“La sinistra riparta dall’amore”, Laura Campiglio torna in libreria con 8 storie di grandi coppie
"Il cuore è a sinistra" (Ed.People) è il nuovo libro della scrittrice e giornalista legnanese che esce oggi in libreria
Esce oggi, venerdì, in tutte le librerie “Il cuore è a sinistra” della scrittrice legnanese Laura Campiglio che per una volta dismette i panni della romanziera e mette al servizio della casa editrice indipendente People tutto il suo talento in un campo forse troppo dimenticato da una sinistra litigiosa e frammentata: l’amore declinato in otto storie di coppie che possono stare, senza smentite, nel pantheon della sinistra. Ne abbiamo parlato con l’autrice.
La sinistra riparta dall’amore. È così?
«Non sarebbe male perchè, effettivamente, le coppie che ho scelto possono stare, senza tema di smentita, nel pantheon della sinistra. Amori innovatori, coraggiosi e spericolati che non temevano di fare tabula rasa delle regole dell’istituto più antico che ci sia, la coppia. Magari ci fosse questo coraggio anche tra i politici».
Come nasce questo libro?
«Da anni scrivo la Posta del Cuore di Cronaca Vera e una sera, davanti ad una birra, Pippo Civati mi ha chiesto di scrivere qualcosa per People, una bella realtà che ha sede a Busto Arsizio e che è veramente indipendente. Abbiamo quasi subito pensato a fare qualcosa sulle magagne sentimentali della sinistra. Di storie d’amore ne abbiamo trovate molte: Elsa Morante e Alberto Moravia, Marina Abramović e Ulay, Frida Khalo e Diego Rivera, Togliatti e Nilde Iotti sono alcune delle otto inserite in questo libro. Abbiamo dovuto fare delle scelte dopo un giro di consultazioni con gli amici».
Che cosa hai capito di questi amori?
«Come disse Virgilio “Amor omnibus idem”, l’amore è uguale per tutti e tutte. In fondo queste vite così appassionanti e piene di fibrillazioni mostrano che le magagne sentimentali sono le stesse che vive qualsiasi coppia, come dire i piatti volavano anche tra Jean Paul Sartre e Simon De Bouvoir. Il meccanismo è sempre uguale. Ognuno ritiene che il proprio amore sia unico e cosi anche i tormenti amorosi e invece scopriamo che sono patimenti uguali a mille altri».
Hai scelto anche due storie italiane.
«L’amore asincrono di Elsa Morante e Alberto Moravia nel quale uno cercava l’altro quando uno dei due iniziava una nuova storia d’amore, oppure quello incardinato nella ragion politica di Palmiro Togliatti e Nilde Iotti che Botteghe Oscure cercò di separare. Ci fu anche una commissione che gli negò la possibilità di andare a vivere da solo. All’epoca anche l’amore veniva sottomesso alle logiche di partito».
C’è una rivelazione in questo libro.
«Sì, ho scoperto che a Lev Trotsky fu ucciso, a colpi di piccone, dallo zio di Christian De Sica. Il fatto è legato alla storia di Frida Khalo e Diego Rivera perchè l’esule sovietico ebbe una relazione con la pittrice che voleva vendicarsi dei continui tradimenti del marito. Qui c’è tutta l’imprevedibilità dell’amore a sinistra».
La vita amorosa di Laura Campiglio e della sua famiglia? È di sinistra?
«Boh, credo di sì. Due figlie con due mariti diversi. Conservo un buon rapporto con l’ex-marito ma non vivo con il secondo. Io sto a Legnano e lui a Latina. Sembrava effettivamente anormale ma poi ho studiato le vite di queste coppie e tutto è tornato al suo posto».
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