Liste d’attesa, affollamento dei PS e carenza di medici: le priorità sanitarie di Regione Lombardia

L'assessore Bertolaso ha indicato le linee guida programmatiche per il 2023

conferenza stampa bertolaso linee programmatiche 2023

Allentare la pressione sui pronto soccorso, sopperire alla carenza della medicina territoriale, potenziare le visite ambulatoriali per tagliare le liste d’attesa. Sono tre degli obiettivi prioritari inseriti tra gli indirizzi di programmazione in campo sanitario dalla giunta Fontana per il 2023. 

CARENZA DEI MEDICI DI MEDICINA GENERALE

La grave carenza di medici di medicina generale potrebbe essere tamponata, in attesa che le università preparino nuovi dottori, con gli ambulatori temporanei diffusi affidati a medici che volontariamente mettono a disposizione delle ore per assistere chi è senza curante. La sede sarà nella casa di comunità e potrebbe coinvolgere anche medici in pensione che accettano di rimettersi in gioco. È la soluzione che si sta studiando, per esempio, a Castellanza dove e a gennaio andranno in pensione tre medici lasciando senza assistenza circa 5000 cittadini. Al momento il reclutamento procede a rilento ma si spera di poter mettere a sistema la soluzione nelle prossime settimane. 

Tra le misure per incentivare l’arrivo di medici anche un accordo con l’assessorato alla Casa per riservare alcuni alloggi a prezzi calmierati al personale medico e sanitario in arrivo nelle strutture lombarde. Una misura annunciata oggi e che andrà ulteriormente dettagliata.

CENTRALE MEDICA INTEGRATA

E mentre da una parte si studiano soluzioni per potenziare la medicina territoriale, è proprio ai curanti che fa riferimento un nuovo modello, sperimentato in alcuni territori lombardi, per alleviare la pressione sui pronto soccorso. Si tratta della Centrale Medica Integrata di Areu dove far convergere alcune chiamate da smistare alle USCA, le squadre di medici molto efficaci nei momenti critici delle ondate pandemiche. Le Usca andrebbero a casa del paziente per valutare l’effettiva necessità di cure ospedaliere: in questo modo si eliminerebbero accessi impropri favorendo il più possibile le cure al domicilio con il coinvolgimento del medico di base.

MEDICI VOLONTARI NEI PRONTO SOCCORSO

In favore del personale del PS, l’assessore Bertolaso ha ottenuto dei finanziamenti con cui remunerare medici di altre specialità che accettino di coprire turni di PS: «In questo modo, speriamo anche di disincentivare la fuga dei medici ospedalieri per incarichi a gettone con le cooperative. Quella dei gettonisti è una pratica che vogliamo ridurre fino a togliere completamente » ha assicurato Bertolaso che ha annunciato una retribuzione di 100 euro ai medici ogni ora volontaria di PS mentre gli incentivi al personale del comparto faranno parte di una trattativa con i sindacati: « Un’altra leva – ha spiegato Bertolaso – è la gestione dei pazienti ospedalizzati e in particolare i letti subacuti, che vogliamo potenziare. Nell’ottica dei vasi comunicanti, se ci sono posti letto liberi nei reparti, si accorciano i tempi di permanenza nei pronto soccorso». Il punto di forza sarà la comunicazione tra ospedali per costituire una rete per la presa in carico. 

I CARE GIVER AMMESSI IN PRONTO SOCCORSO PER OVER65 ALLETTATI O IN BARELLA

Sul fronte dell’accoglienza, invece, l’assessore Bertolaso ha annunciato che gli over65enni allettati o barellati potranno essere assistiti per tutta la durata della permanenza in PS dal proprio care giver: « Stiamo cercando di umanizzare sempre di più le cure –  ha spiegato Giovanni Pavesi Direttore Generale della DG Welfare di Regione Lombardia –  aspetto su cui oggi dobbiamo recuperare».  

RIDUZIONE DELLE LISTE D’ATTESA

Infine, Regione Lombardia proseguirà nell’opera di recupero delle liste d’attesa: «Il nostro primo obiettivo – ha detto l’assessore Guido Bertolaso – è stato intervenire sulla lista di oltre 65.000 persone con appuntamento fuori soglia, persone quindi che hanno diritto a una visita specialistica ma hanno trovato disponibilità soltanto a distanza di parecchi mesi. Abbiamo previsto una serie di azioni finalizzate a migliorare la situazione, a cominciare da un’attività di recall dei cittadini. In soli 15 giorni ne abbiamo ricontattati 17.000 per anticipare l’appuntamento nella stessa struttura dove avevano prenotato». Giorni fa avevamo dato notizia di pazienti richiamati in attesa dal 2015 per una visita chirurgica o per la tiroide all’ospedale di Varese. 

Tra gli obiettivi indicati dall’assessore anche quello di migliorare l’appopriatezza delle prescrizioni:  le visite di controllo potranno essere prenotate direttamente dal medico specialista o di medicina generale o a un CUP unico regionale che consentirà una migliore programmazione dell’offerta sanitaria ambulatoriale e un’attenzione specifica per i tempi di attesa delle prestazioni strumentali di diagnostica per immagini, quali ad esempio mammografie, TAC e risonanze magnetiche.

A gennaio, inoltre, a tutte le ATS sarà fornito un cruscotto di sorveglianza e monitoraggio per la verifica dei tempi d’attesa, esposizione delle agende e prenotabilità dalla rete regionale di prenotazione.

di
Pubblicato il 28 Dicembre 2022
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.