In Valcuvia il “pacco regalo“ del pusher: coca ed eroina assieme, tre in manette a Casalzuigno

Dopo i bivacchi trovati dai cacciatori lo scorso weekend, eco il giro di vite dei carabinieri: uno dei tre pusher reagisce contro i militari. Scattano le manette: “Siamo senza lavoro, viviamo nella foresta"

Spaccio nei boschi, smantellati tre bivacchi tra Casalzuigno, Arcumeggia e Cuveglio

Una sorta di “pacco regalo“ dei pusher composto da confezioni già pronte per la serata, e il relativo fine serata: la coca per sballare e l’eroina per calmarsi, tutto pronto per essere venduto ma trovato dai carabinieri nelle tasche di tre cittadini marocchini, due irregolari e uno no di 29, 33 e 21 anni finiti in manette lunedì dopo gli appostamenti dei militari del nucleo operativo e radiomobile di Luino che sono entrati in azione in Valcuvia per l’ennesimo blitz. Questa mattina, martedì, la convalida dell’arresto avvenuto in flagranza di reato dopo aver pizzicato alcuni consumatori abituali nella zona e avere, i militari, ricostruito sommariamente gli spostamenti dei pusher, finiti così in manette.

Lavoro non facile dal momento che uno dei tre ha tentato una reazione e ha colpito un carabiniere, fatto che aggrava la situazione della contestazione di resistenza a publico ufficiale.

La zona di operazioni è quella fra Casalzuigno e Arcumeggia, il paese dipinto che ospita qualche residente in un dedalo di piccole vie di paese. Nei boschi che circondano il bosco, però, avverrebbero scambi proibiti di sostanze, tutte sequestrate dai militari, compresi i «pacchetti regalo» comprensivi di cocaina e qualche «mezzo punto» di eroina a seconda dell’entità degli acquisti.

La convalida dell’arresto è avvenuta dinanzi al giudice monocratico Andrea Crema e alla pm Monica Crespi che hanno disposto la misura di custodia cautelare in carcere in attesa del giudizio previsto per il 6 dicembre (difensori studio Cunati e Morandi, e Marco Natola).

Il recente arresto nei boschi di Casalzuigno potrebbe dunque rappresentare la risposta alla piaga dello spaccio nei boschi imposta dall’Arma che cerca di monitorare e intervenire in accordo fra le istituzioni presenti sul territorio. Solo lo scorso fine settimana alcuni cacciatori (che hanno oggi incassato il plauso dell’onoreovole Andrea Pellicini) come si ricorderà trovarono e distrussero alcune postazioni di spaccio proprio in quei boschi: tendaggi, coperte, viveri: esattamente quello che serve per passare le notti all’addiaccio nelle sere in cui il termometro si avvicina allo zero e probabilmente giacigli impiegati dai tre sospettati finiti dietro le sbarre e che durante l’udienza di convalida hanno spiegato al giudice di essere nullatenenti, senza fissa dimora e di vivere nei boschi, peraltro già nei mesi scorsi al centro di lotte per il controllo del territorio sfociate in minacce, sparatorie, ferimenti e torture.

Tutto all’ombra di una natura meravigliosa ma capace però di fungere da casa per chi vende droga e negozio a cielo aperto per i tanti che comprano.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

Un giornale è come un amico, non sempre sei tu a sceglierlo ma una volta che c’è ti sarà fedele. Ogni giorno leali verso le idee di tutti, sostenete il nostro lavoro.

Pubblicato il 15 Novembre 2022
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.