“Il turismo in bici allunga la stagione sul Lago Maggiore”

Conversazione con Guido Bonseri, Bike Manager del bike hotel Belvedere di Ranco: “Turisti in albergo da Aprile ad Ottobre grazie ai cicloturisti”

bicicletta pedalata serale gavirate lago di varese foto G. Azzimonti

Il ristorante Belvedere a Ranco ha una storia lunghissima, ma come albergo è nato nel 2007 e Bike hotel, lo è diventato nel 2015, su stimolo della Camera di Commercio di Varese, che proprio in quegli anni ha cominciato a promuovere il turismo di settore. Ora, delle sue 12 stanze, circa il 25-30% è occupato da turisti su due ruote.

All’interno del progetto #varesedoyoubike di Camera di Commercio abbiamo cosi chiesto a Guido Bonseri, Bike Manager dell’hotel Belvedere di raccontare questa esperienza, partendo da un semplicissimo: Come va?  «Benissimo – ci risponde – Tanto per essere concreti, noi abbiamo 12 stanze in tutto e questa settimana otto sono occupate da bikers»

Cosa è necessario avere per poter diventare un bike hotel?
«In realtà cose semplici, in molti casi basta la buona volontà. Bisogna però ovviamente disporre di una bike room, cioè un locale dove il cliente può lasciare in sicurezza la bicicletta e magari fare della piccola manutenzione. Inoltre, bisogna avere un buon servizio lavanderia: per persone che fanno sport tutti i giorni è spesso altamente necessario. Per il resto, bisogna essere in grado di avere rapporti con chi noleggia biciclette e con guide specializzate in visite in bici, per rendere più gradevole la vacanza agli ospiti». 

Quella delle guide è un elemento importante, quando si ha a che fare con turisti che vengono da lontano e non conoscono le nostre zone: «Il 70-80% dei clienti viene per la prima volta sul lago Maggiore, non conosce il territorio e bisogna dargli possibilità di goderselo serenamente – continua Bonseri  Anche perchè questo è un posto bellissimo. Sia chi pedala su strada che chi fa off road nelle nostre zone ha tutto: percorsi pianeggianti, saliscendi, grandi salite. E’ una zona aperta, ed è possibile facilmente traghettare da una sponda all’altra. Scoprirlo con qualcuno del posto è ancora meglio». 

L’essere bike hotel ha portato nuovi stranieri sul lago Maggiore e nella sua struttura? «Si, e arrivano prevalentemente dal Nord Europa: Olanda, Belgio, Danimarca e Scandinavia. Ma abbiamo avuto anche ospiti australiani o statunitensi, che di solito quando arrivano stanno qui a lungo: fanno quattro giorni sul lago Maggiore, poi si spostano sul Garda o sul lago di Como, oppure vanno in Toscana. L’80% dei clienti arriva con la bici propria ma il 20% chiede biciclette a noleggio, e spesso di alto livello: con telaio al carbonio, per intenderci, o cose simili».

L’accoglienza di ciclo turisti ha avuto anche un altro importante effetto sulla struttura: ha ampliato la stagione turistica degli alberghi che ne fanno parte. «Se fosse per il turismo normale, a metà settembre già l’hotel avrebbe avuto un calo drastico di presenze. Grazie al cicloturismo fino a fine settembre l’albergo è pieno di ciclisti. Stesso discorso all’inizio della bella stagione: ad aprile i primi che arrivano sono i ciclisti, perchè in quel momento il clima è ideale per loro, più precisamente da quel momento fino a giugno. Poi a luglio e agosto sono sulle Alpi, ma questo è quasi meglio per noi, visto che in quei due mesi arrivano i turisti normali.  Poi a settembre si ricomincia e fino ad ottobre per un bike hotel siamo ancora “in stagione”». 

Di solito i bikers si muovono: «In piccoli gruppi: anche se per noi, o per molti dei nostri colleghi, sarebbe impossibile ospitarne di grandi. Capita invece di ospitare coppie, marito e moglie che arrivano lui con una bici normale e lei con una a pedalata assistita. Ho giusto in questi giorni in albergo due coppie di olandesi».  

Tra le esigenze di chi fa cicloturismo, una delle principali è il cibo: «Il ciclista spende molto in calorie: la colazione per loro è quindi più importante, e in più spesso chiedono un packet lunch con banana, barretta, integratore, crostata… cose così. Spesso segnaliamo anche dove possono fare sul percorso della giornata un buon break, per permettere loro di godersi anche la buona cucina della zona». 

Per la maggior parte di loro la formula adatta è quella del B&B:  «Ma capita che si fermino da noi a mangiare anche la sera»: anche perchè il Belvedere è un ristorante dalla storia centenaria e di grande fama sul lago. Ma chi si ferma in bici non si limita a “fare sgambate”: è, e va considerato, un turista a tutti gli effetti: «Soprattutto gli stranieri, quando vengono in Italia vengono per conoscerla. Quindi, si muovono in bicicletta ma alla fine vogliono vedere anche i monumenti. E in questo caso si affidano quasi totalmente a noi per conoscerli. Per chi si ferma al nostro Hotel, i più richiesti tra quelli che proponiamo sono senza dubbio santa Caterina del Sasso, la Rocca di Angera, le isole Borromee e il sacro Monte di Varese». 

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Pubblicato il 17 Settembre 2022
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