Acquistare equo e solidale può cambiare il mondo, parola di “Garabombo”

Il circuito Garabombo, associato a Confcooperative Insubria, conta otto botteghe in provincia di Como: "I nostri prodotti devono rispettare precisi criteri di sostenibilità, ambientali, sociali ed economici. Al centro c'è sempre la dignità dell'uomo"

Economia varie

L’hanno chiamata “Garabombo” come il comunero che anima le narrazioni dello scrittore e poeta peruviano Manuel Scorza, in Italia pubblicato da Feltrinelli. È una cooperativa, associata a Confcooperative Insubria, composta da 8 botteghe del commercio equo e solidale presenti e attive nella provincia di Como.
Il riferimento all’eroe di Scorza, un uomo che diventa invisibile quando presenta reclami all’autorità costituita, non è casuale. Il commercio equo nasce proprio per combattere le ingiustizie sociali e le sperequazioni dei grandi produttori e delle multinazionali nei confronti dei piccoli contadini del sud del mondo che producono caffé, the, banane, cacao, miele e canna da zucchero. Riconoscere a quei prodotti un prezzo equo e giusto che consenta alle comunità locali di vivere dignitosamente e di progredire è l’obiettivo principale del commercio equo e solidale.
«Noi acquistiamo da varie centrali – spiega Gabriele Erba, uno dei fondatori della cooperativa e volontario – ma tutti i prodotti del nostro circuito devono rispettare precisi criteri di sostenibilità, ambientali, sociali ed economici. Tutti i prodotti alimentari sono biologici perché soprattutto nelle coltivazioni tradizionali, le popolazioni autoctone non usano per tradizione pesticidi, diserbanti e più in generale la chimica».

GIUSTO PREZZO E PROGRESSO

Il commercio equo è diffuso da molti anni in Europa, soprattutto nel nord del Vecchio Continente,  con varie declinazioni rispetto agli obiettivi di fondo. Il comun denominatore è l’eliminazione dello sfruttamento del lavoro delle popolazioni più povere e il riconoscimento di un giusto prezzo dei loro prodotti. 
«I piccoli produttori – continua Erba – si costituiscono in cooperativa e una parte del ricavato va alla comunità che a sua volta lo reinveste in opere e iniziative di utilità sociale, ovvero scuole, ospedali, dispensari e servizi che tutta la comunità può utilizzare».
Non si finanziano dunque progetti singoli, bensì solo progetti di comunità.

UN NOME UNA GARANZIA

Le otto botteghe che costituiscono Garabombo hanno nomi che in alcuni casi richiamano le popolazioni del Sud e Centro America, eroi nelle battaglie contro il latifondo e località con produzioni tipiche o anche i valori che sostengono: la bottega di Xapurì di Lentate sul Seveso, Garabombo di Como, Encuentro di Lurate Caccivio, Carovana del sale di Mariano Comense, Mondo equo di Guanzate, Roba dell’altro mondo di Lomazzo, ConSenso di Cesano Maderno, Il Ponte di Cantù. Negli ultimi anni il commercio equo e solidale ha ampliato la gamma con i prodotti che vengono fatti da cooperative sociali italiane o europee che hanno un’alta rilevanza etica e sociale. Come i prodotti alimentari di Libera, le produzioni realizzate nel carcere di Bollate dalla Banda biscotti, Borseggi e Artisti dentro, le marmellate ai frutti di bosco confezionate da una cooperativa bosniaca formata da donne appartenenti a diversi gruppi etnici.

I NUMERI DEL COMMERCIO EQUO

Secondo l’ultimo rapporto annuale stilato da Equo e garantito, organizzazione nazionale di rappresentanza delle organizzazioni di Commercio Equo e Solidale e membro di WFTO – World Fair Trade Organization (Organizzazione mondiale del Commercio Equo e Solidale), il 2021 ha visto coinvolti in questo tipo di commercio 28792 persone in qualità di soci e socie di organizzazioni, 3465 volontari e 492 lavoratori dipendenti. I ricavi sono stati pari a 61 milioni di euro, di cui l’83% è il ricavato dai prodotti di commercio equo e solidale mentre l’11% dalla vendita di prodotti di economia solidale.
«Garabombo dà lavoro a otto persone stipendiate – conclude Erba -. E poi c’è tutto il lavoro determinante dei volontari. Le vendite delle botteghe si concentrano soprattutto nel periodo natalizio con un’offerta di qualità fatta di cesti e composizioni di prodotti biologici, tra cui quello con frutti esotici. E poi cioccolata, caffè, tisane, the e tanti altri prodotti.  Ma ciò che conta sono i valori di questa attività che si trasmettono di generazione in generazione. Un insieme di principi per riscoprire un mondo che abbia al centro la dignità dell’uomo, la giustizia economica e sociale e la solidarietà nelle relazioni umane».

(nella foto il consiglio dell’associazione Xapurì di Lentate sul Seveso, una delle 8 cooperative che fanno parte di Garabombo. Gabriele Erba è il terzo da sinistra)

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Dicembre 2022
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