Dopo due anni di restauro la chiesa Cedrate riapre le sue porte

L'intervento sulla parrocchiale di San Giorgio ha tutelato l'edificio e consentirà risparmio energetico, ma è stato anche momento di conoscenza della storia della comunità

Cedrate generica

La parrocchiale di Cedrate ritrova la sua bellezza e la comunità riscopre la sua storia: riapre sabato 3 e domenica 4 dicembre la chiesa di San Giorgio, dopo due anni di lavori.

«I lavori sono sostanzialmente finiti, mancano alcuni dettagli, ma la chiesa torna agibile, dopo due anni in cui abbiamo celebrato in oratorio» racconta monsignor Riccardo Festa, prevosto della città e parroco della Comunità Pastorale San Cristoforo che comprende anche Cedrate.

«I parrocchiani hanno già avuto tre occasioni di visitarla, grazie alla guida degli architetti Matteo Scaltritti e Lorena Bauce». Domenica sarà poi anche l’occasione per vedere il crocefisso quattrocentesco restaurato da Daniela Morosi ed Ester Praderio, «un crocefisso molto espressivo e rilevante nella spiritualità della parrocchia».

L’inaugurazione ufficiale si terrà poi invece al 29 gennaio, alla presenza del vicario episcopale monsignor Giuseppe Vegezzi.

La chiesa di San Giorgio riscoperta

Come spesso accade il cantiere di restauro si rivela anche un cantiere della conoscenza, non solo per i professionisti coinvolti, ma anche per i membri delle comunità che si riconoscono in un monumento come una chiesa.
L’intervento curato dagli architetti Scaltritti e Bauce ha infatti consentito visite in diverse fasi, approfondendo la conoscenza dell’edificio e della storia della piccola comunità cedratese.

Esemplare il ritrovamento delle fondamenta della più antica chiesa cinquecentesca, compreso un tratto di pavimentazione esterna, che stava di fronte all’affresco della Madonna delle Rose: quasi una “fotografia” – rimasta sotto terra per secoli – del piccolo villaggio agricolo che era Cedrate.

 

Il restauro degli affreschi e i nuovi impianti

La fase successiva ha interessato invece le volte, poi nel secondo lotto si è completato l’intervento compreso «il restauro degli affreschi» spiega l’architetto Matteo Scaltritti. «All’ingresso a sinistra il battesimo del Giordano e a destra la decollazione del Battista, di fine Ottocento, e ai lati dell’altare maggiore Gesù che placa le acque e Santa Margherita Maria Alacoque. Non è stato interessato da restauro l’affresco della Madonna delle Rose, perché già oggetto di un precedente intervento».
Le opere di restauro sono state svolte dalla Gasparoli srl di Gallarate, le opere edili dall’impresa Introini, che ha sede proprio a Cedrate.

Gli scavi nel presbiterio, di cui si diceva prima, sono stati svolti per procedere alla creazione del nuovo pavimento, con riscaldamento radiale: più efficiente, così anche da consentire risparmi economici nella gestione. «È stato rinnovato anche l’impianto di illuminazione, rifatto il confessionale vicino all’affresco della Madonna delle Rose ed è stata realizzata la nuova rampa laterale per consentire l’accesso ai disabili motori. Sono accessibili anche i servizi igienici realizzati contestualmente».

Restano da completare i due altari laterali, nella parte più bassa, «a causa di un ritardo di fornitura di un marmo particolare che viene dalla bergamasca». Un “dettaglio” che comunque sarà completato in tempi brevi.

Un intervento sostenuto dalla comunità

L’intervento è uno degli impegni rilevanti della parrocchia nella custodia dei beni culturali, grazie al sostegno degli stessi parrocchiani: «Essendo un bene sottoposto a tutela, chi fa offerte tracciabili ha diritto alla detrazione fiscale: queste forme di contributo hanno portato entrate che ammontano a 62mila euro», ricorda ancora monsignor Riccardo Festa.
4166 euro vengono dai contribuiti del Comune per gli enti religiosi (contributi stabiliti da Legge regionale del 2005 e rivolti a tutte le confessioni riconosciute).

Altri undicimila euro sono venute da mercatini (con un vero gruppo dedicato che conta una trentina di donne), pranzi comunitari e altre offerte vincolate, come raccontato anche sull’informatore parrocchiale da un articolo a cura Alessandro Montresoro intitolato significativamente “Racconti di legame con la propria chiesa”

I contributi per restauro si aggiungono comunque ad altre offerte che sono invece impegnate dalla Comunità Pastorale per gli interventi caritativi, che sono particolarmente rilevanti in questa fase e condivisi da tutte le parrocchie della città (dalla “Casa di Sant’Eurosia” alla casa che ospita profughi ucraini a Madonna in Campagna) e che si aggiungono a quelli “ordinari” di assistenza a famiglie in difficoltà.

La festa per don Riccardo Miolo

La riapertura della parrocchiale sarà un momento comunitario significativo, associato anche alla festa (all’8 dicembre, con messa alle 11 e pranzo successivo) per i dieci anni di ordinazione di don Riccardo Miolo, originario della periferia Nord di Gallarate, oggi alla parrocchia Santi Michele e Rita a Milano, responsabile diocesano per la pastorale liturgica musicale) fa dieci anni di ordinazione, festeggiamo all’8 di dicembre alla messa delle 11 e con pranzo successivo.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 02 Dicembre 2022
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