A Milano dal 2019 -16% di incidenti, -18% di morti e -20% di feriti sulle strade

L’analisi dei primi due anni di attività del progetto Smart City per la sicurezza stradale della Città Metropolitana di Milano presentata nel corso del convegno “Sulla Stessa Strada. Pubblico Privato: un caso di successo"

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Si è tenuto stamattina (martedì 25 ottobre) a Palazzo Isimbardi a Milano, il convegno “Sulla Stessa Strada. Pubblico Privato: un caso di successo”: un momento di confronto sui temi più ampi della sicurezza stradale, a partire dai primi risultati del “Progetto Sicurezza Milano Metropolitana”, uno dei principali progetti di smart city d’Europa per la riduzione dell’incidentalità, che la Città Metropolitana di Milano sta sviluppando con Safety21, in RTI con Municipia SpA – Gruppo Engineering.

Lo scopo è raggiungere l’obiettivo strategico Europeo “2030 Zero vittime sulle strade” e consentire un controllo più efficace del territorio, grazie all’impiego di tecnologia innovativa, device IoT e sistemi di gestione e archiviazione dei dati in cloud. Dal 2019 al 2021 (il 2020 è poco indicativo, per via dei lockdown) secondo dati ACI/Eupolis gli incidenti stradali nell’area della Città Metropolitana di Milano sono scesi da 13.607 a 11.385, il 16% in meno.

Per quanto riguarda i morti, si è passati da 106 a 87, un calo del 18%, mentre i feriti sono passati da 18.097 a 14.390, ben il 20% in meno. Città Metropolitana di Milano è, per questo, tra i territori dove sono state risparmiate più vite umane rispetto ai 12 mesi precedenti. Rispetto a un’analisi dell’efficacia degli strumenti di controllo della velocità, causa primaria di incidente sul territorio, i dati fin qui acquisiti nell’ambito del progetto mostrano l’azione positiva dei sistemi di controllo attivi. Come dichiara Beatrice Uguccioni, Consigliera delegata alla Mobilità e Infrastrutture, “la Città metropolitana di Milano, per la sua stessa natura di Ente di governo di area vasta, ha nel proprio DNA l’innovazione e la sperimentazione, quindi è “naturale” che il nostro Ente si sia adoperato per cercare collaborazioni che sempre più prevedessero la messa a fattore comune delle competenze e le capacità di intervento tra soggetti pubblici e privati.

Il Progetto Sicurezza della Città metropolitana si innesta sul tema, per noi prioritario, della Cultura della Sicurezza che deve essere declinata in tutti i suoi aspetti dalla salvaguardia del pianeta, alla rigenerazione urbana, alla sicurezza nei luoghi di lavoro, all’accessibilità e inclusività urbana metropolitana che ci vede in prima linea. Secondo i dati Istat nel 2021 in Italia ci sono stati quasi 152mila gli incidenti stradali, con 471 pedoni morti, 2.875 decessi e 204.728 feriti. Significa che ogni singolo giorno nel nostro Paese vi sono 416 incidenti, 8 morti e 561 feriti. Sono dei numeri che ci fanno comprendere che si tratta di un problema di natura sociale con cui qualsiasi amministratore locale dovrebbe confrontarsi. La Città metropolitana, che gestisce oltre 700 km di strade, ha deciso di non rimanere indifferente davanti a tutto questo e si è impegnata a fare quanto in proprio potere per contrastare questa piaga con l’obiettivo più complessivo di migliorare della qualità della vita dei circa 3 milioni di cittadini dell’area metropolitana”.

