchia totalmente il mondo di Andrea. Qualcuno in passato l’ha definito Phygital Artist per la sua capacità di spaziare tra fisico e digitale, oggi è a tutti gli effetti diventato un riferimento per la nuova avanguardia artistica della crypto arte.
I confini della piazza di un luogo così celebre come Times Square hanno fornito all’artista la giusta intuizione per immaginare lo spazio come un ibrido tra digitale e reale, perché «Non c’è un luogo al mondo più simile ad un social network di Times Square, così pieno di input visivi e di comunicazione». Un’opera trova sé stessa dopo essere stata realizzata, anche in funzione del posto in cui è esposta. E in questa consapevolezza l’esposizione artistica è sovrapponibile ad un esperimento di street art, come se fosse un graffito 4.0.
«Il messaggio che voglio mandare è tanto semplice quanto vero», dichiara Andrea Crespi, «Nella mia ricerca artistica la semplicità e l’immediatezza caratterizzano molte delle mie opere perché desidero che i miei messaggi possano essere fruiti e compresi da chiunque senza esclusioni».
La parola “Stupido” declinata al singolare è stata una scelta forte e consapevole. Chiunque legga il messaggio e si professi a favore di questa o di ogni altra guerra non può che sentirsi coinvolto.
Tuttavia, la natura dell’opera allontana le tendenze moralizzatrici. “War Is For The Stupid” non è un rimprovero né un dito puntato: è una constatazione, ispirata dal linguaggio infantile. E nessun bambino moralizza: semplicemente si esprime. L’arte ha per l’artista il compito di risvegliare il bambino interiore di ciascuno di noi, come una grande macchina del tempo per sensazioni sopite o dimenticate, una lunga corsa verso le origini e l’essenzialità. “Propaganda” prosegue nel confermare l’attrazione di Andrea Crespi per gli ossimori, in oscillazione continua tra razionalità e senso di stupore, digitale e reale, immaginazione ed esperienza, l’adulto e il bambino: apparenti opposti che nelle sue mani diventano un mondo coerente.
“Grazie alla natura pubblica dell’installazione e all’altissima qualità tecnologica degli schermi – spiega Francesca Boffetti, Founder & CEO Art Innovation Gallery- “NFT, Contemporary and Digital Art” si propone di avvicinare il maggior numero di persone al mondo dell’arte digitale: la mostra parte così dallo storico skyline della città per proiettare lo spettatore nel cyberspazio, offrendo un’esperienza fisica e virtuale allo stesso tempo, accompagnata dalle più recenti e interessanti proposte della crypto art internazionale. Attento e puntuale nella scelta dei soggetti e delle tematiche a noi vicine, passato, presente e futuro si fondono mostrando come epoche distanti tra loro possano dialogare ed essere connesse più di quanto si possa immaginare. Un artista che lavora tra il fisico e il digitale, rispecchiando totalmente il nostro tempo. Partendo da uno sguardo a 360 gradi sul cosmo, Crespi riesce puntualmente a creare le sue opere sulla base di una mancanza, in quanto l’arte contemporanea deve rappresentare necessariamente l’espressione di un’urgenza.”
Fino al 25 settembre la sua opere ARchivi è esposta al Museo MA*GA di Gallarate nell’ambito del progetto Archivifuturi.
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