Lotta allo spaccio in Valcuvia, i carabinieri chiedono l’aiuto dei cittadini: “Segnalate sempre”

È la ricetta che ha funzionato nell'ultima operazione scattata fra Arcumeggia e Vergobbio quando cacciatori e cittadini hanno trovato i bivacchi e avvisato le autorità

Generico 14 Nov 2022

«L’operazione condotta lunedì pomeriggio è il risultato di una profonda conoscenza del territorio, professionalità dei carabinieri e stretta collaborazione con la cittadinanza che ha provveduto a segnalare tempestivamente la presenza degli spacciatori. Per questo motivo i carabinieri invitano nuovamente i cittadini a fornire la massima collaborazione, segnalando sempre alla Centrale Operativa della Compagnia di Luino ogni situazione ritenuta sospetta».

Le parole sono quelle usate dal comando provinciale dell’Arma e arrivano alla fine di un blitz importante e che ha dato i suoi frutti assicurando alla giustizia tre soggetti accusati di spacciare droga nelle montagne della Valcuvia in posti dove mai ti saresti aspettato – fino a pochi anni fa – di trovarti davanti spacciatori: Arcumeggia, Vergobbio, persino la meta di sfacchinate in bici come Cuvignone o la “microscopica“ Duno.

Luoghi facili per nascondersi e uscire sulla strada dopo il contatto col cliente via telegram: «Portami 50 al segno», e arrivano 50 euro in cocaina vicino alla pennellata di rosso disegnata su un sasso o in un anonimo guardrail lungo i tornanti.

Ma sono luoghi anche dove la presenza di persone viene notata e segnalata: per questo gli spacciatori stanno rintanati nei boschi, e in tenda, e l’unico movimento è quello degli acquirenti che si muovono di certo non in bici, ma in auto.

Lo schema è esattamente uguale a quello che ha permesso la cattura dei tre marocchini nella giornata di lunedì da parte dei carabinieri della compagnia di Luino entrati in azione non senza rischi (un carabinieri è rimasto ferito) per la reazione di uno dei tre, l’unico regolare in Italia e l’unico che aveva forse qualcosa da perdere con l’arresto.

L’operazione di servizio ed i brillanti risultati conseguiti, oltre ad evidenziare l’attenzione e l’impegno dei carabinieri di Luino, confermano la gravità della problematica e la necessità di non
abbassare il livello di attenzione.

Dall’analisi delle numerose attività investigative emerge soprattutto, che ogni luogo di spaccio in area boschiva, non appena smantellato dai carabinieri, «viene spesso rioccupato da un altro gruppo di malviventi, composto da clandestini stranieri quasi sempre di nazionalità marocchina», affermano i carabinieri.

Ma, c’è da aggiungere, se il controllo del territorio viene esercitato da una parte dei cittadini che non vogliono lo spaccio, altri, che invece consumano droga, si prestano addirittura a favorire la presenza dei pusher sul territorio con piccoli grandi favori che vanno dal passaggio in auto al panino o alla birra portata fin dentro ai giacigli per consentire il minimo vitale a chi gli procura la dose. Anche per questo gli stessi spacciatori avevano trovato l’escamotage di mettere qualche “regalino“ nelle confezioni di droga: cocaina e un pizzico di eroina, quest’ultima che serve a stemperare l’ebbrezza alla fine della serata.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 16 Novembre 2022
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