#iolochiedo: Amnesty ospite allo Stein di Gavirate ricorda il valore del consenso per fermare la violenza alle donne
Doppio appuntamento all'Istituto di Gavirate e allo scientifico Ferraris di Varese dove erano ospiti la senatrice Versace e Joe Squillo del Wall of Dolls
Il diritto a non subire, a scegliere per sé, veder rispettata la propria volontà. È l’obiettivo della campagna di sensibilizzazione #iolochiedo che Amnesty international ha proposto questa mattina all’istituto superiore Stein di Gavirate in vista del 25 novembre Giornata contro la violenza alle donne.
Nel corso di una conferenza che ha visto tre classi del percorso socio sanitario in presenza e gli altri studenti collegati dalle classi, i tre esponenti dell’associazione che si batte per il rispetto dei diritti universali dell’uomo hanno parlato del valore del consenso, prestato con volontà, senza costrizioni e pressioni esterne, siano genitori parenti amici o estranei, in modo lucido e consapevole.
Se una persona esprime il proprio consenso ad un rapporto intimo non c’è violenza, se non lo esprime ciò dovrebbe costituire reato.
Purtroppo, in Italia, in caso di giudizio, se la vittima non ha detto né «sì», né «no», viene dato per acquisito che fosse consenziente.
Per due ore i tre attivisti hanno raccontato cosa sia il consenso, a quale età un individuo ha diritto a scegliere per sé: « ogni volta che sentiamo ingiusta e sbagliata la scelta che altri ci impongono, a qualsiasi età» hanno spiegato: « nella vita come nello sport, nella quotidianità delle esperienze personali».
La cultura della violenza: pensare che
Si può insistere per ottenere il consenso
Se non si dice “no” si può continuare
Si può ignorare il linguaggio non verbale
Non opporre resistenza significa consenso
Una gonna corta o un vestito sexy può dimostrare consenso
Un discorso complesso affrontato con esempi conosciuti, storie della quotidianità narrate dai giornali ( come il recente caso delle accuse di “body shaming” tra le farfalle azzurre), ma anche esperienze personali di giovani che si affacciano alla vita con una socialità che va creandosi in modo reale e virtuale.
Il tema della prevaricazione subita è stata affrontata analizzando situazione estreme di violenza ma anche storie meno drammatiche e più subdole, in ambito famigliare o del gruppo di appartenenza. Il senso di sottomissione e quello contrario di prevaricazione poggiano su situazioni ancestrali e istintive, spesso subliminali e che hanno a che fare con il soddisfacimento del potere. Un legame da scardinare potenziando, appunto, il valore dell’autodeterminazione.
La raccomandazione degli esponenti di Amnesty ai ragazzi è stata quella di valorizzare la consapevolezza ma anche, data la loro formazione, di sviluppare una sensibilità empatica verso la sofferenza altrui, per essere pronti a tendere la mano a chi è in difficoltà, meglio se in modo preventivo.
Il racconto ha spaziato dall’uso dei social al fenomeno dello stalking, che può essere ritrovato nell’insistenza di chi esagera anche in modo virtuale, sino ai comportamenti di bullismo che violano il concetto di integrità psicofisica: « Voi siete giovani in formazione. Fino ai 21 anni percorrete un cammino non solo culturale ma anche fisico di maturazione per arrivare a determinare la vostra personalità ma anche la persona. Ogni atto perpetrato contro il vostro fisico o la vostra personalità danneggia a livello anatomico le sinapsi. Dovete essere consapevoli e saper di poter rifiutare ciò che non volete o vi mette a disagio».
Di violenza contro le donne si è parlato anche al liceo Ferraris di Varese. Ospiti la senatrice Giusy Versace e Jo Squillo del “Wall of Dolls”. Tre classi in presenza e tre due collegate dalle proprie aule hanno ascoltato storie di violenza con l’invito a saper guardare oltre le apparenze per strappare il velo dell’omertà o dell’indifferenza che, a volte, ci fa voltare dall’altra parte. Giusy Versace ha sottolineato l’importanza di chiedere aiuto mentre Joe Squillo ha ricordato il suo lungo impegno per scardinare i pregiudizi sociali.
Presente all’inbcontro il diettore dell’Ufficio scolastico territoriale Giuseppe Carcano accolto dal dirigente Marco Zago.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
PaoloFilterfree su "La sanità pubblica è a rischio privatizzazione": la raccolta firme on line contro il taglio delle tariffe
elenera su La patente a 18 anni? "Non è più uno status symbol"
Felice su La patente a 18 anni? "Non è più uno status symbol"
Alessandra Toni su "La sanità pubblica è a rischio privatizzazione": la raccolta firme on line contro il taglio delle tariffe
lenny54 su "La sanità pubblica è a rischio privatizzazione": la raccolta firme on line contro il taglio delle tariffe
Valeria Vernon su MV Agusta la situazione è critica: il sindacato dice no ai licenziamenti collettivi
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.