All’ospedale Del Ponte ogni anno nascono 300 bimbi prematuri, piccoli eroi “da abbracciare”

"Zero separation" è lo slogan della Giornata internazionale della prematurità che cade il 17 novembre, Il professor Agosti parla della TIN e dell'importanza della famiglia al fianco dei piccoli e piccolissimi lottatori

terapia intensiva neonatale

In un anno, all’ospedale Del Ponte di Varese nascono 2750 bimbi. Circa il 10% ( tra i 280 e i 300) viene al mondo prematuramente e di questi, 70 sono “superprematuri”, in gergo “Very low Weight baby” che non arrivano nemmeno ai 1500 grammi.
Per loro, piccoli eroi che si scontrano subito con le difficoltà della vita, è dedicata la giornata di oggi, 17 novembre : « Oggi è la Giornata Mondiale della Prematurià – commenta il professor Massimo Agosti, primario della neonatologia e della terapia intensiva neonatale ma anche vicepresidente della Società italiana di neonatologia – lo slogan scelto è “Zero separation”, perchè questi bimbi piccoli, oltre che dell’aiuto dei dottori, degli infermieri, delle macchine, della medicina, hanno enorme bisogno della loro famiglia, di un abbraccio caldo, di poter odorare, toccare, ascoltare le proprie mamme e i papà».

Nel padiglione Michelangelo, la TIN offre 30 culle, separate in 30 stanze che offrono riservatezza, accoglienza e intimità: « Siamo gli unici in Italia, insieme all’ospedale di Monza, ad offrire questa accoglienza separata. È un valore enorme poter garantire la vicinanza. Appena è possibile farli uscire dall’incubatrice, i genitori prendono in braccio il loro bambino, è un atto terapeutico determinante, così come l’allattamento al seno o con il latte materno che raccogliamo nella nostra banca del latte. Il neonato non deve mai sentirsi solo».

La terapia intensiva neonata è un luogo unico; c’è sofferenza e dolore e ansia  ma anche la consapevolezza di un lavoro di squadra compatto, dove gli infermieri sono sempre al fianco delle famiglie, in ogni istante: « Considerate che, a volta, le degenze sono anche molto lunghe, durano dei mesi. C’è fatica ma anche determinazione e solidarietà. E quando si supera la fase difficile e il bimbo viene dimesso, la famiglia sa che al Del Ponte troverà sempre un servizio di consulenza, di supporto perché il processo di crescita di questi bambini nati prematuri prosegue nel tempo, almeno fino all’età scolare. A Varese, abbiamo sempre avuto il pallino di un ambulatorio per il follow up della prematurità. Noi lo abbiamo, ma è una rarità e come società di neonatologia vogliamo che sia un’offerta riconosciuta a tutti».

All’ospedale Del Ponte la percentuale di bimbi nati prematuri è leggermente superiore alla media perchè l’ostetricia diretta dal professor Fabio Ghezzi è specializzata sulle gravidanze a rischio: « Ogni storia è nuova e si affronta con il massimo coinvolgimento – racconta il professor Agosti – sono situazioni a cui non si può fare l’abitudine, non cresce la corazza per tenere lontano l’empatia: si è sempre chiamati a condividere le emozioni del momento. Quando poi, rivedo quei piccoli eroi, divenuti grandi nell’ambulatorio del follow up, comprendo quanto valga la pena impegnarsi ogni giorno, crederci sempre e non mollare mai. Questi bambini sono eroi».

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

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Pubblicato il 17 Novembre 2022
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