A Cassano Valcuvia la fattoria della droga: due arresti e una denuncia, sequestrata piantagione di marijuana

Madre, padre e figlio, ex agricoltori, finiti nei guai anche per essersi allacciati abusivamente alla rete elettrica per garantire luce e clima adatti alla crescita. La polizia trova anche un fucile a pompa

La fattoria della marijuana a Cassano Valcuvia

Una famiglia insospettabile, ex agricoltori, col figlio che viveva di lavori saltuari in Svizzera ma che nei capannoni della fattoria nascondeva una vera e proprie piantagione di marijuana scoperta dalla polizia.

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Alla fine dello scorso mese di agosto gli agenti del settore polizia di Frontiera di Luino hanno scoperto la piantagione a Cassano Valcuvia non distante dalla Provinciale.

La piantagione è risultata gestita da tre persone, tutte appartenenti al medesimo nucleo familiare, rispettivamente padre di 73 anni, madre di 68 anni e figlio di 46, in possesso di doppia cittadinanza italiana ed elvetica e domiciliati tra l’alto Varesotto e il Canton Ticino.

I tre sono stati sorpresi all’interno di un anonimo capannone industriale, apparentemente in disuso e posizionato in una zona periferica e disabitata.

Ad insospettire gli agenti è stato il forte ed inconfondibile odore profuso dalla ricca fioritura in corso.

Una volta all’interno si è scoperto che i tre avevano da tempo avviato la coltivazione in forma “imprenditoriale” di piante di marijuana, suddivise in relazione al progressivo stadio di crescita in più locali ricavati all’interno del capannone, ciascuno attentamente dotato di proprie caratteristiche di luce, temperatura ed umidità ambientale, confacenti alle diverse esigenze biologiche dal primo semenzaio fino alla maturità.

Ogni locale era servito da un gran numero di apparati automatizzati e temporizzati di illuminazione, climatizzazione, umidificazione ed irrigazione.

Per sostenere la rilevante e dispendiosa necessità di energia elettrica di tali apparati è stata manomessa la rete elettrica del capannone per realizzare un allaccio abusivo di capacità stimata di oltre 50 kw/h; inoltre, per scongiurare il rischio di non disporre dell’acqua sufficiente all’irrigazione durante l’arida stagione estiva appena trascorsa, è stata installata una piscina fuori terra della capacità di circa 6.000 litri.

Sono stati anche rinvenuti numerosi strumenti impiegati per la coltivazione della marijuana, tra cui terriccio e fertilizzanti, nonché per la raccolta del prodotto e per la successiva lavorazione e confezionamento, oltre ad una pressa idraulica impiegata per il confezionamento di panetti di hashish ricavati dalle infiorescenze delle piante coltivate.

Nel corso della perquisizione il padre è stato anche sorpreso in possesso di un fucile a pompa con relativo munizionamento, non matricolato in Italia ed abusivamente detenuto, che si ritiene possa provenire dall’estero.

Complessivamente sono state sequestrate quasi 2.200 piante di marijuana di varia grandezza, circa 73 kg di marijuana già raccolta e circa 1,7 kg di hashish, che, secondo le stime della polizia scientifica, avrebbero fruttato oltre 623.000 dosi di stupefacente.

Due le persone finite in manette e tuttora in carcere: sono il padre e il figlio, mentre la donna è indagata a piede libero.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 07 Ottobre 2022
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