Una casa del sollievo per i cittadini di Varese, per cambiare la cultura del fine vita

Presentato in salone Estense il progetto "casa del sollievo" realizzato da Fondazione Molina e Varese con Te

Presentazione casa del sollievo Molina - Varese con Te

Era il primo punto della sua presidenza, è diventato concreto in poco più di un anno: Lunedì 28 novembre alle 18 in un Salone Estense colmo di persone, Carlo Maria Castelletti, presidente della Fondazione Molina dal 2021, ha presentato il progetto “Casa del sollievo” che verrà realizzato in Fondazione Molina grazie all’importante contributo dell’associazione Varese con Te.

UN SOGNO NEL CASSETTO CHE SI REALIZZA

Il progetto “Casa del Sollievo” prevede 11 posti letto dedicati ad un’assistenza secondo i principi e i valori delle cure palliative. Sarà ospitato nel complesso della Fondazione Molina ed è finanziato dalla storica associazione varesina altamente specializzata in cure palliative e per l’assistenza domiciliare integrata gratuita ai malati di tumore in fase avanzata: rendendo conreti i sogni non solo del nuovo presidente della fondazione ma anche dell’associazione, che questo obiettivo ce l’aveva da 30 anni.

«E’ importante che questa donazione parta con il piede giusto, con tante persone che vogliono saperne di più – ha commentato Michele Graglia, presidente di Varese con Te, in apertura – Grazie a chi ci ha dato la possibilità di portare a termine un sogno che avevamo fin dall’inizio. L’idea di avere delle mura dove le persone che soffrono e non hanno piu speranza di guarire possano vivere una vita dignitosa è da sempre un aspetto fondamentale della nostra attività: abbiamo operato piu di 30 anni con l’assistenza domiciliare gratuita, ma fin dai fondatori che mi piace citare come Italo Belli, Titta Trotti, Giannino Sala, Giovanni Binaghi, tutti noi sognavamo di poter arrivare a quello che oggi presentiamo».

INAUGURAZIONE A MARZO 2023

Il progetto della Casa del Sollievo, la cui inaugurazione è prevista entro marzo 2023, nascerà dalla riqualificazione dell’ala nord del piano terra di Casa Buzio: i lavori di ristrutturazione inizieranno il 12/12/2022 con la riqualificazione degli ambienti più in sintonia con la tipologia del paziente ospitato: camere con nuovi letti e arredi, aree di convivialità e di riposo, tecnologia e filodiffusione, studio dei colori e delle immagini in un gruppo di camere tutte affacciate al parco della Fondazione, con possibilità di facile accesso da parte dei familiari.

«Sebbene oggi in Italia, più che in passato, numerose persone con malattie rapidamente evolutive muoiano ricevendo cure compassionevoli in unità di cure palliative, la maggior parte si spegne ancora in reparti per acuti, al domicilio o presso le RSA, senza programmi di assistenza palliativa. Con questo progetto il sogno della Presidenza e di tutto il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Molina diventa oggi realtà: la realizzazione del grande Progetto “Casa del Sollievo” con 11 posti letto dedicati ad un’assistenza secondo i principi e i valori delle cure palliative. Non un hospice, ma un luogo dove ci si prende cura più che curare, atteggiamento importantissimo per le persone ormai inguaribili – ha sottolineato Carlo Maria Castelletti, Presidente della Fondazione Molina. – Ora la Fondazione Molina è pronta ad accogliere e fornire assistenza concreta nei tempi e nei modi più adatti alle crescenti esigenze, col rispetto dei valori della persona nel momento dell’inguaribilità e del fine vita. Questo è permesso grazie alla grande donazione di Varese con Te, che ha scelto la nostra struttura come punto di riferimento per le cure palliative».

Presentazione casa del sollievo Molina - Varese con Te

NON UNA SEMPLICE DONAZIONE, MA UN IMPORTANTE SEGNALE CULTURALE

«Questa non è una semplice donazione, anche se rilevante, è qualcosa di più – ha sottolineato il sindaco di Varese Davide Galimberti – È soprattutto una significatva iniezione culturale alla città per aiutare a superare i momenti difficili: un dono importante dal punto di vista sociale e culturale, che la Fondazione Molina ha saputo cogliere»

Una opinione condivisa dal prevosto della città: «Questo progetto è un importante tentativo per contrastare logica di deriva culturale, che considera la morte come la soluzione del problema – ha commentato Monsignor Luigi Panighetti – una scelta come questa, al di là dell’importante contributo medico all’assistenza, è innanzitutto un segnale culturale».

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 28 Novembre 2022
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