“La Lombardia non offre servizi adeguati ai suoi cittadini”: Luca Carignola si candida per attuare il cambiamento

Il segretario del Partito Democratico a Varese ha deciso di scendere in campo per sostenere Pierfrancesco Majorino

Luca Carignola, 48 anni avvocato e segretario del Partito democratico di Varese, ha scelto di candidarsi alle prossime elezioni regionali a sostegno di Piefrancesco Majorino perchè “È tempo di cambiare”.

«La mia candidatura vuole dare un contributo per l’elezione di Piefrancesco Majorino come presidente della Regione Lombardia. Ce n’è assolutamente bisogno perché siamo convinti che questa regione, che è la locomotiva d’Italia e che vanta eccellenze in ogni campo perché è una terra straordinaria, non offra servizi adeguati ai cittadini: in campo sanitario, nei trasporti, nell’assegnazione delle case popolari. Sono argomenti importanti che riguardano la vita dei lombardi e sui cui, a mio modo di vedere, l’attuale presidente non può vantare alcun merito. Per questo è doveroso cambiare passo. Bisogna impostare le politiche in maniera completamente diversa, mettendo al centro veramente l’interesse del comune cittadino, in particolare di quelli più svantaggiati e non, invece, gli interessi dei grandi gruppi economici  e finanziari che, in questi anni,  hanno tratto grande giovamento dalle politiche di Fontana.

Queste sono le criticità. Come si cambia?

Il programma di Maiorino è molto preciso, dettagliato. Sono 73 pagine fitte di proposte che sono frutto dell’ascolto dei cittadini, delle categorie. È un programma molto ben costruito e prevede interventi su tantissimi temi, recuperando risorse laddove vediamo che ci sono sprechi. Faccio un esempio: le spese di rappresentanza di regione Lombardia. Sono assurde, enormi. Sono stati organizzati convegni impiegando centinaia di migliaia bei euro. Questa gestione non è più sopportabile a fronte di una situazione sociale, come quella della Lombardia, che non è esattamente esaltante. Tutti abbiamo visto a Natale le file chilometriche alle mense delle persone in difficoltà. Non ci possiamo più permettere questa gestione. Per far questo, però, dobbiamo ribaltare veramente la prospettiva, garantire una gestione più oculata e seria. Anzitutto dei bandi, perché noi, oggi, abbiamo un treno che non passerà molte altre volte, il treno del PNRR. Allora, se i bandi regionali non vengono fatti in maniera perfetta, non vengono gestiti con oculatezza, rischiamo di perdere risorse che non torneranno. Un esempio evidente sono le Olimpiadi Milano Cortina del 2026:  lo stesso Salvini ha ammesso che siamo in ritardo sulla realizzazione delle opere. Si impone davvero , una gestione più oculata dei cantieri e dell’impatto che questi avranno in un territorio così iperurbanizzato come quello lombardo. 

A proposito di urbanizzazione e di popolosità parliamo della provincia di Varese. Un territorio molto variegato, a più facce e a più velocità

Il Varesotto offre un perfetto spaccato delle criticità a cui accennavo. I servizi inadeguati: non passa giorno che non arrivi una segnalazione sulle criticità degli ospedali. Siamo un capoluogo di provincia, l’unico in Lombardia, che non è collegato alla stazione Centrale di Milano. I trasporti sono un tema delicatissimo: i dati dimostrano che c’è stata una flessione degli utenti di Trenord del 20% rispetto al periodo pre Covid. È evidente che il sistema non è efficiente e quindi, non essendo efficiente il sistema, meno persone non prendono il treno con due conseguenze: il peggioramento della qualità dell’ambiente e il peggioramento della qualità della vita. Il Varesotto, purtroppo, è nella regione più inquinata d’Europa:  dobbiamo togliere questo triste primato. 

Ma il Varesotto è anche un territorio complesso e a più facce, con criticità differenti. Di quali priorità ti farai carico se eletto?

Per quanto riguarda il nord della provincia, ma in realtà è un discorso che si può estendere ad altre parti della nostra regione, noi abbiamo un valore che è la bellezza del territorio, meta di turisti che arrivano da ogni parte del mondo.  Dobbiamo sfruttare maggiormente questa ricchezza, molto di più di quanto si è fatto in passato. Investire in bellezza, in turismo, in cultura permetterà di portare soldi che rientreranno in un circolo virtuoso economico che mira anche a una tutela ambientale vera per il benessere di tutti.
Quello della fragilità del territorio è un argomento molto importante. Lo abbiamo visto recentemente a Luino ma ci sono troppe criticità aperte ed è scandaloso che non ci sia un piano che abbia a cuore e che metta al centro il dissesto idrogeologico come male da scongiurare. Bisognerà assolutamente intervenire.

E allora cosa fare dell’aeroporto di Malpensa?

È stato e continua a essere una straordinaria occasione di crescita per il nostro territorio. Le previsioni di traffico fatte in passato, nel 1999 o nel 2011,  si sono, però,  rivelate sbagliate, perché sappiamo che non si sono avverate, in questi anni, anche a causa di alcuni eventi imprevedibili che hanno sconvolto i piani. È evidente che, per quando si tratta di investimenti importanti dal punto di vista economico, un occhio debba sempre essere legato a, lungo termine. Però non si deve neanche essere eccessivamente e disinvoltamente ottimisti sul futuro dello scalo. 

Mi lascia perplesso il masterplan che è stato approvato, con questi 44 ettari di territorio extrasedime aeroportuale. Secondo noi andrebbero meglio valutati attraverso tutte le procedure di valutazione di impatto ambientale, perché, se è vero che hanno ottenuto l’accordo di una parte di comuni del CUV, i comuni di seconda fascia e alcuni enti dell’Alto Milanese non l’hanno vista molto bene. Anche l’ente parco si è detto contrario. Quindi c’è bisogno di un ascolto del territorio, un ascolto che sia completo e non solamente parziale. Andrebbe rimesso in discussione questo ampliamento quantomeno rivalutato insieme ad altri enti locali.

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Pubblicato il 05 Febbraio 2023
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