Grazie ai volontari del 118: un esercito che assicura i soccorsi nell’emergenza

La rete dell'emergenza urgenza poggia su enti esterni che garantiscono i mezzi di base, come le ambulanze, e personale volontario preparato e capace. Nell'aula magna dell'Insubria il grazie della Lombardia

ringraziamento ai volontari del soccorso sanitario

L’aula magna del rettorato all’Università dell’Insubria di Varese si è colorata di giallo e di rosso. Alla presenza dell’assessore regionale Guido Bertolaso, del direttore generale di Areu Alberto Zoli, del presidente della Commissione sanità Emanuele Monti e del Prefetto di Varese Salvatore Pasquariello, la responsabile del 118 di Varese Sabina Campi ha radunato tutti i soccorritori volontari che fanno parte della rete dell’emergenza urgenza. 

Tutti in divisa rossa per Croce Rossa, Anpas , Croce Bianca , o gialla del Soccorso Alpino alla manifestazione voluta per dire grazie. Come ha spiegato il direttore Zoli, la rete del 118 poggia sui mezzi di base che sono tutti di enti esterni che possono contare su tanti volontari formati e preparati a gestire il soccorso. Circa 1800 persone per gestire il soccorso sulle 26 ambulanze che coprono il territorio. Nella rete sono compresi i 7 mezzi avanzati (4 automediche e tre infermieristiche) con il personale specializzato di Areu, medico o infermiere.

Dopo i saluti della responsabile Campi, del professor Carcano in rappresentanza dell’ateneo e del Prefetto Pasquariello, ha preso la parola il dottor Osvaldo Chiara responsabile del trauma center di Niguarda. Ha svolto una lezione a metà tra l’excursus storico e i protocolli di intervento.

ringraziamento ai volontari del soccorso sanitario

Il dottor Chiara ha parlato della prima volta che emerse l’esigenza, in Italia,  di un maggior coordinamento in occasione della strage di Bologna per poi arrivare ai Mondiali di calcio del ’92 quando venne avviata l’unificazione delle centrali di soccorso del 118.

Il dottore poi ha proseguito con alcune indicazioni operative, la definizione di gravità tra codici rossi, arancioni e gialli, nella casistica dei traumi : « Ogni 5 secondi nel mondo si registra una vittima per trauma. In Lombardia si contano all’anno circa 4000 eventi traumatici di cui il 25% mortale. A questi si aggiungono altri 400 casi in cui i soccorritori possono solo riscontrare il decesso. Sono per la gran parte uomini (65%) in seguito a incidenti stradali  62,6%, o domestici 17% mentre tra le donne c’è maggior equilibrio tra i primi e i secondi ( 46,8% e 40,2%.)».

In Lombardia si va verso la suddivisione della regione in aree di 4 aree per la gestione dei traumi. Varese si trova nel SIAT Nord Occidentale dell’Insubria e della Brianza ed è proprio al Circolo di Varese l’ospedale Hub dove trasportare i grandi traumi. A supporto come spoke ci sono il Sant’Anna di Como e quello di Legnano. 

Dopo una chiacchierata tra Zoli e l’assessore Bertolaso sulle novità in arrivo ( una delibera regionale che riconosce i costi della formazione in carico alla stessa Regione), la cerimonia si è conclusa con la premiazione di 4 soccorritori che sono riusciti, attraverso il loro racconto, a rappresentare il ruolo del volontario e la peculiarità del contributo dei volontari.
Alla richiesta di Areu di descrivere la loro esperienza, hanno risposto in 120: per la giuria non è stato semplice individuare i 4 elaborati: avrebbero dovuto essere tre, ma è stato impossibile non ammetterne uno in più.

Al momento della premiazione, la responsabile del 118 di Varese Sabina Campi ha messo l’attenzione su un termine che ricorre spesso in tutte le riflessioni giunte dai soccorritori: « La parola privilegio è ripetuta più volte nei vostri testi. Ed è vero: fare questo lavoro è un privilegio. Avere la possibilità di entrare nelle case e nell’intimità delle persone è un privilegio. Raccogliere le loro emozioni, le paure, il dolore, lo sconcerto, è un privilegio. È un lavoro bellissimo il nostro, se riusciamo a farlo mettendoci il cuore».

ringraziamento ai volontari del soccorso sanitario

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Pubblicato il 13 Gennaio 2023
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