Il Comune di Busto Arsizio è troppo energivoro, chiusura al sabato per abbassare i costi della bolletta

Il convegno organizzato dall'amministrazione sul risparmio energetico è servito per approfondire alcune scelte portate avanti dall'amministrazione che si ritrova un conto energetico per il 2022 da quasi 10 milioni di euro

Generico 24 Oct 2022

Più che misure per l’immediato risparmio energetico si tratta di un pacchetto di modifiche che potrebbero essere destinate a diventare la nuova normalità. L’elenco di provvedimenti elencati ieri dall’amministrazione comunale di Busto Arsizio durante il convegno dedicato al risparmio energetico (per rispondere alla profonda crisi in atto) è stato definito una sperimentazione che da qui a dicembre dovrà dare alcune risposte.

La situazione è grave e rischia di mandare in tilt i conti del Comune se lo scenario peggiore si verificherà: tra gas, luce ed energia il conto per il 2022 potrebbe essere di 10 milioni di euro, il doppio rispetto ai 5 spesi nel 2021 e il 2023 resta un’incognita anche se i prezzi hanno iniziato a scendere nelle ultime settimane.

«Comportamenti che fino a pochi mesi fa ci sembravano normali erano invece profondamente sbagliati e mancanti di rispetto verso l’ambiente e i cittadini di domani – ha dichiarato il sindaco Antonelli solo qualche giorno fa -. Dobbiamo inoltre considerare che i risparmi che riusciremo a produrre nel nostro piccolo potranno contribuire a fare in modo che gli ospedali, le Rsa, le case di cura possano utilizzare tutta l’energia di cui hanno bisogno per garantire l’assistenza ai più fragili. Stesso discorso vale per le imprese che devono continuare ad operare per poter garantire i posti di lavoro».

I cambiamenti principali si avranno nella sede principale del Comune e cioè il vecchio ed energivoro Palazzo Gilardoni. Per diminuire le ore di riscaldamento del palazzo comunale, infatti, è stato deciso di chiuderlo al sabato ma, allo stesso tempo, di aumentare le ore di apertura al pubblico durante la settimana, unificando gli orari di molti servizi: «In questo modo tutti i servizi presenti a Palazzo Gilardoni verranno erogati negli stessi orari – ha spiegato l’assessore al Personale Mario Cislaghi – e questo è possibile grazie anche alla collaborazione dei dipendenti e delle organizzazioni sindacali».

Gli orari di lavoro dei dipendenti verranno modificati come segue: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 8 alle 14 mentre martedì e giovedì lavoreranno dalle 8 alle 13 e dalle 14 alle 18. Per quanto riguarda l’apertura al pubblico: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 8,30 alle 12 e martedì e giovedì dalle 14,30 alle 17,30 con chiusura al sabato. Rimarrà aperto al sabato, invece, l’ufficio anagrafe nella sede di Borsano dove verranno smaltiti tutti gli appuntamenti già presi.

L’unico modo per limitare i consumi in municipio è chiudere interi piani. Il problema da risolvere a lungo termine, infatti, è la riqualificazione energetica del grande edificio settecentesco che ospita la maggior parte degli uffici comunali: «C’è un problema importante che va tenuto in considerazione. Purtroppo gli impianti del comune sono vetusti e se devo tenere acceso il riscaldamento in un ufficio devo per forza scaldare tutto il piano» – ha sottolineato Cislaghi.

Anche l’assessore ai Servizi Sociali Paola Reguzzoni è intervenuta per spiegare cosa sta facendo nel concreto il suo settore per aiutare le famiglie in difficoltà ma ha anche fatto emergere problemi che andranno risolti con tempi più lunghi: «Abbiamo aiutato a pagare le bollette 700 nuclei famigliari fino ad oggi ma non è sufficiente. L’obiettivo è quello di evitare il distacco del servizio. Agesp Energia è stata finora piuttosto indulgente, a differenza di altre società che forniscono lo stesso servizio, e va bene così. Esiste un grosso problema consumi nelle case popolari più vecchie che hanno molta dispersione di calore».

Per evitare il collasso economico delle famiglie, però, va fatto di più e l’assessore ha anche annunciato l’attivazione di un fondo per il microcredito: «Stanziamo fino a 3-4 mila euro a famiglie e piccolissime partite Iva che possono restituire con rate molto piccole. Altro impegno che sto cercando di portare avanti è quello di creare un’agenzia dell’abitare che superi la mentalità Aler».

L’assessore all’Istruzione Daniela Cinzia Cerana ha relazionato sulle scuole comunali: «Da qualche anno la priorità era quelle di metterle in sicurezza e molto è stato fatto in questo senso ma spesso si tratta di edifici molto vecchi che hanno bisogno di interventi importanti dal punto di vista energetico. La difficoltà in più che abbiamo è che col covid, che costringe ad aprire finestre ad ogni cambio di ora, si aggiunge un altro fattore di dispersione del calore».

Dopo i politici hanno poi parlato i responsabili delle società partecipate del Comune a partire da Francesco Iadonisi, amministratore unico di Agesp spa: «Stiamo sviluppando il tema dell’economia circolare e lo applichiamo già da tempo. Ridurre, riusare, riciclare sono i tre concetti alla base del centro del riuso che abbiamo attivato da qualche mese. Anche noi ci adegueremo alle direttive del Comune per quanto riguarda gli uffici con l’obiettivo di diminuire le ore di accensione dei riscaldamenti». A seguire hanno illustrato le iniziative anche l’amministratore unico di Agesp Energia, Giuseppina Basalari, (che ha anche assicurato che non ci saranno problemi con l’approvvigionamento del gas per Busto Arsizio,ndr) e Alessandro Della Marra di Agesp Attività Strumentali.

Infine sono intervenuti diversi relatori di realtà private e non come Francesco Trunfio, project manager dell’agenzia Tempocasa di Busto Arsizio, il quale ha dato alcuni flash sullo stato dell’arte del risparmio energetico nell’ambito del settore immobiliare, Renato Chiodi di Sommese Petroli che ha ricordato come l’elettrificazione delle auto sia una risposta solo parziale al problema, Fabio Bandera di Alfa srl che ha relazionato sullo stato del consumo di energia dei numerosi impianti gestiti dalla società idrica: «Il nostro principale obiettivo è stato, in questo periodo, la diminuzione del numero di perdite (2100 quelle identificate su tutta la rete provinciale) di acqua degli acquedotti. Altro settore su cui siamo intervenuti sono gli impianti fotovoltaici che abbiamo in alcuni dei nostri depuratori: quello di Sant’Antonino è stato completamente riqualificato».

Qui la trasmissione integrale dell’incontro

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 28 Ottobre 2022
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