Pagò il regalo di matrimonio coi soldi dei clienti, 4 anni per l’impiegata delle poste di Castellanza

I fatti risalgono al 2019 quando la donna incassò uno dei 10 buoni fruttiferi che una coppia aveva chiesto di reinvestire e lo usò, in gran parte, per fare un regalo di matrimonio

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Nel 2019 incassò un buono postale fruttifero che apparteneva ad una coppia di castellanzesi e lo usò per fare il regalo di matrimonio ad una coppia di parenti. Per 1320 euro una ex-impiegata dell’ufficio postale di Castellanza è stata condannata per il reato di peculato a 4 anni di reclusione (con interdizione perpetua dai pubblici uffici, pagamento delle spese processuali e 1720 euro di risarcimento, ndr) in primo grado dal collegio giudicante del Tribunale di Busto Arsizio presieduto da Nicoletta Guerrero.

La sentenza è arrivata nei giorni scorsi al termine del processo dibattimentale nel quale è emersa la vicenda nei particolari. La coppia si recò presso l’ufficio postale il 19 settembre del 2019 con l’intento di reinvestire 10 buoni fruttiferi postali risalenti al 1998 e del valore di 1.000.000 di lire ciascuno ma al termine delle operazioni ne risultarono solo nove. I due, convinti di averne portati dieci, si lamentarono con la dipendente che tuttavia negava l’esistenza del decimo e poi con il direttore che verificò la riscossione del buono mancante a nome di uno dei due. Dalle immagini di videosorveglianza, però, non si vedeva lo scambio di denaro.

Dalla successiva querela scaturirono le indagini dei Carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore Nadia Calcaterra, che si indirizzarono subito verso la presunta impiegata infedele e dall’estratto conto del suo conto postale emerse che proprio quel giorno l’impiegata fece tre versamenti sul conto del figlio 1350 euro e da quel conto verso altre tre persone da 900 euro, 340 e 45 euro. Quello più corposo era indirizzato alla moglie del cugino col quale si era da poco sposata.

I giudici non hanno creduto alla versione fornita dall’imputata, difesa dagli avvocati Antonino Santangelo e Diego Soddu, che aveva fatto risalire quella cifra a dei lavoretti in nero che lei e il fratello solevano fare ad amici e parenti senza, però, meglio specificare di che tipo e a favore di chi.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 15 Novembre 2022
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