+Europa si presenta a Gallarate: “Non può esserci Italia senza Europa”
I candidati di +Europa al Senato e alla Camera sul territorio varesino si sono presentati nella città dei due galli, parlando di Europa, diritti civili e digitalizzazione
Europa, diritti, energia e sviluppo economico: questi i temi cari a +Europa e ai suoi candidati in provincia di Varese, che si sono presentati al gazebo elettorale questa mattina, domenica 18 settembre, in piazza Libertà a Gallarate.
Ad aprire le danze Matteo Intermite, responsabile della sezione gallaratese del partito: «La campagna elettorale è stata anonima: in pieno periodo estivo, dimezzata e con poche possibilità di essere ascoltati; non sempre abbiamo potuto farci ascoltare, ma il nostro programma è tra i più sostenibili per l’energia e la sostenibilità delle proposte».
La stella cometa del partito rimane l’Europa federale: «Ci contrapponiamo ai partiti che guardano a paesi come Ungheria e Polonia che in questi anni hanno ridiscusso la questione sui diritti e democrazia. Noi vogliamo rimarcare posizione dell’Italia come paese fondatore, noi siamo l’Unione. Non è una matrigna, siamo noi l’Europa e dobbiamo continuare a costruirla. C’è la continua necessità di continuare a batterci sui diritti, puntiamo molto su questo: ad agosto abbiamo rotto con Azione e ci troviamo con poche forze a disposizione, le nostre idee ci porteranno molto lontano».
Tra i candidati del territorio, ha preso la parola Michele Usuelli, consigliere regionale e medico, candidato al Senato: «Rischiamo che l’inverno stia arrivando, è stata una brutta campagna elettorale nata da una operazione di palazzo: sul trono di spade rischiamo di trovarci Giorgia Meloni», paragonando la leader di Fratelli d’Italia a Cersei Lannister.
Usuelli ha poi ribadito il tema dei diritti ciivli e della parità di genere: «Le donne dovrebbero votare +Europa, la vera anima radicale come ha dimostrato negli anni sulla questione aborto e sull’eutanasia: siamo per il matrimonio egualitario, per l’adozione per le coppie omosessuali, per l’evoluzione della 194 e per la procreazione assistita. Siamo in inverno demografico e loro mettono i bastoni tra le ruote alla scienza». Inoltre, ha affermato come il voto a +Europa sia utile per i giovani: «Noi, più di tutti, siamo quelli che dicono no agli scostamenti di bilancio che vuol dire debiti sulle spalle ai nostri giovani».
Si è poi tolto un sassolino affermando che le donne «convogliate in Azione che è stata gelminizzata fanno fatica a parlare di difesa di aborto ed eutanasia»: il riferimento velato poteva essere diretto a Sonia Serati, consigliera gallaratese di +Gallarate che ha lasciato il partito di Emma Bonino e ha deciso di entrare in Azione in contrarietà con l’alleanza con il centrosinistra.
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L’intelligenza artificiale e l’Europa “imprescindibile”
«Mi occupo di intelligenza artificiale», ha raccontato la candidata Emanuela Girardi, capolista della lista alla Camera, «abbiamo presentato il manifesto digitale “l’Italia del futuro” questa settimana, che integra la visione che vogliamo avere tra 20-30 anni con obiettivi come digitalizzazione della pubblica amministrazione, transizione digitale energetica e ambientale. La tecnologia e l’intelligenza artificiale possono aiutare in termini di ottimizzazione dei consumi di energia».
Girardi è capolista della lista del partito di Emma Bonino alla Camera per il collegio plurinominale di Varese e insieme e lei c’è Inoussa Bara, fondatore associazione cittadini Beguedo/Burkina in Italia, paese dove è arrivato nel 1991 e che, dopo il Burkina Faso, è la sua seconda casa: «Le destre in Italia e Europa vedono gli immigrati come ladri e delinquenti, stupratori di donne, violenti. Invece non è così: tante persone come me che sono arrivate in Italia, hanno creato le loro famiglie e pagano le tasse come tutti gli italiani. Gli immigrati contribuiscono alle casse dell’INPS circa 14 miliardi all’anno e ne percepiscono 1,2 miliardi come incasso pensionistico. L’Italia ha bisogno di queste persone, l’Africa è protagonista del futuro e tanti paesi come Russia e Cina lo hanno già capito e sono lì».
A riaffermare l’adesione convinta all’Unione Europea e alla posizione in Italia come membro attivo nonché fondatore è stata Donata Garrasi, che si occupa di relazioni internazionali (è stata funzionaria alle Nazioni Unite) ed è candidata al Senato al collegio plurinominale di Varese: «In +Europa ho trovato un gruppo con una visione lungo termine che avesse a cuore questi punti: europeismo, perché l’Italia non può esserci senza Europa, è imprescindibile l’appartenenza dell’Italia per tutte le battaglie e le sfide che possiamo fare se siamo insieme; viviamo perennemente in modalità delle crisi che sono prevedibili e si possono affrontare se si è in un contesto internazionale. Poi sono in +Europa per la questione dei diritti civili, perché senza di loro non si va avanti e, infine, la parità di genere: abbiamo fatto alcuni piccoli passi Italia, ma c’è ancora molto da fare; tantissime donne hanno dovuto lasciare il lavoro durante la pandemia. Questo è inaccettabile: i gruppi fragili come le donne vanno incentivati».
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