Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia: “L’altra metà della cura è quella fatta di sorrisi, accoglienza, attività ludica”

Le parole di Emanuela Crivellaro che con Il Ponte del Sorriso da 30 anni si occupa di assistenza ai bambini

Generico 14 Nov 2022

Il 20 novembre di ogni anno ricorre la giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, una data che Il Ponte del Sorriso ritiene importante perché ha segnato un cambio culturale epocale. Il 20 novembre 1989, infatti, l’ONU ha approvato la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia, stabilendo così finalmente che tutti i bambini hanno dei diritti. Fino a quel momento il bambino era oggetto di cure, ma non un soggetto di diritto.

Il diritto primario di ogni bambino è quello di non essere considerato un piccolo adulto. Il bambino non pensa, non ragiona, non reagisce, non comunica come un adulto, la sua vita emotiva e il suo modo di relazionarsi sono diversi dal mondo dell’adulto.

Tutto ciò vale in ogni situazione, a maggior ragione in un momento delicato della sua esistenza, quando il bambino si ammala e finisce in ospedale. Uno dei diritti fondamentali è quello relativo alla salute, che, però, non si esaurisce con farmaci e terapie, ma porta con sè tanti altri diritti, come per esempio il diritto di avere sempre accanto una figura di riferimento, di essere ricoverato solo quando le cure non sono possibili a casa o in day hospital, il diritto di essere assistito da personale pediatrico in un reparto pediatrico, di non provare dolore e paura. Soprattutto, il diritto al gioco, che è per eccellenza, il diritto che sancisce il suo essere bambino e attraverso il quale riesce ad affrontare la malattia, a rendere accettabile una realtà per lui difficile da comprendere ed elaborare l’esperienza in ospedale.

La prima Carta dei Diritti dei Bambini in Ospedale è quella di Leida del 1988, ma ancora prima, nel 1987, proprio a Varese, da un gruppo di donne, venne promossa e fatta promulgare la Legge Regionale 16/87, decisamente pionieristica, “Tutela della partoriente e del bambino in ospedale”.

Quella sensibilità varesina non si è mai dissolta e continua ancora oggi grazie a Il Ponte del Sorriso, che ogni giorno, da 30 anni, porta nei reparti pediatrici della Provincia di Varese, l’altra metà della cura, quella fatta di sorrisi, accoglienza, attività ludica e di tutte quelle tecniche non farmacologiche che aiutano i bambini a guarire giocando. La stessa sensibilità che ha favorito la nascita e lo sviluppo dell’Ospedale Del Ponte, uno dei pochi ospedali materno infantili in Italia, fortemente voluto e sostenuto dal territorio.

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Pubblicato il 19 Novembre 2022
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