A Gallarate un ulivo ricorda Giovanni Palatucci, “eroe dei nostri tempi”

Martedì mattina la cerimonia di piantumazione a ricordo del poliziotto che si prodigò per salvare ebrei in fuga e fu poi deportato dai nazisti con l'accusa di cospirazione

gallarate generico

Anche a Gallarate, davanti al commissariato, un albero ricorda la figura di Giovanni Palatucci, funzionario di Polizia, reggente della Questura di Fiume arrestato dalle Ss, deportato a Dachau e qui morto nell’inverno del 1945.

La cerimonia si è svolta nella mattina di martedì 7 febbraio 2023, nei giardini di viale Milano, dove l’albero è stato piantato (a cura del Comune) poco lontano dal cippo che in via Ragazzi del ’99 ricorda un altro poliziotto, Vincenzo Di Puppo, assassinato a Gallarate durante una rapina.

La cerimonia si è svolta alla presenza del prefetto Salvatore Rosario Pasquariello, del questore Michele Morelli, del vicequestore Luigi Marsico, del sindaco Andrea Cassani accompagnato dal presidente del consiglio comunale Giuseppe De Bernardi Martignoni e dall’assessore Stefania Picchetti, dei vertici delle diverse Forze Armate, del sostituto procuratore Ciro Vittorio Caramore, della sezione gallaratese dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato, della Associazione Palatucci Onlus. Il questore di Varese Michele Morelli ha ricordato«un eroe dei nostri tempi che ha combattuto contro qualcosa molto più grande di lui», arrivando fino al sacrificio della vita.

gallarate generico

Giovanni Palatucci era irpino di origini, arrivò a Fiume (città di confine con il Regno di Jugoslavia) nel 1937, come addetto all’ufficio stranieri.

Nel 1943 – a differenza del resto d’Italia – la Venezia Giulia fu occupata direttamente dal Reich nazista, come Adriatische Küsteland, “Zona di operazioni Litorale Adriatico”: Palatucci all’inizio del 1944 divenne questore reggente, in una posizione complicata.
Il 13 settembre 1944 fu fu arrestato dalle SS, accusato di tramare contro il Reich, dopo che nel suo alloggio fu ritrovato “un piano relativo alla sistemazione di Fiume come città indipendente, tradotto in lingua inglese” (Fiume si trovava in quel momento schiacciata tra le armate jugoslave in avanzata e l’annessione tedesca). Con questa accusa fu portato in carcere a Trieste, di qui deportato il il 22 ottobre nel campo di concentramento di Dachau, internato con il numero 117826. E qui morì di stenti il 10 febbraio 1945.

Nel Dopoguerra emerse anche un ruolo di protezione verso gli ebrei della regione, fuggiti (anche prima del 1943) dai territori sotto controllo nazista, compresa la confinante Jugoslavia  attaccata nel 1941 da Italia e Germania e divisa in diverse zone d’occupazione (tedesca, italiana e dello stato-fantoccio guidato da Ante Pavelic). L’opera divenne particolarmente importante a favore degli ebrei dell’area croata, dove gli ustascia di Pavelic attuarono una durissima caccia agli ebrei, oltre che ai serbi e ad altre minoranze.

Ulivo donato dal signor Ambrogio Nicora (titolare di Nicora Garden), mentre l’amministrazione comunale si è fatta carico della targa in ricordo di Palatucci e delle operazioni di posa.

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 07 Febbraio 2023
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.