Anche Legambiente dice “No” all’impianto idroelettrico sul Colmegnino

Una comunicazione alla Provincia spiega i motivi della posizione: “Non basta che un progetto generi energie rinnovabili per essere definito di pubblico interesse”

Generico 16 Jan 2023

Meglio non toccare l’ambiente per evitare di mettere le mani negli equilibri delicati dei corsi d’acqua minori, ma nei casi in cui questo divenisse necessario si deve operare un bilanciamento fra sacrifici e benefici per il territorio: «I sacrifici che vengono chiesti al territorio, ad esempio, ma non esaustivamente, in relazione agli aspetti paesaggistici o naturalistici, debbono essere più che ampiamente compensati dall’intervento che richiede detto sacrificio». Parola di Legambiente. E l’impianto per creare energia elettrica sul Colmegnino, torrente che parete da Dumenza e si getta nel Lago Maggiore dopo un percorso di pochi chilometri è secondo gli ambientalisti un progetto troppo sbilanciato sui costi per l’ecosistema a fronte di scarsi vantaggi per la collettività con una produzione di energia elettrica troppo bassa se raffrontata coi rischi per fauna e flora. In una parola: la biodiversità. È la tesi di Legambiente che si oppone al progetto di cui si parla da mesi in relazione alla realizzazione di una centrale idroelettrica sul tornente Colmegnino.

Una posizione che Legambiente (dopo i “no“ del Comune di Dumenza e delle considerazioni parimenti negative dei pescatori Alto Verbano con tanto di raccolta firme on line) ha messo nero su bianco in una comunicazione che Varesenews ha avuto la possibilità di leggere, missiva inviata a Villa Recalcati, sede della Provincia di Varese in vista della prossima conferenza di servizi sul progetto che dovrà riunire per il rilascio del Provvedimento Autorizzatorio Unico (PAU) per l’approvazione del progetto riguardante la realizzazione di un nuovo impianto.

Il progetto caldeggiato dalla Società Idroelettrica Valle dei Mulini S.r.l. consiste nella realizzazione di un impianto idroelettrico ad acqua fluente (portata media 61,15 l/s e portata massima 160 l/s) ad alto salto (276,72 m) avrà una potenza nominale di 165,9 kW. Dunque «anche qualora la notevole mole di opere venisse a garantire un flusso costante di approvvigionamento idrico, cosa totalmente da dimostrare alla luce delle costanti trasformazioni nei fenomeni di precipitazione, come scientificamente rilevato, la produzione energetica stimata si palesa oggettivamente troppo esigua per giustificare la depauperazione di un ambiente più che pregevole, nonché la spesa di fondi pubblici, auspicabilmente impiegabili in maniera più nobile ed efficace», scrivono dal coordinamento dei circoli Legambiente, affinché «si pongano in essere modalità di valutazione basate su criteri d’analisi che tengano in considerazione l’oggettivo interesse collettivo che, nel progetto di cui alla presente, non apparirebbe sussistere neppure qualora fosse possibile scorporare l’aspetto economico da quello ambientale, lusso questo che l’epoca attuale non può più concedersi».

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 17 Gennaio 2023
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