Bizzozero come Arcumeggia: una via crucis d’artista per le vie del borgo varesino
L’idea di don Luigi Giudici, il prete artista che fu negli anni ’60 coadiutore della parrocchia di Bizzozero, scomparso pochi mesi fa, sta diventando una realtà proprio in suo nome grazie ai “ragazzi di don Luigi”
Una via Crucis all’aperto con sculture di terracotta, le cui diverse stazioni sarebbero dislocate in varie corti del centro storico di Bizzozero per realizzare un percorso d’arte sacra, così da rendere il rione di Varese un borgo d’arte, sul modello di Arcumeggia, e di fede.
L’idea di don Luigi Giudici, il prete artista che fu negli anni ’60 coadiutore della parrocchia di Bizzozero ed è scomparso pochi mesi fa (nel novembre 2022), sta diventando una realtà proprio in suo nome.
La proposta è stata annunciata in occasione della Festa di Bizzozero, avvenuta lo scorso dicembre come da tradizione al CircoloBizzozero, dai “Ragazzi di don Luigi”, gruppo di ex ragazzi “dell’oratorio” legato al suo coadiutore, tra cui c’è anche l’artista Marcello Morandini.
A raccontare come è nata questa idea è stata una loro delegazione: «Don Massimo Talamona, sacerdote bizzozerese a Roma, ha fatto un ritiro spirituale presso una comunità di religiose, le suore Serve di Maria Riparatrice a Santa Marinella, che gli hanno mostrato una via Crucis artistica costituita da una serie di sculture a bassorilievo in terracotta che loro custodivano – ha spiegato Pierangelo a nome dei “ragazzi di Don Luigi” – Le religiose gli hanno spiegato anche che non riuscivano a dare una degna collocazione a quell’opera ed erano costrette a conservarla in un deposito. Don Massimo ha raccontato a don Luigi Giudici questa storia, il quale ha subito lanciato l’idea di portare nel nostro rione questa preziosa galleria d’arte sacra. E qui siamo entrati in gioco noi».
La proposta è stata infatti raccolta da questo gruppo di bizzozeresi legato a don Luigi da sempre, e in particolare dall’epoca in cui, appunto, frequentavano l’oratorio: hanno deciso cosi di autotassarsi per poter fare un’offerta adeguata alle suore e ottenere in cambio la Via Crucis, che poi avrebbero a loro volta donato al Circolobizzozero, lo storico sodalizio bizzozerese fondato nel 1877, e incaricarli di installarle nel borgo.
Le suore hanno accettato l’offerta, e ora la via crucis di terracotta è conservata nel Circolo: «Per noi era diventato importante poter arrivare a mettere in opera e quindi riuscire a realizzare per le vie del paese questa rappresentazione in modo permanente – spiegano ancora “I ragazzi” – Un modo per poterla far diventare un percorso di fede per tutti quanti e soprattutto un percorso culturale e artistico nel borgo».
La Via Crucis è stata realizzata da Cesare Capezzuoli (1910-1980), originario di Staggia Senese, in provincia di Siena, che fu docente di storia dell’arte presso l’Università di Siena, ma anche – se non soprattutto – apprezzato scultore, come del resto il padre e suo maestro, Luigi.
Cesare, uomo di cultura, artista, e fervente cristiano, era particolarmente devoto alla Passione, e un’importante parte della sua produzione artistica è dedicata proprio alla rappresentazione della via Crucis. «Capezzuoli si dilettava insieme al padre a realizzare queste sculture: ne ha fatte anche per il Cardinal Siri – hanno proseguito a spiegare – Queste opere sono state viste anche da Vittorio Sgarbi, che aveva già espresso giudizi estremamente favorevoli e positivi su queste opere d’arte»
La colletta tra i “ragazzi di don Luigi“ ha già fatto moltissimo, ma è necessario però un ultimo sforzo che è destinato in realtà a coprire soprattutto le spese di installazione delle varie “tappe” della via Crucis nel borgo. Per coloro che desiderassero ulteriori informazioni, o contribuire a quest’opera, è possibile scrivere all’indirizzo circolobizzozero@gmail.com, fornendo il proprio nominativo ed un recapito telefonico, per poter poi essere ricontattati.
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