A poco più di due anni dall’attivazione – iniziata nel 2020 – l’articolato piano di interventi di Progetto Sicurezza Milano Metropolitana conta ad oggi 132 apparati IoT già installati sulle strade provinciali milanesi. In dettaglio si parla di 108 sistemi per il monitoraggio del traffico, delle aree di sosta, e degli attraversamenti pedonali, cui si aggiungono sistemi di controllo semaforico (9), apparati di rilevazione della velocità media (9) e istantanea (6): strumenti smart che dialogano con la piattaforma Titan® di Safety21 in dotazione alla Polizia Locale per rendere più efficiente, veloce e sostenibile il contrasto alle violazioni del codice della strada con una sostanziale riduzione del tempo impiegato dalle risorse sul campo. I sistemi di controllo del territorio consentono, inoltre, non solo di monitorare la viabilità e prevenire i sinistri, ma anche di rilevare crimini e situazioni di rischio. Ad esempio, le telecamere di sorveglianza delle piazzole di sosta hanno consentito, grazie all’interoperabilità con altre forze di polizia, l’identificazione di soggetti autori di reati gravi quali minacce, violenza privata, tentato omicidio e furto.

Per Maria Cristina Pinoschi, Vicedirettrice Generale di Città Metropolitana di Milano e Responsabile del Project Finacing, «i punti cardine del progetto sono tre: primo, sicurezza come accessibilità: un territorio poco sicuro o “disordinato” punisce i più fragili e premia i prepotenti. Secondo, sicurezza come legalità: una strada ordinata è una strada in cui il traffico segue quanto previsto dal Codice della Strada e chi trasgredisce, trasgredisce la legge. Terzo, sicurezza come cultura: la tutela della salute dei cittadini è un dovere pubblico e il controllo del territorio e l’uso consapevole degli strumenti aiuta tutti. Il progetto, infine, funziona perché sussistono i requisiti base per l’utilità del project financing: una proposta seria da parte di un fornitore affidabile e la capacità della Pubblica Amministrazione di misurare e analizzare i risultati».

«Lo strumento del project financing – afferma Gianluca Longo, Ceo di Safety21 – rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione fra la Pubblica Amministrazione e partner tecnologici per supportare i programmi che l’ente ha fin qui condotto in ambito di sicurezza stradale con il valore aggiunto della tecnologia Cloud, IoT e dell’analisi dei dati. L’elevata capacità tecnologica di Titan® consente di gestire un numero significativo di apparati, estendendo il programma all’implementazione di diversi servizi, sempre aggiornati, per una sicurezza sul territorio sempre più ampia e una gestione più efficiente, per le Forze di Polizia delle risorse impiegate».

Come illustrato dal Prof. Maurizio Crispino, Ordinario del Politecnico di Milano e membro del Consiglio Superiore dei lavori pubblici «i dati fin qui acquisiti nell’ambito del progetto CMM-Safety21 mostrano che i sistemi di controllo attivi sono molto efficaci, data la riduzione della percentuale di infrazioni. Il rilevamento delle infrazioni in regime sanzionatorio ha, inoltre, comportato la riduzione del numero di incidenti e della loro gravità. Allo stesso tempo i dati dimostrano che il rilevamento delle velocità, in assenza di regime sanzionatorio, risulta inefficace nella riduzione delle infrazioni».

La tavola rotonda è stata moderata dal giornalista Fabio Massa e aperta dall’intervento di Marco Granelli, Assessore alla Sicurezza e Protezione Civile del Comune di Milano. Sono intervenuti inoltre: Giordano Biserni, Presidente ASAPS, Stefano Guarnieri, Vicepresidente Associazione Lorenzo Guarnieri Onlus e Simonetta Lo Brutto, Primo dirigente della Polizia di Stato e dirigente della sezione Polizia Stradale di Milano.

Nel 2023, il Progetto Sicurezza Milano Metropolitana, entrerà nelle scuole di Città Metropolitana di Milano con il suo programma educativo che integra l’impegno del Progetto alla sensibilizzazione già espresso dalle numerose campagne di comunicazione con un dialogo diretto ai giovani per promuovere, in chiave preventiva, una più radicata cultura della sicurezza nel territorio.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Ottobre 2022
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