Acido folico: il carburante naturale giusto per produrre nuove cellule

Dal latino folium, ossia “foglia” proprio sulla scia della sua presenza in numerose verdure e ortaggi a foglia, l'acido folico è una sostanza anche largamente utilizzata in integratori alimentari o farmacologici per contribuire a una funzione fondamentale per il nostro organismo, quella della riproduzione cellulare

acido folico

Dal latino folium, ossia “foglia” proprio sulla scia della sua presenza in numerose verdure e ortaggi a foglia, l’acido folico è una sostanza anche largamente utilizzata in integratori alimentari o farmacologici per contribuire a una funzione fondamentale per il nostro organismo, quella della riproduzione cellulare.

In particolare, la sua azione è quella di partecipare alla generazione, la proliferazione e al corretto sviluppo e maturazione di DNA e RNA, ossia acido desossiribonucleico e ribonucleico, a loro volta materiale genetico indispensabile nei processi di replicazione cellulare.

L’acido folico, in passato conosciuto anche come folacina (termine ormai desueto e abbandonato) è chimicamente definito come forma ossidata della vitamina B9, e non viene prodotto dal nostro organismo in autonomia, per cui si rende necessaria la sua assunzione tramite alimenti naturali o, come anticipato, appositi integratori, come quelli proposti da https://shop.srfarmaceutici.it.

Tra le sue funzioni troviamo l’importante supporto alla prevenzione di possibili malformazioni congenite nel feto in quanto, durante la gravidanza, questa sostanza si prende cura della generazione cellulare in tessuti particolarmente delicati come quelli embrionali.

L’acido folico contribuisce anche a mantenere a livelli di guardia l’omocisteina, un amminoacido che, se presente in concentrazioni troppo elevate, rischia di aumentare notevolmente il rischio di insorgenza di eventuali patologie cardiovascolari.

A tavola! Ecco gli alimenti che contengono acido folico

Un regime alimentare caratterizzato dall’assunzione di alimenti salutari vari e in quantità equilibrata è un alleato eccezionale per una corretta introduzione di acido folico nel nostro organismo. Il nostro fabbisogno, stimato in una persona adulta sana, indipendentemente dal genere di appartenenza, è di 200 mcg, ossia microgrammi (un microgrammo è pari a un milionesimo di milligrammo) per giorno, anche se, come spesso accade, differenze di età e particolari stati corporei (si pensi alla gravidanza e alla successiva fase di allattamento per le donne o alla grande necessità di rigenerazione rapida dei tessuti a cui va incontro chi pratica regolarmente sport) possono comportarne un’esigenza maggiore.

Per raggiungere questo valore si consiglia di consumare prevalentemente legumi (su tutti fagioli, lenticchie, ceci e arachidi) e ortaggi a foglia freschi, per esempio spinaci, cavoli, asparagi e broccoli preferibilmente che non siano stati esposti alla luce solare per lunghi tratti e che non siano stati soggetti a cottura (ove possibile). La luce solare e le elevate temperature sono infatti nemici naturali dell’acido folico, riducendone sensibilmente la presenza nell’alimento in una percentuale stimata tra il 50 e il 95%.

Anche alcuni frutti ne contengono ottime quantità, come arance, fragole, kiwi e avocado.

Altre tipologie di alimenti quali frutta secca (noci, mandorle e semi di girasole), carne, come fegato di pollo e vitello, così come alcuni formaggi, ne sono ricchi. Per quanto riguarda il pesce, il più significativamente ricco di acido folico è il salmone, pur contenendo soltanto 35 mcg su una porzione di 100 grammi.

Carenza: che cosa comporta? 

Una carenza di acido folico è una condizione purtroppo non infrequente, con come causa una minor attività nella replicazione cellulare che si traduce in sintomi visibili come un generale senso di stanchezza, insonnia, perdita dell’appetito e della memoria e, in alcuni casi, anche depressione. La patologia più grave strettamente collegata è l’anemia macrocitica-megaloblastica, malattia per cui le dimensioni dei globuli rossi diventano eccessive, con gli eritrociti che assumono forme irregolari e di fatto muoiono in breve tempo. Non essendo adeguatamente rimpiazzati, questo causa un primo campanello di allarme in un diffuso senso di spossatezza e affaticamento, sia a livello fisico che mentale, per cui può poi essere diagnosticata questa forma di anemia.

Una menzione particolare riguarda la carenza di acido folico per le donne in gravidanza, in quanto potrebbe risultare in serissime problematiche per il nascituro. Abbiamo già fatto riferimento alla delicatezza dei tessuti embrionali, per cui l’acido folico promuove una costante generazione cellulare. Una sua carenza provocherebbe un ritardo in questo processo, che potrebbe causare malformazioni gravi al feto, tra cui la spina bifida. Questa malformazione della colonna vertebrale consiste in una sua mancata chiusura completa, con uno o più punti che restano conseguentemente aperti, con la compromissione del tubo neurale del nascituro, vale a dire la struttura, ancora in atto embrionale, che si sta sviluppando per quello che sarà poi il fulcro del sistema nervoso del bimbo. Il midollo spinale non risulta in questi casi correttamente contenuto nelle vertebre in formazione, il che causa un suo disperdersi con conseguenti danni irreversibili e irrimediabili tra cui la futura paralisi delle gambe.

La malformazione della parte alta del tubo neurale può inoltre causare un’anencefalia, condannando purtroppo il bimbo a una morte prematura, ancora nel grembo della mamma o subito dopo essere venuto alla luce.

Un’ulteriore malformazione, altrettanto seria anche se di fatto meno grave in quanto solo in rari casi può tradursi nel decesso del feto, è data dall’encefalocele, cioè quando parte dell’encefalo, in seguito a una malformazione sviluppatasi in precedenza, presenta un’ernia in seguito alla mancata corretta chiusura del cranio del feto. In questo caso è molto probabile che il bebè presenti notevoli ritardi a livello mentale e conclamate difficoltà a livello fisico e motorio.

Ecco perché per le donne in gravidanza è fortemente consigliata l’assunzione di un quantitativo almeno doppio di acido folico, rispetto al fabbisogno indicato per una persona adulta in stato di salute, arrivando perciò a una dose quotidiana consigliata di 400 mcg.

Vien da sé inoltre che l’abuso di alcol e il vizio del fumo sono altamente da sconsigliare, anche per quanto concerne l’azione dell’acido folico, in quanto conducono l’organismo a richiederne quantitativi sempre maggiori per far fronte a un generale stato di cattivo assorbimento dello stesso, episodio che può verificarsi anche in chi fa uso di droghe e i chi osserva regimi alimentari particolarmente poveri di frutta e verdura.

L’acido folico è il vero e proprio carburante che permette la produzione delle nostre cellule. Tenere sotto controllo i suoi livelli, con uno stile di vita sano e un’alimentazione corretta, è un aspetto fondamentale per rispettare il nostro organismo e preservarlo quindi da possibili complicazioni.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Novembre 2022
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