Sulle tracce dei maestri caronesi, i costruttori amati da Branda Castiglioni che affidò loro la Collegiata
Ultima tappa delle visite organizzate dal Parco della Valle del Lanza, tra le opere realizzate dai costruttori ticinesi, scelti dal Cardinale Branda Castiglioni per realizzare la collegiata
Si è svolto domenica l’ultimo appuntamento di “Storie di pietre e di uomini”, la serie di visite guidate organizzate per festeggiare il ventennale del Parco, con l’obiettivo di sottolineare come il patrimonio geologico presente lungo tutto il percorso del torrente Lanza rappresenti un forte elemento identitario dell’intera area circostante, dalle sorgenti sulle pendici del Monte San Giorgio in Canton Ticino, dove il torrente e la sua storia nascono, fino al Comune di Castiglione Olona, ove la pietra che così fortemente caratterizza la valle, trova al sua maggiore espressione artistica.
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Ed è proprio negli edifici monumentali realizzati per volere del cardinale Branda Castiglioni che la pietra delle cave di Molera e i marmi di Arzo fanno esplodere tutta la qualità dei maestri caronesi, costruttori e scultori che proprio dal piccolo centro della Valle Olona si costruirono una fama che li porterà in giro per tutta Italia a realizzare opere di una certa importanza.
Qui Elena Castiglioni, guida di Archeologistics, ha accompagnato il gruppi di una trentina di visitatori nella chiesa del Santissimo Corpo di Cristo, detta anche di Villa, e nel complesso della Collegiata con la chiesa quattrocentesca e il vicino battistero, affrescati da Masolino da Panicale e dai suoi allievi.
L’attenzione della guida, però, si è concentrata in modo approfondito sull’uso della pietra delle cave della valle del Lanza. Quello che è emerso è che i maestri caronesi (perchè provenienti da Carona, in Canton Ticino) non erano solo degli esecutori o dei semplici costruttori edili ma erano veri e propri artisti che lavoravano la pietra con grande maestria.
Fu proprio a Castiglione Olona che misero in mostra tutte le loro abilità come nel caso delle due statue giganti dei santi Cristoforo e Antonio che fanno buona guardia all’ingresso della chiesa di Villa. All’interno della chiesa è presente anche una balaustra in marmo proveniente dalle cave di Arzo, in Ticino.
Grazie a queste opere e alla realizzazione della chiesa dedicata ai santi Maria, Stefano e Lorenzo (la bellissima collegiata che quest’anno ha compiuto 600 anni) il loro nome superò i confini del Varesotto e qualche tempo dopo i Solari, una delle famiglie che componevano le maestranze dei maestri caronesi, realizzeranno Santa Maria delle Grazie a Milano.
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