“Grazie ai medici che hanno salvato il braccio di nostro figlio. È stato un miracolo”

(immagine di repertorio)
«Un miracolo. Il braccio salvato è un regalo che speravamo di poter ricevere». Sono ancora sopraffatti dall’emozione i genitori del giovane ventinovenne che, a causa di un incidente motociclistico, aveva riportato la lacerazione di un arto superiore.
Trasportato in codice rosso all’ospedale di Varese, le condizioni apparivano molto critiche. Oggi, una volta superata la fase più complessa dell’intervento di ricostruzione dell’arto, i genitori vogliono dire grazie a chi ha salvato il loro figlio. Le condizioni del giovane apparivano disperate ma, ricorda il padre: «la determinazione di quei medici così giovani ma così sicuri ci aveva dato speranza».

Una speranza che piano piano, dopo sei lunghe ore d’intervento, è diventata realtà anche se il cammino è ancora lungo. Oggi il giovane è uscito dalla terapia intensiva, parla ma non ricorda molto di quegli attimi drammatici, tutti custoditi nella memoria di due genitori che hanno vissuto un miracolo: « La sanità italiana magari può avere dei difetti. Nel nostro caso è stata eccelsa. E quando si vedono questi esempi , è doveroso ringraziare chi si impegna ogni giorno per salvare la vita delle persone».

Il cammino è ancora lungo. Ma camminare insieme dà speranza