A scuola in bici e più “leggeri”: a Cairate si pensa alla mobilità per i ragazzi

Come diverse altre località, anche il paese di Cairate e le due frazioni fanno i conti con la scomparsa del servizio scuolabus. Un passaggio complicato ma che si cerca di affrontare con una visione

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Lo scuolabus è scomparso con i lockdown e non tornerà. Cambiamento non da poco, per i ragazzi di Cairate e delle frazioni di Bolladello e Peveranza. Ma qui si vuole provare a sperimentare un modello diverso, incentivando la mobilità dolce (che per i ragazzi vuol dire anche autonomia) e adattando anche la vita scolastica a questa esigenza.

Il passaggio non è facile, riconosce il sindaco Anna Pugliese:« Mi rendo conto che è sempre difficile fare cambiamento rispetto a una abitudine consolidata. E capisco bene i malumori di una parte della popolazione», chiarisce la prima cittadina, dopo che nelle settimane scorse ha dovuto affrontare anche assemblee con le famiglie.

Al centro la scomparsa ormai definitiva del servizio di scuolabus, che non è trasporto pubblico ma su richiesta degli utenti. «Il trasporto scolastico in realtà non era attivo dal lockdown dal 2020 e anche lo scorso anno le restrizioni Covid avrebbero reso molto oneroso la ripresa del servizio. Fino ad allora il servizio era al 99% a carico dell’ente». Il Comune pagava quasi interamente il costo, «ma questa gestione era contestata dalla Corte dei Conti che lo considerava come servizio a domanda individuale» e che quindi – secondo le regole di bilancio – non può essere a carico della comunità (per questo un scuolabus è diverso da un autobus di linea, il cui costo è pagato in gran parte dalle tasse, non dai biglietti).

«Quest’anno abbiamo pensato di riattivarlo, abbiamo fatto un sondaggio con le famiglie della scuola: solo 39 famiglie hanno risposto che era necessario. Siamo passati da una assemblea con queste famiglie, per capire se erano in grado di coprire questo costo: si passava da 25 al mese a 90 euro e ovviamente non era sostenibile» (i costi energetici inoltre aumentavano l’importo, da 55mila euro a 88mila euro).

E quindi? Quindi si è iniziato a pensare alternative. Punto primo: «Il servizio di Pre-scuola viene erogato anche alle medie dalle 7 del mattino», consentendo almeno ad alcuni genitori di portare i figli a scuola prima del lavoro. Ma Comune e scuola confidano anche nell’altro pilastro: la promozione dell’uso della bici, «grazie all’adesione ad un progetto con Provincia e Università Insubria, che passa da un lato dalla sensibilizzazione e dall’altro anche da dotazioni tecniche alle scuole».

Cosa significa? Significa che le scuole saranno dotate di rastrelliere per le bici (dotazione un tempo diffusa, ma spesso assente nella realtà di oggi) ma non solo: «Per la prossima primavera abbiamo previsto che la scuola sarà dotata di armadietti che consentano ai ragazzi di lasciare a scuola una parte dei libri e dei materiali, così da essere meno appesantiti». Detta in maniera più grezza: alleggerire la cartella, per rendere più autonomi gli studenti, visto che spesso il peso e l’ingombro degli zaini si trasformano in un ostacolo reale.

Per il resto, dice il sindaco, «i nostri tre paesi sono fortunatamente già collegati da piste ciclopedonali». Da Boladello e Peveranza partono due ciclabili (quella di Peveranza parzialmente sterrata) che si riuniscono poi sulla via Milano: il percorso è separato dalla corsia veicolare e consente di pedalare sicuri fino all’ingresso del paese. A Cairate centro non ci sono ciclabili – le strade sono strette – ma dalla via Milano la scuola media è dal lato più vicino e quindi il percorso è affrontabile

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Il passaggio con gli armadietti e la possibilità di lasciare parte del materiale è previsto in primavera. E nel frattempo? Da un lato c’è l’invito alle famiglie a organizzarsi tra vicini di casa, dall’altro a scuola «nelle ore di educazione civica inizieranno a promuovere il passaggio alla mobilità dolce, in bici o anche solo a piedi».

Come detto il sindaco non nasconde che il passaggio non è facile e immediato, ma sottolinea anche aspetti positivi come il fatto che i ragazzi «sono stimolati a crescere e sviluppare autonomia di movimento».

Basterà? Forse si potrà fare il punto tra un anno, vedere quanti davvero passeranno alla bici o a muoversi a piedi (va ricordato che si parla della fascia delle medie, 11-14 anni).

Da ultimo il sindaco sgombra il campo dal fatto che la cancellazione del scuolabus sia stato frutto di scelta economica di risparmio: «Quei 55mila euro sono stati lasciati sul capitolo della scuola, nel Piano Diritto allo Studio, per incrementare altri servizi, in particolare su studenti più fragili».

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Pubblicato il 14 Settembre 2022
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