La Comunità energetica rinnovabile accende l’interesse dei bustocchi e di Malpensafiere

L'incontro preliminare per spiegare come aderire a questa nuova forma di condivisione dell'energia rinnovabile ha portato quasi un centinaio di persone ai Molini Marzoli

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Il progetto delle Comunità energetiche rinnovabili piace ai bustocchi che questo pomeriggio si sono presentati quasi in un centinaio per conoscere l’opportunità presentata dall’amministrazione comunale che punta a partecipare, insieme a cittadini e imprese, alla manifestazione d’interesse che Regione Lombardia ha aperto in vista di un bando per la realizzazione di nuovi impianti di produzione di energia rinnovabile (principalmente fotovoltaico).

La società We Project, partner scelto dal Comune di Busto Arsizio per impostare la nascita delle cosiddette Cer, ha spiegato le prossime fasi che per adesso hanno come data limite il 30 aprile, momento in cui si chiuderà la manifestazione d’interesse. Gli interessati, infatti, dovranno compilare il form presente sul sito https://bustoarsizio.comunitaenergeticarinnovabile.it/ e compilare il modulo di pre-adesione (che non è vincolante).

Cos’è una Cer? È una Comunità con personalità giuridica formata da più soggetti di diverso tipo come Enti Locali, Pubbliche Amministrazioni, Pmi (con meno di 250 addetti e fatturato fino a 50 ML) e privati cittadini. Questi soggetti si uniscono per la produzione, la condivisione e lo scambio virtuale di energia (spesso elettrica) prodotta attraverso impianti di energia da fonte rinnovabile. Si tratta quindi di un modello innovativo di tipo no profit per la produzione, la distribuzione e per il consumo di energia rinnovabile che ha come obiettivo quello di evitare lo spreco energetico attraverso la produzione e l’autoconsumo a km zero.

Sono sicuramente di diverso tipo, da quelli economici ed ambientali a quelli sociali. I vantaggi sociali sono generati dalla condivisione degli incentivi finanziari e dei profitti economici con la comunità energetica, nonché dalla riduzione di inquinanti per tutta l’area territoriale sulla quale insiste la Comunità Energetica Rinnovabile. Innesco di azioni collettive per rivitalizzare le comunità locali.

I vantaggi economici comprendono il sostegno alla crescita economica, tecnologica e occupazionale dei piccoli Comuni e borghi montani, spesso a rischio di spopolamento. Oltre alla riduzione dei costi sulle bollette energetiche per i soggetti che vi aderiscono, importanti sono anche gli incentivi per promuovere la transizione energetica, cumulabili con altri contributi, ad esempio, con il Superbonus 110%.

I vantaggi ambientali sono quelli più evidenti e sono la promozione dell’autonomia e indipendenza energetica a livello locale, riducendo la dipendenza dalla rete di trasmissione centrale grazie alla produzione a chilometro zero e autoconsumo in loco. La costruzione di un sistema energetico sostenibile e a basso impatto ecologico servirà ad alleggerire il carico sulle future generazioni. È auspicabile che, partendo dal modello di Comunità Energetica Rinnovabile, si riesca ad estendere il concetto di sostenibilità a 360°, portando la Comunità all’utilizzo di materiali biocompatibili e bio- sostenibili, al recupero delle acque piovane, alla gestione dei reflui e alla parziale autosufficienza alimentare.

La comunità energetica ha come area di riferimento le cabine elettriche primarie (a Busto Arsizio sono quattro) e i soggetti che fanno riferimento alla stessa possono far parte della stessa comunità. Da questa associazione si può entrare e uscire liberamente, senza che vi siano particolari condizioni. Ogni comunità energetica si forma come soggetto giuridico e stabilisce le proprie regole interne, compresa la distribuzione degli incentivi che durano 20 anni. Si può aderire come produttore e consumatore ma anche solo come consumatore.

All’incontro preliminare ha preso la parola anche Mauro Temeperelli di Camera di Commercio per annunciare l’adesione entusiastica di Malpensafiere a questa opportunità: «Abbiamo intenzione di ricoprire i tetti del polo fieristico di pannelli solari e abbiamo fatto fare una diagnosi energetica che ci ha permesso di ipotizzare una produzione di energia elettrica da 1,3 gigawatt all’anno a fronte di un fabbisogno della struttura di 0,6/0,7 gigawatt nelle condizioni attuali, ancora meno quando riammoderneremo gli impianti elettrici. Siamo felici che l’amministrazione comunale abbia avviato questo percorso al quale daremo il nostro contributo».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Febbraio 2023
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