Elezioni regionali, Astuti (Pd): “Rimetteremo al centro la salute dei lombardi non il profitto”

Intervista a Samuele Astuti, consigliere uscente e candidato capolista alle elezioni regionali con Partito Democratico a sostegno di Pierfrancesco Majorino

samuele astuti

Astuti, secondo il sondaggio commissionato dal nostro giornale la partita per le regionali in provincia di Varese sorride al vostro sfidante Attilio Fontana. Che impressione vi hanno fatto quei numeri?

Come tutti i sondaggi vanno tenuti in considerazione e presi come spunto per lavorare meglio. Noi ci concentriamo su quel che il sondaggio ci dice: ovvero che c’è ancora un grande lavoro da fare nei prossimi 20 giorni per raccontare la nostra idea di Lombardia. Faccio anche presente che si tratta di un sondaggio provinciale, ci sono sondaggi a livello regionale che ci dicono che la partita è aperta.

Il Partito Democratico sembra tenere il consenso ottenuto alle ultime regionali, il resto del quadro politico invece è cambiato

Intanto quel sondaggio ci dice che il Pd è il secondo partito in provincia, chi crolla, invece, è la Lega. Il suo consenso in provincia di Varese è bassissimo e teniamo presente che si tratta del partito a cui fa riferimento il candidato presidente. Chi comanderà nel centrodestra sarà sicuramente Fratelli d’Italia e staremo a vedere cosa succede in quel campo. Mi pare anche che il progetto politico di Letizia Moratti non sia decollato e tra l’altro che sia un progetto politico che guarda più a destra che a sinistra. Questa è la prima volta che il centrodestra si presenta disarticolato e noi continueremo a presentarci come la vera alternativa.

Le anticipo che il sondaggio parlerà anche delle priorità identificate dagli elettori per la regione Lombardia. Al primo posto 7 intervistati su 10 hanno messo la necessità di intervenire sulla sanità, tema del quale lei si è occupato negli ultimi cinque anni

Il tema sanitario rimane il tema di gran lunga più sentito ed è su questo che noi ci concentriamo: la nostra proposta è alternativa a quella del centro destra e a quello che abbiamo visto in questi anni. Noi ci opponiamo alla politica che negli anni ha ospedalizzato la salute e ha sempre anteposto la concorrenza, tra pubblico e privato, alla programmazione, mettendo in secondo piano la salute dei cittadini. La nostra proposta si articola su tre punti: costruire un vero piano di investimenti sulla sanità pubblica; potenziare la medicina territoriale, investendo realmente nelle Case di Comunità; valorizzare tutto il personale sanitario, sia da un punto di vista economico, che professionale. Ecco, Regione Lombardia deve tornare ad essere il luogo in cui si decide e si gestisce la sanità, tutelando la salute di tutti.

Si tratta di un tema che secondo il nostro sondaggio risulta essere molto sentito anche dai giovani, categoria che fa meno ricorso all’assistenza sanitaria. La stupisce?

No non mi stupisce. Faccio presente che il tema della carenza di medici di medicina generale investe tutti, dai più giovani ai loro nonni. Inoltre anche i giovani hanno genitori, amici e nonni che fanno sempre più fatica a trovare assistenza. Credo che ci sia anche una componente che riguarda l’attenzione per la salute mentale. Sono tantissimi i giovani che hanno avuto bisogno di un supporto e che quindi sono attenti a questi temi.
Giusto far notare, comunque, che tutto questo nasce dai disastri che ha fatto il centrodestra nella gestione della sanità lombarda. La nostra sfida è quella di riuscire a far capire che un’alternativa è possibile, è possibile rimettere al centro la salute dei lombardi e non soltanto il profitto.

Tra le preoccupazioni dei varesini c’è anche quella del lavoro. Cosa fa e cosa potrebbe fare Regione Lombardia su questo versante?

Sul tema del lavoro c’è un’importantissima competenza regionale ma purtroppo noi siamo l’unica regione d’Italia che ha abdicato a questa funzione. Il centrodestra continua a parlare di autonomia e su una cosa così importante ha invece passato alla responsabilità alle province e ai centri per l’impiego. Noi siamo per riprendere quella funzione a livello regionale perché una gestione così frammentata delle politiche attive del lavoro lascia spazi giganteschi di manovra agli operatori privati. Specifico, bene che ci siano anche i privati ma abbiamo soprattutto bisogno che ci sia anche la presenza del pubblico e, ad oggi, così come è strutturato il servizio non rende un servizio veramente efficiente.

Subito dopo, sempre nel nostro sondaggio, emerge la preoccupazione per il caro energia. Ci sono margini di intervento regionali?

Ogni qual volta abbiamo posto in consiglio regionale il tema la risposta del centrodestra è stata che si tratta di una competenza nazionale. Sappiamo che è così ma una regione come la Lombardia, regione che deve tornare ad essere uno dei motori d’Europa, invece ha bisogno di far sentire la sua voce con proposte concrete che aiutino le famiglie e aziende anche su questo tema. Tra le cose che abbiamo proposto in questi mesi c’è l’utilizzo dei profitti che arrivano dalle concessioni sulle centrali idroelettriche per creare un fondo che aiuti aziende e famiglie maggiormente in difficoltà. Un’altro progetto nel quale crediamo tantissimo è quello delle comunità energetiche. Su questo ho già organizzato in provincia di Varese dei momenti di incontri con gli amministratori locali proprio per discuterne.

Come va la sua campagna elettorale?

La campagna elettorale sta andando bene e continua in tre modi. Tantissimi incontri con le persone, nei mercati e nei luoghi pubblici dove arrivano molte idee dall’ascolto dei nostri elettori. Ci sono poi diverse realtà che mi hanno chiesto di incontrarci per entrare nei dettagli del programma su lavoro, sanità, trasporti. Continuano infine i dibattiti e i confronti con le altre forze politiche. Ripeto, faremo capire che noi siamo l’alternativa a quello che abbiamo visto in questi in Regione e intendiamo rimettere le persone al centro.

Tomaso Bassani
tomaso.bassani@varesenews.it

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Pubblicato il 24 Gennaio 2023
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