La class action degli abbonati alla palestra Olympus ha più di 250 aderenti. Ora l’incontro con l’avvocato
Dopo il mancato accordo con il Life, si ingrossano le fila degli sportivi che avevano sottoscritto un abbonamento. «Il gruppo è nato per trovare una soluzione per gli allenamenti ma ora stiamo valutando un'azione legale»
È sempre più strutturata la class action nata per iniziativa di un gruppo di abbonati a Olympus Avant rimasti, a fine 2022, senza la propria palestra di riferimento nonostante le quote già pagate per i prossimi mesi e, alcuni, addirittura per uno o due anni.
La vicenda è nota: Olympus ha chiuso i battenti a Varese (aveva sede all’interno del Centro Campus di via Pirandello) e avrebbe dovuto dare vita a un polo del fitness insieme al Life di via Sanvito ma il matrimonio tra le due realtà è naufragato ancora prima di essere celebrato ufficialmente. Gli ex utenti di Olympus, che nel mese di gennaio avevano iniziato a frequentare spazi e corsi del Life, dall’11 febbraio non possono più allenarsi in quel contesto per via della mancata alleanza tra le due palestre (salvo ovviamente sottoscrivere nuovi abbonamenti): per questa ragione un nutrito gruppo di sportivi si è organizzato per dare vita a una class action e si è attivato su più fronti.
«L’iniziativa è nata prima di tutto per esigenze “sportive”, ovvero per trovare una nuova palestra in grado di accoglierci così da mantenere intatto il gruppo di abbonati di Olympus, persone che da tanto tempo si ritrovavano ad allenarsi insieme e che avevano stretto legami di amicizia» spiega Ghassan Skaini, consulente di marketing e tra i primi ad animare la class action. «Al di là di questo primo scopo però, molte persone hanno giustamente iniziato a chiedere la possibilità di agire a livello legale per recuperare i soldi già spesi in abbonamenti; tessere che attualmente non possono essere utilizzate. Quindi abbiamo iniziato a organizzarci anche sotto questo aspetto».
Per questa ragione i promotori dell’azione collettiva hanno preso contatti con un avvocato di Milano che mercoledì 22 parteciperà a un incontro nel quale si parlerà della vicenda: la riunione sarà effettuata in modalità online, sarà gratuita e aperta solo alle persone che nel frattempo aderiranno alla class action. Fino a oggi il gruppo è composto da oltre 250 unità ma è naturalmente possibile aggiungersi compilando un modulo disponibile a QUESTO link.
Nel frattempo si sono intensificati i contatti tra i promotori della class action e le altre palestre fitness della zona: alcune, come la Robur et Fides, hanno già formalizzato una proposta con forti sconti per gli ex Olympus, altre (tra cui il Club12 di Induno, lo Smash3 di Gazzada) stanno studiando formule adeguate, anche in base alle esigenze degli sportivi (c’è chi predilige i corsi, chi vuole l’area spa, chi frequenta soprattutto la palestra pesi…). Il panorama è completato da alcuni abbonati che si sono spostati alla palestra Olympus di Gallarate dove gli abbonamenti varesini sono considerati validi e di altri che hanno accettato le proposte dello stesso Life anche se molti aspettano di capire se e come saranno rimborsati (le cifre in ballo, in certi casi, sono elevate) prima di iscriversi in una nuova struttura. «La speranza è quella di dare a tutti la possibilità di iscriversi con una convenzione – conclude Skaini – viste le vicissitudini che stiamo attraversando da quasi due mesi».
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